AGLIANA. Andrea Mazzei, portavoce del gruppo dei giovani Cosplay, risponde alle nostre domande dopo che la manifestazione aglianese sembra avere avuto qualche momento di incertezza logistico-organizzativa.
– Cosa è “Cosplay”, uno stile di vita, uno svago o una disciplina di natura artistica?
La nostra non è solo una fiera del Cosplay, quest’ultimo è solo uno dei molteplici aspetti dell’evento: è la manifestazione del fumetto, del videogioco, del gioco da tavolo, del disegno, della cultura giapponese in generale…
Cosplay è uno svago, una passione che ci permette di dare vita a personaggi immedesimandoci in loro e diventare per un giorno quell’eroe che ammiriamo o ammiravamo da bambini. Il nome stesso è la contrazione delle parole inglesi “costume” e “play”, che in questo caso traduciamo come “costumi” e “interpretare”, quindi il Cosplay è essenzialmente questo: interpretare qualcun altro, sia nella cura di abiti e accessori, sia nell’imitazione dei gesti e del carattere.
– Quando, dove e come è nata?
È una passione nata in Giappone dopo la fine degli anni settanta, ma ha cominciato ad avere maggiore rilevanza nel 1995 quando per la prima colta venne pubblicato un articolo dedicato a un gruppo di ragazzi di Tokyo con i costumi ispirati alla famosissima serie di Neon Genesis Evangelion. Da allora il Cosplay si è diffuso sempre di più anche nel resto del mondo.
– Il festival di Agliana ha una visibilità extra regionale? Contate di svilupparlo nei prossimi anni?
La nostra fiera ha una visibilità nazionale, ogni anno abbiamo molti ospiti e visitatori da tutta Italia, e questo ci spinge a fare sempre più del nostro meglio per migliorarci e offrire sempre un prodotto migliore che attiri sempre più pubblico. Ovviamente sì, contiamo di svilupparlo nel futuro.
– Ci sono state resistenze da parte degli organizzatori del “Giugno Aglianese”?
Forse i loro dubbi erano dovuti alla paura che non attirassimo abbastanza pubblico, quando invece è stato numerosissimo; che offrissimo un prodotto troppo di “nicchia” e quindi poco conosciuto o che un gruppo di ragazzi così giovane non fosse abbastanza maturo per poter mettere in piedi da soli un evento di questa portata o forse temevano fosse indirizzato solo verso un pubblico limitato quando invece coinvolgiamo sia bambini, che ragazzi, che persone mature.
– Cosa vi ha spinti a organizzare l’evento in altro luogo diverso e decentrato dalla piazza?
Innanzitutto, puntando a ingrandirci ogni anno di più, abbiamo riscontrato un problema di spazi, dato che la piazza era diventata ormai troppo piccola per il numero sempre più elevato di stand che accumulavano; poi sentivamo la necessità di cercare anche un luogo più suggestivo sia per i visitatori che per i ragazzi in Cosplay e i fotografi che scattano loro le foto e giustamente sperano sempre in una location particolare e d’effetto. Il giardino del Lago 1° Maggio, con la sua disposizione e la sua pulizia, ci sembrava un’ottima scelta.
– Quali sono i vostri progetti futuri?
Ingrandirci, aumentare gli stand, proporre ospiti sempre nuovi, giochi e intrattenimento sia per giovani che per famiglie: cercheremo di offrire spettacoli mirati a tutte le fasce d’età. È per questo che oltre al nostro evento principale, collaboriamo con molte altre fiere e associazioni durante l’anno, come la Festa dell’Unicorno di Vinci, il Ludicomix di Empoli o il Lucca Comix.
Contiamo di continuare con l’impegno e l’entusiasmo di sempre per trasmetterli a chi viene da noi e s’aspetta una giornata piacevole e divertente.
– Avete qualche richiesta per la nuova amministrazione?
Essenzialmente di credere in noi, un gruppo di ragazzi appassionati e volenterosi che vuole solo divertirsi e far divertire. Abbiamo molte aspettative per questa nuova amministrazione, che sembra efficiente e intenzionata ad aiutare associazioni come la nostra e speriamo vivamente di collaborare insieme.
– È vero che gli organizzatori del “Giugno Aglianese”, hanno osteggiato lo svolgimento dell’evento nelle aree solitamente usate presso la piazza IV Novembre?
La piazza IV Novembre, come dicevo prima, non era più idonea alla realizzazione dell’evento per svariati motivi, quindi non avevamo comunque modo di sfruttarla; ci sono state fatte altre proposte, ma dopo averle esaminate attentamente abbiamo concluso che non erano adatte alle esigenze della nostra manifestazione.