La sentenza di assoluzione dei giornalisti che porta il numero 746/23 con sigillo di irrevocabilità del 8 Settembre scorso è stata notificata al Comune lo scorso 4 Dicembre, ma è stata dimenticata in un cassetto. La Segretaria preferisce il silenzio e l’oscuramento, mentre la presidente Milva Pacini, attende e si riserva
AGLIANA. Il protocollo di ingresso al Comune è il numero 28.800 del 4 Dicembre e la responsabile del Protocollo Ambra Parrini, spiega che lei, non la può spedire ai consiglieri comunali, come richiesto nell’accompagnamento.
Il motivo non è chiaro, ma è incomprensibile, visto che l’ufficio del protocollo ha certamente gli indirizzi Pec e convenzionali di tutti i consiglieri: altrimenti come potrebbe fare le convocazioni dei Consigli e/o Commissioni?
Non insistiamo: è ragionevole ritenere che l’Assessore tubista cianchettatore abbia dato ordine di tenerla oscurata: Ciottoli fa il lupo con i dipendenti e l’agnello con i catto-com.
Si tratta della sentenza del 24 Marzo scorso, nella quale il Dott. Pasquale Cerrone, stabiliva la correttezza dell’inchieste del nostro giornale sul famigerato concorso taroccato del 1999 e sul tesoretto di mezzo milione di verbali non incassati dall’allora dirigente, mai Comandante, Andrea Nesti: la conseguenza è che la querela da lui sporta nei confronti di Alessandro Romiti e del Direttore Bianchini è stata una calunnia e anche temeraria, viste le motivazioni espresse dal Giudice, impeccabili e tali da far rinunciare il Nesti a procedere nell’appello. Assoluzione completa!
Per questo è poi divenuta irrevocabile con buona pace della sua difesa assicurata dall’ufficio legale del principe del Foro Avv. Andrea Niccolai e Annalisa Lucarelli lo scorso 8 Settembre.
A parere del nostro Alessandro Romiti, “nella notevole sentenza di 15 pagine, ci sono chiare evidenze di irregolarità funzionali dell’ufficio del (mai) Comandante Nesti con significativi danni erariali che dovranno essere spediti — parlo da cittadino pagatore — alla Corte dei Conti per la loro quantificazione e azione di responsabilità, oltre alla azioni disciplinari del caso per la malagestione ripetuta”.
Una cosa già prevista e nota al Sindaco Luca Benesperi che, ebbe a fare la famosa diffida raccomandata del 17 Dicembre 2019 con un sonoro atto di messa in mora del Nesti: una lettera poi morta, grazie al consociativismo con la sinistra, ovvero alla schleinizzazione della Giunta, condita in salsa al babà, assicurata dalla Segretaria Generale Aveta che, per non farsi mancare nulla, nega anche i pareri dell’Avv. Sauro Erci ai consiglieri comunali. Peggio del periodo del commissario Rino Fragai!
Dopo le ridicole – quanto imbarazzate – spiegazioni della Parrini che fa tenerezza, immaginandola obbligata alle omissioni dai niet d’Agnellone (quello dei ricorsi alla Corte dei Conti del 7 luglio 2016, quando da consigliere di opposizione era, allora uno sceriffo severo, molto critico sulla malagestione nestiana) abbiamo provveduto, su suo consiglio, a inoltrare la sentenza alla Presidente del Consiglio Milva Pacini. Purtroppo in quei giorni (esattamente il 18 Dicembre), il sistema Urbi e la Pec del Comune – ci hanno spiegato – erano fuori uso per un hackeraggio dei server.
Dunque, su consiglio della Presidente, gliela abbiamo inoltrata sulla sua Pec personale il 19 Dicembre ore 15,34 e finalmente, la stessa ci confermerà – la successiva Domenica – di averla ricevuta, ma di non averla ancora consegnata ai consiglieri tutti.
Sembra che si deve “consigliare sul da farsi”: ma che vuol dire?
La Milva è la Presidente del Consiglio ed è garante del funzionamento del consesso comunale: essa è terza e indipendente, ovvero (dovrebbe essere) anche autonoma.
La nostra richiesta di “inoltro” ai consiglieri di una sentenza del Tribunale – è peraltro un atto lecito, perché il documento è eminentemente pubblico, anche soprattutto perché riguarda la “cosa pubblica” essendo peraltro un atto irrevocabile, perché passato in giudicato.
Quindi non è dato a capire quali “riserve” la Pacini si propone di valutare, ma soprattutto se ci sono delle pressioni per impedire la sua divulgazione, da farsi pienamente nell’alveo delle formalità di una Pec interna più ufficiale, viste le inadempienze della Segretaria Generale Aveta, Sindaco e Assessore, notificati tre settimane prima e rimasti latitanti alla richiesta di assicurare l’invio ai consiglieri. Non c’è male!
Infatti, i riscontri svolti da alcuni membri del consiglio nel prefestivo natalizio sono concordi: nessuna sentenza è mai stata trasmessa da alcuno. Adesso, la Presidente Pacini ci rassicura che “ci farà sapere”, lasciando aperto il termine di una qualsivoglia scadenza utile al compimento del solenne invio, anche di forte rilevanza pubblica per il danno erariali in ipotesi contenuto.
Noi – avvolti nel buonismo dell’aria natalizia – aspettiamo fiduciosi la “definizione della pratica” e vi aggiorneremo per i conseguenti atti, formati da proprio da “pensieri, parole, opere e omissioni”.
PS: Presidente Pacini, la redazione è aperta anche la Domenica e il giorno di Natale: dunque non ti alterare perché le chiediamo di rispondere a una mancata attività istituzionale: se non invii la posta, sei connivente con gli altri tre: lo capisci?
È questo un atto “dovuto”, oltre che richiesto ed è assai ritardato dalla molto omissiva giunta pedritiana coordinata dalla Segretaria Aveta.