PISTOIA-BADIA A PACCIANA. Dopo la nota ufficiale dell’ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Pistoia a proposito della richiesta dell’utilizzo dei locali parrocchiali per la festa dei cittadino da parte del Movimento Cinque Stelle, il parroco don Piergiorgio Baronti è intervenuto con una lunga comunicazioni affissa alla porta della chiesa rivolta agli “amici e fedeli della Comunità di Badia”.
Una lettera aperta da cui traspare l’amarezza per una vicenda che sta creando “incomprensioni e polemiche” nei confronti anche di chi “con parole più o meno pesanti ha deciso di mettere per scritto e pubblicare interrogativi, critiche e affermazioni tutte da verificare”.
Dopo la lettera il parroco – particolarmente colpito da chi ha definito la sua la “voce del padrone” – ha apposto, alla stessa porta della chiesa di Santa Maria Assunta, una pagina in cui, in qualità di responsabile della parrocchia dal punto di vista giuridico, penale ed ecclesiale, diffida “chiunque a mettere alla porta della Chiesa qualsivoglia avviso o commento senza chiedere il consenso a don Isaac o al sottoscritto padrone”; e ricorda, per prima cosa, di essere stato nominato responsabile della parrocchia dal Vescovo e quindi si tratta della “logica conseguenza “di una scelta fatta, “pur con qualche perplessità” a suo tempo. Don Baronti – pur non nominandolo si rivolge a Paolo Paolieri che è intervenuto nei giorni scorsi contro la decisione del parroco (vedi).
“Vorrei dire a questo signore che prima mi elogia e poi punta in modo improprio il dito contro di me che se anche fossi parroco di Badia solo da pochi giorni nulla cambierebbe rispetto i miei doveri e le mie responsabilità”.
Don Baronti stesso ricostruisce i fatti. “Io ho ricevuto da don Isaac la lettere nella quale il Movimento 5Stelle di Pistoia chiedeva di poter fare la propria festa negli ambienti parrocchiali (qualcuno volutamente o no dimentica che anche se sono stati acquistati, restaurati con la fatica, il sudore di tanti di voi e con il ricavato della Festa Storica, sono a tutti gli effetti locali parrocchiali e non per mia volontà).
“Non ho risposto direttamente alla richiesta (forse è stato un mio errore) ma ho passato il numero di telefono a Alessandro perché facesse conoscere la mia risposta che era No. C’è chi si avventura a dire, affermare, a mettere per scritto e pubblicare che io avrei aspettato le conclusioni della riunione del Comitato della Festa sperando che i presenti avessero detto No al Movimento5Stelle… Io – rimarca nella lettera stessa- non ero stato invitato alla riunione, non sapevo della riunione, non sapevo di cosa in quella riunione si era parlato”.
E continua: “ Per quali oscuri motivi io avrei dovuto poi dire NO? Per riaffermare il mio essere padrone? Cosa ci avrei guadagnato? Se ci sono stati errori di comunicazione questo è avvenuto senza alcuna mala fede e comunque senza voler discriminare qualcuno a favore di altri. Senza tema di essere smentito e con la consapevolezza di dire la verità ripeto e ribadisco; io non sapevo della “decisione” di accettare la richiesta dei 5 Stelle e questa decisione non poteva essere presa senza il mio consenso.. senza consultarmi”.
A Don Piergiorgio Baronti non sono piaciute poi altre affermazioni: “Parlare di circolino della zia del prete è offensivo: io non ho offeso nessuno!”.
È stato poi ritenuto “fuorviante” e quindi fuori luogo anche il riferimento alla 40° festa storica. “Scrivere che il mio No non crea buone premesse alla festa storica è una affermazione fuorviante che non ha niente a che vedere con la questione di cui sopra… non accetto questo tipo di provocazione e nell’immutata stima la rimando al mittente”.
Nelle conclusioni della lettera aperta don Baronti ha ribadito la propria stima “nei confronti di tutti quelli che lavorano alacramente nella preparazione e nello svolgimento della bella Festa Storica ed augura a tutti “serenità e pace” ma lascia anche spazio ad una possibilità:
“Per noi – ha scritto Emiliano Giusti del Comitato – la questione era chiusa con il lapidario intervento della Curia. Evidentemente qualcuno non la vuole chiudere e vuole avere l’ultima parola. Bene. Se ne assumerà tutte le conseguenze. Questo sia noto anche alla Curia”.
a.b.
Vedi anche: http://www.badiaapacciana.it/?p=3303
Scarica: don_baronti_messaggio_bacheca_3
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MA QUANTO È FATICOSO…
PARLARE con i cattolici! Non sono di Badia a Pacciana, ma la mia formazione è cattolicissima. Sono nato e cresciuto in chiesa, ma alla fine ho dovuto gettare la spugna e allontanarmene. Per salvarmi dallo stress e dall’azione cattolica – come cantava anche Zucchero.
Preferisco uscire dalle chiese. Preferisco starne alla larga e mettermi a riflettere, se mai, in una chiesa ortodossa: qui, là, nei Paesi dell’Est. Mi trovo perfin meglio, e non poco, con i vecchio-credenti lipoveni russi, che sono piuttosto rigidi. Chiacchiero con loro in biserica (= chiesa, basilica) bevendo birra autoprodotta, seduo a un tavolo; ma non ho tempo di stupirmi, perché mi dicono, sùbito: «Che c’è di strano? Non bevi la birra in casa di tuo padre? E Dio non è forse tuo padre…?».
Ma, Cristo! Non li ho mai visti così litigiosi come i cattolici. Pensate a cosa fecero fare a Lutero e solo per un pugno di dollari!
Non ha fatto bene al povero Pietro, un pescatore semplice e rozzo (e basta leggere le sue lettere nel testo originale per rendersene conto), venire a Roma e lasciare che i suoi successori s’accaparrassero il senso della temporalità. Anzi: gli ha fatto proprio male. E si vede.
Non prendetevela, però, cattolici. Nonostante tutto, ho abbastanza rispetto per lasciarvi scrivere, qui, su Linee Future, quello che volete sempre e comunque. Senza censure.
Ogni tanto, però, provate a lasciare indietro tutto il resto e a ricordare quella famosa frase che per voi non esiste più (se mai è esistita): «Porgi l’altra guancia».
E se non ne siete capaci, iscrivetevi al Pd. È senz’altro il vostro partito. Ve lo dice ogni giorno quella mammola saputella della Serracchiani, e ve lo ribadisce quella mestrina della Cgil della Moretti.
O non vedete che l’ha capito perfino quel chierichetto democristiano smesso di Renzi…?
e.b.
Non ho da aggiungere niente a quanto precedentemente comunicato. Riguardo ai vari commenti : non ho alcuna difficoltà a capire che la mia posizione è molto più scomoda di chi legge, si fa un’idea, parteggia per un partito o per quel movimento. Per me, e rispondo direttamente ad Emiliano Giusti, era doveroso dire a Badia come sono andate le cose e il perché della mia INEVITABILE decisione. L’ultima parola? Mi sembra che tutti possono parlare…lui compreso che addirittura parla di assunzione di responsabilità da parte mia….! Io mi sono già preso la mia responsabilità. Le conseguenze? Meno simpatia?Meno fedeli in Chiesa? Ho detto …scritto ,e lo ripeto, che io non ho nessun problema a rimettere il mio mandato al Vescovo perché mandi un Parroco disposto a chiedere cosa deve fare,come si deve comportare a Emiliano Giusti….o ad altri che parlano tanto di democrazia ma “pretendono” poi che le loro richieste siano accolte e condivise.
Don Piergiorgio Baronti (da facebook)
Umiltà zero, modestia zero. Povero don Baronti, non è colpa sua. Dio l’ha fatto così per qualche suo misterioso disegno…
Quando Don Baronti scrive:” Vorrei dire a questo signore che prima mi elogia e poi punta in modo improprio il dito contro di me…” credo non si rivolga al sottoscritto, ma alla lettera aperta di Giovanni Scannella, altro abitante di Badia a Pacciana.
A me si rivolge sicuramente in altre parti della comunicazione affissa al portone della chiesa di Badia.