AGLIANA E NESTI-GODUTO, CAPIGRUPPO IN CONFERENZA

Il Comune di Agliana
Il Comune di Agliana

AGLIANA. «Una storia all’italiana, senza dubbio» ha scritto Nesti, ex-comandante della polizia municipale di Agliana, nell’autodifesa inviataci stamattina e da noi pubblicata qui. E ha perfettamente ragione.

Se analizziamo quello che ha scritto e ci riflettiamo su, salta agli occhi un vero e proprio paradosso, un assurdo, un’insostenibile leggerezza non dell’essere, ma delle istituzioni. Ma procediamo con ordine e vediamo di capirci qualcosa di più.

Nel 2000 c’è un concorso per capo dei vigili. Il concorso viene espletato, poi, pubblicati i risultati, il secondo in graduatoria, Mauro Goduto, si accorge che c’è una discrepanza di dati e che nella procedura qualcosa non torna. Parte con un ricorso al Tar e il Tar chiede alla commissione di correggere l’errore del risultato. È chiaro, sin qui? Bene.

Ed ecco – rileggete le parole dello stesso Nesti – la commissione risponde al Tar con un appunto scritto a mano che però non è «allegato agli atti del concorso e il suo utilizzo non viene quindi ritenuto ammissibile, dal Tar prima e dal Consiglio di Stato dopo». Avete afferrato il concetto?

Una commissione d’esame, con un segretario comunale al suo interno, risponde a un Tribunale della Repubblica inviandogli un semplice pezzo di carta di cui si dichiara che si tratta di una sorta di atto ‘informale’ del concorso. Peccato che tale carta:

  • 1. non offra alcuna garanzia di data certificata;
  • 2. possa essere, pertanto, stata scritta in un qualsiasi momento successivo ai fatti.

Della serie: prendi in giro la Corte? Che è stata fin troppo buona – a nostro parere – per non aver proceduto in ipotesi di falsa dichiarazione a magistrato.

La cosa è accertata/accettata, invece, dalla Procura della Repubblica di Pistoia che, onestamente, a questo punto, non si capisce su quale fondamento ineccepibile possa essersi basata per giungere alla scriminazione. E stiamo – sia chiaro – esprimendo una nostra opinione: è possibile o, ormai, nel regno della democrazia è assolutamente vietato?

Dunque, per concludere, ha ragione Nesti: tutta questa è una storia all’italiana, senza dubbio. In cui, però, un giudice di legittimità eccepisce a 360 gradi, e a buon diritto, sull’attendibilità della “prova” correttiva approntata dalla commissione di concorso; mentre quello penale sembra non riuscire ad afferrare pienamente il fatto che quel pezzo di carta prodotto non è «allegato agli atti del concorso», il che lo rende assolutamente inutilizzabile come una banconota in odor di contraffazione.

Bene. Per parlare di questi stessi temi, stasera ad Agliana si riunisce – ci dicono – la conferenza dei capigruppo consiliari. Si prepara il consiglio comunale del 10-11 marzo – si vedrà, perché la data la devono stabilire loro, gli interessati.

Veduta aerea di Agliana
Veduta aerea di Agliana

Ad ogni buon conto la prossima seduta consiliare sarà, a ben vedere, una vera e propria gatta da pelare. Si dovrà affrontare questo mega-pasticcio incancrenito da 15 anni di assurda resistenza del Comune e della sua mala politica, e dovranno dipanare la matassa non i responsabili storici, ma i consiglieri di oggi, 2015. Tengano comunque presente, però, che Nesti non è più comandante, ma che – se è vero quello che ci hanno detto – è assente per malattia.

Ora, se le cose stanno così, o noi siamo fuori di testa, o lo sono le strutture prima amministrative (segretario generale e ufficio personale) e poi politiche (Giunta) del Comune che si vanta di essere il più legalitario del mondo.

Perché, chiedete? Ve lo diciamo. Provate a riflettere un istante: essendo, la graduatoria del concorso, stata annullata, ed avendo, Nesti, persa la qualifica di dipendente pubblico-comandante della polizia municipale, non è che per grazia di Dio e volontà della nazione, come lui stesso scrive, egli possa tornare alla partenza del Gioco dell’oca.

Quando Nesti assunse il comando, dovette necessariamente dimettersi da semplice vigile urbano qual era e, quindi, al presente, è ormai un privato cittadino qualsiasi, essendosi risolto il suo rapporto di pubblico impiego a seguito di parere di un organo giudicante. Nesti non è, insomma, più nessuno: non ha, proprio per quanto abbiamo detto, nessun tipo di rapporto di dipendenza di pubblico impiego. Questo grazie ai suoi Mecenati che sin qui lo hanno protetto e sostenuto.

Andiamo ancora avanti. Se le cose stanno così e se lui, Nesti, come ci hanno detto, è in malattia, in che termini e da chi gli è riconosciuto questo privilegio che spetta solo ai dipendenti? E chi glielo ha concesso? E se non ci sono state obiezioni di sorta da parte del Segretario Generale, del Capo del personale, della Giunta e dei politici-amministratori, non c’è il rischio che possa configurarsi l’ipotesi di un qualche reato ai danni della pubblica amministrazione, oltre, ovviamente, a quella di un possibile danno erariale?

Ecco dunque che si profila – stiamo parlando in ipotesi: nessuno, perciò, si azzardi a rompere i cabbasisi del commissario Montalbano, perché stiamo ragionando perfettamente nei limiti dell’art. 21 della Costituzione – un bello scenario per non dire, stando alle fesserie sin qui perpetrate con irriducibile pervicacia, scemario.

Fate voi, signori capigruppo del Comune di Agliana, stasera. Ma guardate di fare bene. Perché state camminando su un piano inclinato e per giunta ben unto con il grasso da macchina.

Potreste scivolare e rompervi l’osso del collo. Buon lavoro!

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