
AGLIANA. “È facile in un consiglio comunale spararle grosse, perché tanto non c’è nessuno che possa contestare…”. In queste parole, pronunciate dal sindaco Giacomo Mangoni in occasione dell’ultimo Consiglio comunale del 23 marzo scorso, è racchiusa l’essenza della mancata volontà di ascolto dei problemi e delle preoccupazioni della cittadinanza!
La questione è ormai conosciuta e riguarda l’obbligo di far bere ai bimbi acqua del rubinetto a scuola. Nessuna richiesta fatta dai genitori è stata ascoltata, si è passati dal minacciare azioni legali verso chi sta lottando contro questo obbligo ripetendo che l’amianto nell’acqua fa male, all’accusare addirittura di fare terrorismo psicologico! In un periodo come quello che stiamo vivendo, in cui il terrorismo fa stragi e stragi di civili, il sindaco e la sua giunta dovrebbero imparare a usare meglio i termini. Si informino bene lor signori su cosa significhino certe parole, e poi imparino a usarle con criterio!
Certamente, alla luce dei fatti, i genitori si trovano a dover subire delle scelte senza riuscire minimamente ad ottenere ascolto e quando alla Giunta viene proposto il Consiglio comunale aperto, nel quale anche rappresentanze dei cittadini hanno la possibilità di dire la loro, il presidente del Consiglio comunale Nerozzi afferma con una certa arroganza l’inutilità di una simile proposta ritenendo “non opportuno trasformare il Consiglio comunale in un dibattito tecnico scientifico e poi aperto a chi?”; tutto ciò evidenzia una manifesta volontà a non avere un confronto con i cittadini! Già, perché, come dice il caro sindaco, “è facile in un consiglio comunale spararle grosse, perché tanto non c’è nessuno che possa contestare!”.
E poiché, a quanto pare, la prerogativa di queste Giunta è dunque spararle grosse, si assiste a parole sparate da consiglieri come Silvia Banci che, pur non avendo alcuna preparazione tecnico scientifica, ha il coraggio di mettere in dubbio la risposta autorevole dell’Ordine dei Medici di Pistoia, il quale si è pronunciato in modo fermo contro l’obbligo di far bere acqua all’amianto nelle scuole chiedendo l’applicazione del principio di precauzione! Addirittura viene messo in dubbio anche lo studio dello Iarc che dice che l’amianto ingerito fa male, si mettono in dubbio le risoluzioni europee… E poi… perché no! Si sparano ulteriori sciocchezze su presunti soldi chiesti alla gente per avvocati…
Eh si! La prerogativa di questa Giunta non è la salute della cittadinanza! Ma la gara a chi tra i consiglieri Pd riesce a sparare le fesserie più grosse! Ha ragione il sindaco a dire “la verità fa male, perché poi ci si trova ad essere nel torto.”

I genitori, caro sindaco, vogliono essere ascoltati e pretendono l’applicazione del principio di precauzione! Siamo in democrazia, non in dittatura e non si può rimanere incollati su certe posizioni! Precauzione significa evitare di esporre la popolazione a possibili rischi! Precauzione vuol dire ascoltare le mamme e i babbi che hanno a cuore solo il benessere dei propri figli e che non sono legati alle poltroncine come magari può esserlo lei! Nel dubbio non vogliamo ammalarci! E nessuno ha il diritto di prendersi la libertà di decidere che, nel dubbio, navigando tra opinioni contrastanti (e poi a quale scopo contrastanti?) si esponga la popolazione al rischio di ammalarsi e scoprirlo magari fra 30 anni!
Usando le stesse parole del sindaco ci chiediamo: “Ha senso una cosa del genere? Ha senso ad Agliana?”.
Ammettere che il sistema di tubature è antiquato, di certo non rappresenta nessun traguardo di correttezza! È sotto gli occhi di tutti lo stato di degrado delle tubature!
Ammettere che si procederà a un monitoraggio più frequente (ed è da verificare cosa si intende per frequente) dell’amianto nell’acqua, di certo non rappresenta un traguardo di correttezza! Quando si rompe un tubo nessuno può calcolare nell’immediatezza quante fibre di amianto in quel momento circolano nell’acqua!
Un sindaco dovrebbe tenere bene in mente quali sono le vesti che indossa, che lo rendono garante della salute di tutti!
Una Giunta che, pur di non ascoltare le richieste dei cittadini, si vanta di avere le spalle grosse e quindi si lascia scivolare tutto con molto menefreghismo, non ha diritto ad esserci! Un sindaco deve avere la capacità di ascoltare tutti i cittadini, non di ignorare o in alcuni casi deridere le loro preoccupazioni! Altrimenti non si assuma il diritto di parlare di correttezza! Perché, evidentemente, non ha compreso il significato nemmeno di quest’altra parola!
[failla – comitato proteggiamo il futuro]
Buona sera: la cosa è complicata dal fatto che abbiamo dei subumani al potere. ma per quanto riguarda il fatto specifico dell’acqua a scuola, non esiste legge al mondo che possa obbligare una persona a bere l’acqua che dice il sindaco, Quindi, sono anche un po perplesso di come i genitori di questi bimbi non siano in grado, non dico di organizzare una disobbedienza civile del tipo ” i bambini stanno a casa fino a che non ritirate il progetto”, ma almeno , semplicemente d’infischiarsene dei dikytat e mettere una bottiglia d’acqua da mezzo litro nello zaino dei loro bimbi. Ma che aspettate?
PS. ve lo dice uno che ha sfidato pubblicamente il nostro divertentissimo Baldi a confutare l’IARC e l’UE.