AGLIANA. Dice un vecchio adagio contadino “Puoi portare il mulo alla fonte che vuoi, ma non obbligarlo a bere”. Così sembra per la lite tra il Comune di Agliana e il dottor Mauro Goduto che somiglia al paradigma del proverbio, dove il mulo è il contenzioso giudiziale durato ben tre lustri.
Il Comune di Agliana puntò i piedi sbagliando in radice, avvalendosi di consulenze legali che sono risultate erronee e oggi criticate anche dalla Presidente della Commissione giudicatrice, dott.ssa Rosanna Madrussan, da noi sentita: non voleva credere alla notizia della sentenza del Consiglio di Stato n° 530 del febbraio scorso.
Giova ricordare che nessuna sentenza ha mai stabilito che il dottor Nesti abbia mai vinto il concorso: continua a dirlo solo lui e i due commissari Lo Iacono e Fragai: l’alone di comparaggio, richiamato dal Consigliere di opposizione Ciottoli, è perciò dimostrabile dalle vicende trascorse e da quelle in corso (i casi La Vettura, Lago 1° Maggio, Daniele Neri – poi vedremo), per le quali non è verosimile credere che la Sindaca Ciampolini abbia mancato distrattamente di ottemperare a una sentenza del Tar così “demolitoria”.
Nella dinamica dei fatti, non sarà possibile non sottolineare come Nesti, in tutti questi anni (dal 2000 a oggi), si è sempre opposto alle azioni legali promosse dal Goduto, allineandosi senza interruzione alle argomentazioni difensive prodotte (abbiamo visto con quali esiti) dal Comune di Agliana: quindi l’ex comandante dei vigili non è stato un mero spettatore passivo e una vittima di una macchinazione ordita da due soggetti a lui casualmente collegati.
È per questo che appare davvero stupefacente che il Nesti, dopo aver fruito in modo illecito dei privilegi non dovuti e assicuratigli contra legem – come dice il Consiglio di Stato sulla sentenza del Tar del 2010 per la collocazione in servizio e le indebite remunerazioni – oggi, s’atteggi a vittima, lamentandosi anche delle valutazioni impietose dei consiglieri di opposizione e della poca stampa davvero indipendente.
Se saprà rileggere e comprendere gli atti tutti, capirà. Nel frattempo cerchi di capire che il rispetto per la cittadinanza che lo ha sin qui pagato (e che continua a pagarlo) vorrebbe che l’ex comandante mantenesse un atteggiamento di basso profilo, astenendosi accuratamente dal formulare ipotesi più o meno assurde come recentemente ha fatto sul Tirreno (vedi anche qui).
La storia del concorso fasullo non è affatto esaurita: forse ne vedremo altre e molte altre ancora. E intanto presto si parlerà anche di un’altra causa che il Comune di Agliana ha acceso contro un altro agente, ancora una volta – a quanto ne possiamo sapere – su decisione e suggerimento del Nesti e della Ciampolini.