agliana. CONSIGLIERI DEL COMUNE LASCIANO LA LEGA SALVINI

Rifondazione Comunista: “La decisione  non meraviglia!”

Luca Margheri Corsini

AGLIANA. Dopo l’abbandono della Lega, da parte di quattro consiglieri e del vice-sindaco del Comune di Agliana, s’impone una riflessione su questa vicenda.

Occorre fare riferimento alle elezioni comunali del 2019 ed alla clamorosa vittoria della Destra in un Comune governato da 70 anni da partiti della sinistra e del centro-sinistra.

La Lega di Salvini riportò un importante successo sia a livello nazionale che locale con notevoli percentuali elettorali e con un numero di eletti nei consigli comunali, inimmaginabile fino a pochi anni fa.       

In alcuni seggi del Comune di Agliana, contrariamente alle previsioni, la Lega  stravinse.

Nelle liste furono inseriti candidati, sconosciuti ai cittadini aglianesi, che in altri tempi avrebbero riportato risultati irrisori e, comunque, candidati deboli privi sia di precedenti esperienze politiche che di competenze amministrative diventati consiglieri comunali quasi per caso, inaspettatamente.

Il successo locale della Lega-Salvini, che ha beneficiato del riverbero del successo nazionale, ha consentito di fare politica, nelle istituzioni, a soggetti posizionati “fuori dal coro” ed inconsapevoli di cosa significa militare in un partito con rispetto di linee politiche e di regole che ne disciplinano l’attività.

Agliana Civica

Pertanto come era da prevedere la bolla è scoppiata e ciò non desta meraviglia!

I transfughi hanno formato il Gruppo “Agliana Civica”.

Ci domandiamo se si tratta solo di una delle tante liste civiche oppure di un gruppo politico posizionato, in anticamera, in attesa di approdare in un’altra forza politica?

Ma a prescindere dalle motivazioni che hanno originato la decisione di abbandonare la Lega è, comunque, da stigmatizzare il fatto che consiglieri eletti in una lista abbandonino il partito, con cui sono stati presentati alle elezioni, riscuotendo il consenso degli elettori proprio in virtù di quella appartenenza partitica  e venendo, quindi, meno alla fiducia riposta. 

Purtroppo, in Italia, a tutti i livelli istituzionali (Parlamento, Regioni e Comuni) il “Cambio di casacca” è diventata una pratica diffusa, in assenza di una specifica normativa che sancisca la decadenza dalla carica elettiva ai transfughi che emigrano in altre formazioni politiche, venendo meno al ruolo di rappresentanza dei cittadini che hanno votato candidati non a titolo personale ma in quanto rappresentanti di una forza politica.  

Il segretario comunale Luca Margheri Corsini

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