aeroporto. LETTERA APERTA AL SOTTOSEGRETARIO TOCCAFONDI

L’aeroporto di Peretola

FIRENZE-ROMA.  Il Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione Gabriele Toccafondi, ha scritto una bella lettera aperta poi pubblicata su un quotidiano locale, nella quale esprime alcune considerazioni sulla situazione di impasse che si sarebbe configurata nella programmazione del nuovo aeroporto.

La lettera, che prosegue sulla falsariga di un atteggiamento consolidato e reso noto in una precedente nota dell’agosto del 2016, conclude con una considerazione polemica di apparente lungimiranza, ma intrisa di ironia supponente: Se l’aeroporto non si deve fare per i comitati, per le paure di quattro associazioni, per il ranocchio smeraldino o perché qualcuno non vuole svalutare aree, facciamo prima a   chiudere tutto. Chiudiamo questo scarabocchio, questo segno di penna in mezzo a Firenze, ci perdiamo qualche bella visione dall’alto, ma almeno non ci perdiamo più la faccia, che poi è la faccia di Firenze.

L’associazione capofila dei vari Comitati conosciuta come Vas (Vita, Ambiente e Salute) non ha perduto tempo e ha predisposto questo comunicato che pubblichiamo integralmente (a. r.).

Ecco il testo:

Egregio Sottosegretario,

Il sottosegretario Gabriele Toccafondi

Le scriviamo perché a noi comuni mortali, non è permesso avere questi spazi di testate, ma si sa quando si muove un “potente di turno” sono tutti pronti alle riverenze.

Allora abbiamo deciso di scriverle direttamente visto che nessuno pubblicherà mai la nostra missiva, per confermarle che dentro la sua analisi, piena anche di castronerie, una cosa giusta l’ha detta: chiudiamo Firenze e portiamo tutto a Pisa.

D’altra parte tutte le grandi città hanno l’aeroporto distante dal centro, almeno diverse decine di chilometri, naturalmente si parla di quelli nuovi, non quelli vecchi.

A Firenze per distinguersi, invece, già avendo un aeroporto vecchio, quasi come zerbino di casa, se ne vorrebbe fare uno nuovo sempre in città, che si dovrebbe uniformare alle regole standard dell’Icao (ma che non lo fa), contando poi sul fatto che qualcuno, prima o poi “autorizzerà”!

Detto che aerei da 200 posti non possono atterrare a Firenze – Airbus 319 con allestimento da 150 posti massimo – forse lei non legge i giornali/tv e si sorprende che anche d’estate ci possano essere forti venti.

Allora basterebbe che si informasse su cosa è successo lo scorso anno, 4 Agosto all’aeroporto di Orio al Serio dove a causa delle condizioni meteo un 737/800 come quelli che vogliono mettere in rotta sulla nuova pista di Firenze è uscito 350 metri oltre la pista, in quel caso lunga ben 2900 metri.

Se succedesse a Firenze (pista 500 metri più corta) sarebbe entrato/entrerebbe nella Scuola Marescialli. E allora crediamo che i problemi non sarebbero certamente stati i “bagagli lasciati a terra o i dirottamenti”!

Se poi volesse dedicare un poco del suo prezioso tempo per erudirsi sulla tematica evitando figuracce, invece di raccontare per “sentito dire” potrebbe verificare come nell’Integrazione al PIT della Regione Toscana” Pagine 872, 873 e 825 anche Enac e Adf stimavano che il 20% degli atterraggi dovrebbero avvenire per pista numero 30 ed il 16% dei decolli per pista 12, ovvero passando sulla città di Firenze.

Percentuali di voli che andrebbero perduti nel caso di un utilizzo monodirezionale della nuova pista. Arpat a pag. 825, più cautelativamente, indica percentuali del 7-8%.

In tutti tre i casi il dato è riferito ai soli venti frontali o in coda senza considerare i possibili dirottamenti per venti al traverso.

Quindi egregio Sottosegretario, si dovrebbe domandare come mai il suo Partito insieme al Pd sostenete la necessità di questa nuova pista (il riferimento al link che sovrastante è puramente casuale) dove a conti fatti il costo sarà di quasi 1 Miliardo di euro per una struttura che non sarà performante?

Gianfranco Ciulli

D’altra parte spendere qualche milione di euro con un collegamento ferroviario diretto su Pisa (come mai è stato tolto?) non sarebbe stato appetibile, visto l’esiguo ammontare dell’investimento, meglio una cosa faraonica come quella di Firenze (con 150 milioni di euro previsti come finanziamento) ma già bocciati dalla Ue, perché in contrasto con i Regolamenti Comunitari.

Ma lei questo non lo può sapere, visto che si limita come altri soggetti politici e di governo toscani, alle sole apparenze del “sentito dire”.

Però una cosa – visto il suo ruolo – la potrebbe fare, considerando che è molto preoccupato dei soli dirottamenti senza prendere atto della cosa più importante, ovvero il grave rischio volo dei “terzi sorvolati e trasportati” e quindi della loro incolumità.

Ci potrebbe far sapere dov’è finito il ricorso straordinario al Capo dello Stato contro il Decreto di Via 0676/2003 “imboscato” da 14 anni e di cui nessuno sa più nulla?

Lei sa benissimo, visto la sua posizione, che in assenza di un Decreto decisorio del Presidente della Repubblica che lo annulla, il Decreto del Ministro dell’Ambiente DEC/VIA/2003/0676 rimane efficace e vincolante e quindi deve essere applicato integralmente, pena il ritiro della certificazione aeroportuale, visto che i lavori non sono stati mai effettuati.

La prescrizione di cui alla lettera e) – a pagina 17 del Decreto DEC/VIA/2003/0676  – recita: “in considerazione di possibili eventi incidentali connessi al traffico aereo con eventuali interferenze sull’autostrada Firenze-Mare (peraltro già avvenuti in passato) il proponente dovrà subordinatamente allo studio di rischio e previo accordo con la società Autostrade provvedere alla realizzazione dell’interramento completo con copertura completa a livello di campagna, mediante di tunnel artificiale di adeguata lunghezza, del tratto autostradale in direzione dell’asse della pista atterraggi/decollo dell’aeroporto”, in attuazione, proprio per la sua rilevanza, del principio di precauzione e della sicurezza dei terzi.

Perciò il Decreto DEC/VIA/2003/0676, obbligava e – obbliga ancora oggi – per questioni di sicurezza e migliore razionalizzazione del traffico, la costruzione di una pista di rullaggio e l’interramento del raccordo autostradale e non essendo intervenuto un Decreto decisorio del Presidente della Repubblica che annulla detto provvedimento, questa prescrizione è ancora oggi pienamente vincolante e deve essere rigorosamente osservata.

Crediamo quindi, egregio Sottosegretario, che lei dovrebbe essere molto preoccupato, non tanto per i dirottamenti e/o le valigie lasciate a terra, ma per la sicurezza del volo che è ben altra cosa, visto che il Decreto di Via “inottemperato” era specificatamente indirizzato e vincolato a questa prescrizione.

In attesa di un suo gradito riscontro, la salutiamo cordialmente,

(comunicato stampa – Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia).
www.pianasana.org

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