agliana. BANCHE E FINANZA AL “TEA PARTY WINTER SHOW”

Tea Party ToscanaAGLIANA. Luca Benesperi, uno dei più efficaci animatori della politica cittadina, ha portato Davide Giacalone e Maurizio Bianconi ad Agliana, a parlare di politica e temi economici.

L’occasione è buona per festeggiare il 5° compleanno del Tea Party Italia, trattando di banche e finanza.

La saletta del Gallo Nero è gremita di persone, è già un successo.

Sarà un profluvio di parole, frasi a effetto, battute e affermazioni categoriche da cui esce un’immagine disperante del fu Bel Paese. C’è n’è per tutti, dalla politica ai giornali alle università a Banca d’Italia e ai giudici. Lo scarsissimo livello di preparazione della classe dirigente sembra il dato emergente, che trova sempre d’accordo i due intervistati.

Il tea party a agliana
Il tea party a agliana

Andrea Vignolini, giornalista speaker di Lady Radio, rivolge la prima domanda a Davide Giacalone, giornalista, una delle firme di Libero e politico esperto di economia e finanza:

  • – Sta crollando il sistema bancario?
  • – Il sistema è in difficoltà perché non si possono attraversare 7 anni di recessione senza conseguenze, si doveva crescere dell’1%… invece nel 2016 siamo andati perdendo velocità…le banche sono inchiodate come tutto il resto, è normale. Cresciamo la metà della media dei paesi dell’Ue e le politiche espansive le abbiamo solo per merito della Bce.
    Adesso che in Italia abbiamo affrontato la prima crisi bancaria (scandalo Banca Etruria) si è scoperto un nuovo fenomeno: il truffato senza il truffatore. A governarci è un gruppo di sventurati che manda una banca in default e tratta da truffati i clienti che hanno acquistato titoli, rinviando sine die di considerare la posizione di chi ha fatto la truffa.

Alla stessa domanda risponde Maurizio Bianconi ( deputato gruppo misto conservatori e riformisti):

Vi do una notizia: in commissione alla Camera, Banca d’Italia ha detto che abbiamo sofferenze per 300 miliardi (600 mila miliardi di lire per capirsi)… Livello di preparazione di deputati e ministri: roba da urlare.

Tea party agliana: Giacalone
Tea party a Agliana: Giacalone

Quando sono andati a recuperare le 4 banche si sono accorti dei crediti in sofferenza e li hanno valutati il 17 % pari a un miliardo e mezzo di euro. Se avessero valutato i crediti incagliati la media normale, cioè il 30%, avrebbero pagato tutti gli obbligazionisti.

La percentuale delle sofferenze è normale, è la possibilità di realizzare le somme che non è per niente normale, abbiamo uno svantaggio competitivo perché la giustizia non funziona.

Ancora Giacalone: Abbiamo un problema di classe dirigente nel suo insieme anche nei giornali: molti scrivono pur di non leggere.

Per esempio il bail-in non crea niente di nuovo, i nostri depositi erano garantiti fino a 100.000 euro anche prima, cambia che oggi le banche falliscono, se devono, mentre prima venivano recuperate.

3 tea party agliana pubblico
Tea party Agliana: il pubblico

Anche le cattedre universitarie sono messe male, anche prima i libri si copiavano ma almeno si dovevano riscrivere a macchina, oggi si fa il copia incolla e non importa più nemmeno leggere. Insomma siamo tutti truffati e tutti truffatori.

Bianconi: “L’Europa ci ha fregato perché ci ha mandato Monti a disossare la nostra economia (e Berlusconi l’ha votato ma io no!) quindi crisi provocata”.

Giacalone rincara la dose: per esempio la creazione delle holding per le Bcc è un problema, è un errore, perché non è un’operazione di garanzia ma è solo un modo per appropriarsi dell’80% del loro patrimonio. Il capitale di una banca coop è indivisibile e quindi che la holding si prenda l’80% non sarà accettabile e ci saranno infiniti ricorsi ai giudici…

3 tea party agliana pubblico
Tea party Agliana: il pubblico

Solo le piccole banche possono personalizzare il piccolo credito, avrebbero dovuto lasciar funzionare il mercato.

E poi, per finire, un’ altra perla: questo è il governo dei bonus a nulla che dà 80 euro… con cui però le mamme non vanno a cena con le amiche ma ci pagano le imposte locali, con cui si pagano gli amministratori delle partecipate che sono i cugini degli amministratori delle banche suddette…

Meno male che in Italia non abbiamo perduto l’arte di arrangiarsi, perché per tutto il resto pare proprio che non ci sia quasi più nessuna speranza

[Paola Fortunati]

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One thought on “agliana. BANCHE E FINANZA AL “TEA PARTY WINTER SHOW”

  1. Oooh allora cari del the delle 5…mi fa piacere che abbiate dato la grandiosa notizia dei 300 miliardi di sofferenze bancarie (anche se la crisi c’entra fino ad un certo punto….perchè sappiamo tutti che molti soldi i vostri amici che fate finta di attaccare ma che come si capisce bene difendete, si sono sputtanati parte del malloppo dando soldi a politici, ai loro amici, agli amici degli amici, a loro stessi…senza alcuna garanzia….)….qui lo abbiamo scritto 2 mesi fa. Quanto alla frase surreale “Quando sono andati a recuperare le 4 banche si sono accorti dei crediti in sofferenza e li hanno valutati il 17 % pari a un miliardo e mezzo di euro. Se avessero valutato i crediti incagliati la media normale, cioè il 30%, avrebbero pagato tutti gli obbligazionisti”, mi duole informarvi che se ne erano accorti anni fa loro….ma a quanto pare non chi doveva vigilare e nemmeno voi e mi preme farvi sapere che “loro” non potevano decidere quanto valutarli, non potevano a piacer loro decidere che valevano 30% e non 17% e sapete perchè? Perche questo lo decide chi acqusta e non chi vende. Ovvero lo decide quel postribolo chiamato mercato finanziario. Il 17% è la risultante dell’incontro tra domanda e offerta. Questo naturalmente nei paesi capitalisti e non a socialismo reale. E poi caro il mio Bianconi….le leggi le avete votate voi, l’Italia l’avete spolpata voi. Incolpare l’Europa ora è come prendersela con la strada per essersi schiantato a 300 allora in curva. Quanto a Giacalone, se fosse il mio gatto potrei pensare che non sa, non conosce. Ma l’affermazione ” la creazione delle holding per le Bcc è un problema, è un errore, perché non è un’operazione di garanzia ma è solo un modo per appropriarsi dell’80% del loro patrimonio” palesemente falsa, enunciata da un giornalista puzza molto di qualcosa d’altro. Caro Giacalone lei sa benissimo che non c’è nessun esproprio di capitale, ma è semplicemente la creazione di una holding dove gli azionisti, cioè i padroni, cioè i componenti del CdA della stessa, saranno le stesse BCC, la maggior parte troppo piccole, con un territorio troppo ristretto per garantirne non solo la redditività, ma la stessa sopravvivenza.
    Queste panzane sono così marchiatamente tali che davvero vien da chiedersi se davvero siamo un popolo con l’anello al naso
    PS.cambiate nome…l’unica cosa che avete in comune con i Tea part americani sono il maglioncino a v del tizio con la barba:…ber quanto riguarda il resto se lo vengono a sapere….gli americani….potrebbero incavolarsi davvero….come non capirli.

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