AGLIANA. La risposta all’interrogazione sulla vicenda Neri/Campanelli è stata finalmente trasmessa ai consiglieri di opposizione Benesperi e Baroncelli e ci ha sorpreso subito per i contenuti: appare chiaro che è stata scritta dal Komintern (quello russo compie 100 anni, ma Agliana lo conserva integro tutt’oggi) e ci sorprende che l’assessore giurista Ambra Torresi l’abbia spedita senza – evidentemente – accorgersi di certi macroscopici errori.
L’inesperta assessore non ha solo il cuore a sinistra (e dunque sbaglia, firmando l’atto: in democrazia la forma è sostanza), ma anche la testa: non ha infatti controllato la nota inviata, facendoci chiedere se ancora non conosca i più elementari protocolli di una amministrazione pubblica.
Prima premette che risponderà alla domande sull’affaire Neri e, successivamente, ai quesiti posti in relazione alla causa Campanelli; poi farà esattamente l’opposto, scrivendo che “…l’importo dovuto all’avvocato del Neri e l’importo spettante al medesimo non sono ancora quantificabili poiché non sono ancora stati eseguiti i conteggi (già pubblicata 6 mesi fa!)”.
Come è possibile che un assessore con una laurea in giurisprudenza non riconosca che nella sentenza stessa sono già indicati sia i risarcimenti per danni e che i costi per le competenze dell’avvocato della parte vittoriosa posti a carico della soccombente amministrazione comunale?
Ridicola sembra poi la citazione riferita per conto della Comandante Paola Nanni: la Torresi ci dice che la “…comandante della Pm attuale sta eseguendo la rivalutazione del dipendente”(!?). Servirà un’altra interrogazione per la curiosa citazione: che cosa intendeva dire la comandante Nanni, che farà una rivalutazione politica, morale, professionale o tutte e tre insieme?
E ancora: come potrà – l’appassionata responsabile del servizio associato – a fare qualche “rivalutazione” di un ex dipendente (il Neri era peraltro, sotto l’ex Comandane Nesti) che non ha mai conosciuto e che non sa nemmeno riconoscere perché non l’ha mai visto in volto?
Ma v’è dell’altro a contorno dei fatti: con la delibera numero 40/2012, l’allora Consiglio Comunale (Giunta Ciampolini) prendeva atto della sentenza esecutiva 624 del 2011 riconoscendo di non “ricorrere in appello… per l’elevato rischio dell’esito finale del giudizio” e, però, non ha usato la medesima circospezione nel tentativo di conciliazione avanzato dal Neri, perché l’amministrazione demokrats, non voleva “…vedersi negare il principio della autonomia di giudizio nella valutazione dei dipendenti sul quale il Comune aveva impostato la propria difesa”.
Avete capito? La proposizione dimostra come l’amministrazione del periodo (Magnanensi) si ispirava a una concezione autarchica e anticostituzionale delle relazioni con i dipendenti, infatti poi sfociata, dopo oltre sette anni, nell’approvazione di un illogico regolamento di Servizio associato di Pm, dichiarato dalla stessa Regione illegittimo e antisindacale.
Insomma sembra proprio che il Pd abbia degli amministratori che sono despoti e che impongono i loro giudizi sbagliati anche violando la legge.
Nella risposta la Torresi però ci rassicura un po’: la Corte dei Conti è stata investita delle delibere di riconoscimento dei debiti fuori bilancio dovute alla gestione del comandante Andrea Nesti e dunque, sarà la Corte di via Mazzini a Firenze che vorrà – se lo auspicano i cittadini in odor di vessazione – indicare le somme da porre a carico dell’ex dirigente [nau]fragaiano.
Noi saremo qua ad attendere il provvedimento che come solito, pubblicheremo in spirito di servizio alla comunità di lettori piddizzàti e stratassati: e quelli di Agliana lo sono sicuramente, nel pagare anni di errori fatti da funzionari titolari di posizione organizzativa e, come al solito, esborsi posti a carico dei cittadini-sudditi della Piana.
[Alessandro Romiti]
alessandroromiti@linealibera.it
Diritto di critica
2 thoughts on “agliana dem. UN COMUNE DELLE CAUSE PERSE”
Comments are closed.