AGLIANA. La notizia che la Misericordia di Agliana ha promosso un corso di “primo soccorso” dedicato ai consiglieri del Comune di Agliana, non poteva lasciarci indifferenti e – considerato il target degli “alunni” – non richiamarci alla mente le testimonianze d’alcuni ex-consiglieri comunali, tutti in vario modo coinvolti con improvvide dichiarazioni sulle “penose vicende” (così le ha definite Artioli il 25 gennaio 2013) per non aver letto le sentenze del Tribunale con cui la Mise ha buttato alle ortiche diverse centinaia di migliaia di €; per aver tenuto un atteggiamento di basso profilo e compiacente nei confronti della trojka, e per averci confermato la vera natura “ristretta” (o ridotta) della Confraternita che è da molti anni chiusa all’accesso dei cittadini come nuovi soci.
Noi, che – come Quarrata/news – abbiamo curato un’inchiesta giornalistica sfidando le reticenze e le convenzioni sociali più paludose e conquistandoci la discriminazione e l’ostracismo del Consiglio Direttivo vecchio e nuovo, e insieme le querele di amministratori che, con i loro puntigli hanno danneggiato la confraternita – l’ha detto il Tribunale di Pistoia, non noi poveri giornalisti da strapazzo), consigliamo i consiglieri (scusateci il gioco di parole) di fare, per davvero, quello che propone la direzione della Mise sul comunicato stampa del Tirreno, e cioè “approfondire le loro conoscenze sulla storia”: per questo dovrebbero fare qualche opportuna domanda scomoda al presidente Artioli, quello che mandava i bilanci al Papa: magari i signori alunni del Comune potrebbero riproporre quelle che abbiamo già formulato noi oltre un anno fa, semplicemente ignorate e, dunque, ancora prive di risposta. Così… tanto per fare un po’ di trasparenza.
Ciò detto, raccomandiamo comunque ai cittadini che intendessero iscriversi “ritirando l’apposito modulo” per il corso alla segreteria della Misericordia, di evitare accuratamente di richiedere copia dello Statuto e della domanda per l’ammissione a socio: potrebbero, infatti, suscitare qualche imbarazzo alla Segreteria e, in conseguenza, potrebbero turbare quel clima di fratellanza e vicendevole comprensione che certamente non ha ancora conosciuto la sig.ra Adele Esposito, perché tuttora in attesa di risposta da oltre un anno.
Evidentemente come tempi siamo proprio nell’Italia della sinistra riformista.
E intanto, buona educazione permanente a tutti!
ULTIM’ORA
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Mi ha poc’anzi contattato un/a misericordioso/a informatore/trice per aggiornare l’articolo.
I partecipanti “alunni” del Consiglio comunale non hanno aderito tutti all’iniziativa di “educazione” della Mise: assenti (ingiustificati o giustificati, lo decideranno i lettori) erano i consiglieri di minoranza La Franceschina, Bartoli, Ciottoli e Volterrani; mentre tra quelli di maggioranza sembrava mancante solo il più temerario Giorgio Cheli.
Di rilievo il sindaco Mangoni (da notare il nomen diabolicum, ma che non ha nessuna parentela con i professionisti Ing. Enrico e Arch. Piergino) e il commissario pistoiese Rino Fragai accanto ai quali si è seduto il presidentissimo Artioli.
Il presidente del consiglio Fabrizio Nerozzi è arrivato con la corolla degli assessori, tutti eccetto uno (l’informatore/trice non è molto pratico/a dei nomi e non ha saputo specificare chi sia “mancato”: ma comunque – state tutti tranquilli – non è certamente morto).
Il corso, comunque, non è affatto esclusivo e dedicato come si pensava dalla lettura dell’articolo del Tirreno.
Si tratterebbe di quattro/cinque sessioni di scuola delle quali solo due sarebbero “riservate”, probabilmente perché destinate all’acculturazione “storiografica” sulla Confraternita aglianese.
Vero padrone di casa in Mise è il capogruppo Alberto Guercini, politicamente sostenuto da molti “dirigenti” del Consiglio Direttivo della Mise (e notoriamente anche dall’intera famiglia presidenziale): sembra addirittura che il mancato europarlamentare Furfaro sia parente con il consigliere Morosi.
Insomma il quadro delinea una probabile operazione di ricerca di accredito politico in Comune, anche per una captatio benevolentiae davvero necessaria dopo le note difficoltà gestionali, emerse anche per le “penose vicende” della condanna del Tribunale civile di Pistoia.
Da sottolineare che le altre due/tre sessioni di corso – dedicate alla “tecnica” del soccorso – sarebbero tenute insieme alla cittadinanza comune, ovvero con la massa dei partecipanti “cittadini” al corso ordinariamente previsto per il 23 settembre prossimo, docente l’avvocata Ilaria Signori.
Sembra proprio di assistere a una operazione di indottrinamento alla quale – non per caso – si sono però sottratti i più genuini consiglieri di opposizione di Obbiettivo Agliana, M5S e FdI.
Viene da chiedersi dunque (e concludo): in caso di infortunio, è da auspicare l’arrivo di un anonimo cittadino che ha fatto il corso spontaneamente e convintamente all’apprendimento delle tecniche insegnate o di uno dei politici del Consiglio comunale, che sembrano essere stati cooptati al corso (e dunque, forse distratti) da preminenti aspetti politico-culturali per niente affini con l’emergenza sanitaria…?
Alessandro Romiti
Trovo strano, che la Misericordia promuova lezioni di “primo soccorso” dedicato anche, ai consiglieri del comune e non si ricorda di promuovere anche, l’iscrizione a soci dei consiglieri compresi i cittadini Aglianesi.
La Misericordia cresce in proporzione alla crescita dei propri soci che, sono la linfa vitale di nuovi volontari.
La partecipazione è indice di Democrazia e trasparenza.
Il ricambio della gestione con nuovi soci è assicurato, non corre il rischio di diventare un mestiere che, fatalmente corre il rischio di creare delle lobby, che sono l’opposto della trasparenza.
Leggere e conoscere è importante, ancor più commentare, quello che, si è letto.
Il confronto è il sale del sapere…
Pier
Il confronto e la trasparenza non esistono all’interno della Confraternita. Se qualcuno ha dei dubbi, si riascolti le dichiarazioni dello stesso Artioli nell’assemblea pubblica del 25.1.13, quando, rivolgendosi all’ex governatore Barontini – di fronte a 250 persone – gli contestò testualmente “…questi signori (noi di LineeFuture, allora Quarrata/news), avevano delle informazioni che certo non gli ho dato io…”. L’errore logico-argomentativo dell’Artioli – forse distratto dall’uso massiccio di retorica – è davvero illuminante: quali sono le informazioni che una Confraternita di volontariato e, sopratutto una Onlus, deve tenere “segrete”? Ci sono degli ambiti di segretezza da assicurare a una governance che si fonda sulle risorse pubbliche di denaro, ovvero di “soldi nostri”. Ma tale fattore sembra essere estraneo alla cultura di molti “simpatizzanti” che, invece di porsi delle domande in tale senso, si voltano – come il correttore morale – dall’altra parte e poi, piangono e si lamentano perché le risorse sono esaurite e l’Italia è in rovina. Del resto, Pistoia, con Aias/Apr/Maic, insegna e permette di comprendere che siamo di fronte a una situazione generalizzata, riferibile a un default culturale ben più esteso.
Alessandro Romiti