
MONTALE-AGLIANA. Il Gruppo consiliare Sinistra Unita per Montale esterna la propria estrema preoccupazione per quanto avvenuto ad Agliana, dove il Presidente del Consiglio comunale si è assunto la gravissima responsabilità di rendere la seduta “segreta”, facendo uscire il pubblico presente. Le opposizioni, per protesta, hanno abbandonato l’aula e la maggioranza comunale si è ritrovata da sola a discutere con sé stessa.
Quanto avvenuto è incomprensibile oltre che preoccupante: si trattava infatti di discutere intorno alle conseguenze della gestione di un concorso pubblico relativamente al posto di comandante dei vigili comunale.
La decisione dell’amministrazione aglianese, che si appoggia su questioni ‘regolamentari’, rappresenta, a nostro avviso, la punta dell’iceberg di un atteggiamento oramai intollerabile, che non tiene conto dei diritti della cittadinanza e denota l’evidente paura che “la verità venga a galla”. Chi non ha niente da nascondere, non ha timore di mostrarsi, né di affrontare i problemi alla luce del sole. In questo senso, le giustificazioni consegnate alla stampa on-line da parte del Presidente del Consiglio aglianese, appaiono inquietanti oltre che assurde:
“Se avessi scelto di percorrere la strada del “sistema Don Abbondio” avrei presentato un certificato medico, rimanendo tranquillo a casa con la mia famiglia, visto che avevo avuto un lutto familiare il giorno precedente e poche ore prima del Consiglio Comunale ero al funerale. Diversamente da Don Abbondio, mi sono preso la mia responsabilità unica ed esclusiva (nonché autonoma) per il ruolo che rivesto, assumendo una decisione impopolare, sofferta, ma necessaria valutando tra il diritto d’informazione (che sarebbe diventato un processo pubblico e sommario) e il diritto alla riservatezza e alla tutela giuridica dei dipendenti coinvolti in quest’amara vicenda, ora ancor più necessaria essendo emerso ieri mattina, anche, il deposito di un esposto alla Procura della Repubblica in merito all’intera vicenda”.

Per onestà intellettuale, il presidente del consiglio in questione avrebbe dovuto ricordare (come si può leggere nello stesso quotidiano), che la moglie è una dei “dipendenti coinvolti nella vicenda”, pur se estranea a tutti i fatti. E magari avrebbe dovuto anche ricordarsi che la trasparenza dovuta alla cittadinanza doveva avere la preminenza su tutto, anche sul “diritto alla riservatezza e alla tutela giuridica dei dipendenti coinvolti in quest’amara vicenda”.
Se c’è qualcosa di amaro, infine, in tutta questa storia, è il suo atteggiamento e quello della sua amministrazione, che non può né deve essere giustificato in alcun modo e che è a nostro avviso da reputarsi, oltre che inquietante per qualsiasi istituzione democratica che si rispetti, anche estremamente vergognoso.
Il nostro Gruppo consiliare continuerà a battersi perché i diritti di tutti siano rispettati, e per la conservazione di una Democrazia ormai vilipesa da più parti. Vergogna.
Gruppo Consiliare “Sinistra Unita Per Montale”