AGGREDITO PER ESSERSI RIVOLTO AL SINDACATO, LE REAZIONI DI NICCOLAI (PD) E DI RIFONDAZIONE COMUNISTA

Niccolai (Pd): “Assolutamente inaccettabile”. La solidarietà di  Alessandro Favilli e Ivano Bechini segretari regionale toscano e provinciale di Rifondazione Comunista: “Rilanciare l’iniziativa operaia”

QUARRATA “Una cosa assolutamente inaccettabile, di una enorme gravità. Mi auguro che quanto prima siano individuati i responsabili e vengano presi provvedimenti contro questo atteggiamento che non è esagerato definire schiavista”.

Così il consigliere regionale Marco Niccolai condanna quanto accaduto in una ditta di Quarrata dove un dipendente pakistano ha denunciato di essere stato preso a bastonate per essersi rivolto al sindacato.

“Sono a fianco di questo lavoratore che ha solo la colpa di rivendicare i suoi diritti; tutte le istituzioni sono chiamate a fare la propria parte per combattere questa piaga”.

Alessandro Favilli e Ivano Bechini segretari regionale toscano e provinciale del Partito della Rifondazione Comunista esprimono una ferma condanna per l’episodio di violenza avvenuto alla Vot International di Quarrata e solidarietà alla vittima, un operaio pakistano preso a bastonate perché “colpevole” di essersi rivolto al sindacato e aver denunciato condizioni di lavoro inaccettabili.
 L’episodio, che segue quelli avvenuti a Seano pochi giorni fa, evidenzia che il nostro territorio è sede di organizzazioni criminali che sfruttano e schiavizzano le persone senza nessun rispetto per regole e contratti. Un fenomeno che si allarga a tutta la Toscana e frutto anche dell’abbandono da parte dei vari governi centrali e locali delle politiche di controllo sui luoghi di lavoro.
Rifondazione Comunista si schiera al fianco di questi lavoratori, la cui battaglia è legata a doppio filo con quella che conduciamo per la costruzione di politiche migratorie e di accoglienza volte ad integrare le persone e non a ghettizzarle, per la ricostruzione di un quadro di diritti del mondo del lavoro sconvolto da decenni di neoliberismo, per riportare anche nei luoghi di lavoro la conflittualità sociale che è sale e lievito della democrazia.
Questa battaglia ci riguarda tutti noi ed è anche una battaglia politica contro questi criminali che agiscono con violenza ma che sono solo l’avanguardia di una tendenza padronale incoraggiata dal Governo Meloni per distruggere i residui dei diritti sindacali in fabbrica e sociali nel territorio. È necessario il rilancio dell’iniziativa operaia per bloccare la distruzione del tessuto democratico del nostro territorio”.
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