AGLIANA. È una notizia di pochi giorni fa quella del trasferimento della Biblioteca Marcesini, dai locali del Capitini alla sala Laura Conti.
La nascita della nostra biblioteca risale al lontano dicembre 1971 per iniziativa dell’assessore Risaliti; dalla prima sede situata in via della Libertà di strada ne è stata fatta, diventando la seconda biblioteca per prestiti in tutta la provincia di Pistoia.
È evidente che la soluzione individuata dall’attuale amministrazione oltre che inadeguata, perché lo spazio della saletta non è sufficiente a contenere i volumi per il prestito, è insoddisfacente perché così facendo verrà tolto l’utilizzo di tale spazio alle associazioni del territorio che se ne servono per incontri, riunioni, conferenze.
Non di minore importanza è la considerazione del costo del trasferimento provvisorio (sperando che non diventi definitivo) e il pagamento per il deposito della quasi totalità dei volumi detenuti dalla nostra biblioteca per chissà quanto tempo, dato che nell’ultimo bilancio non è stata destinata nessuna spesa per la realizzazione della nuova biblioteca.
La biblioteca comunale di Agliana nel marzo 1999 ha trovato la sua collocazione nei locali del Capitini di proprietà della Provincia di Pistoia, dopo la delibera della Giunta Provinciale n. 297 del 15.09.1998, con la quale fu disposta la concessione in comodato al Comune di Agliana della palazzina in via Goldoni.
Venne successivamente confermata dalla deliberazione della Giunta Provinciale del 15 dicembre 2009. Le iscrizioni alle scuole superiori avvengono nel mese di gennaio di ogni anno, per cui se il numero di studenti fosse stato superiore alle reali capacità dell’Istituto Capitini la richiesta dello spazio adibito a biblioteca sarebbe dovuta essere fatta entro il mese di febbraio.
Come consiglieri comunali siamo venuti a conoscenza del trasferimento della biblioteca comunale leggendo i documenti del bilancio (in cui tra le spese vi era la voce trasferimento biblioteca) inviati il 20 luglio per la preparazione del consiglio comunale.
Sorgono delle domande spontanee a riguardo a tale vicenda:
1) La Provincia di Pistoia quando ha deciso – tramite apposita delibera – di interrompere la concessione dei locali dell’Itc “Aldo Capitini” destinati in comodato alla Biblioteca Comunale di Agliana?
2) Sembra che la disdetta di locali concessi in comodato gratuito debba essere data in modo formale, a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno nei termini indicati dal contratto stesso (generalmente, nel caso di durata annuale, tre o sei mesi prima rispetto alla scadenza stessa).
Al Comune di Agliana quando è stata data comunicazione di una delibera della Provincia di Pistoia… e con quale modalità è stata data?
3) Se questa comunicazione è stata ricevuta nei mesi di febbraio o marzo 2015, cosa hanno fatto il Sindaco e la Giunta del Comune di Agliana – nei mesi successivi – per trovare nel Comune di Agliana locali adeguati da prendere in affitto almeno per dare una soluzione provvisoria di alcuni anni alla Biblioteca Comunale (in attesa di una soluzione definitiva tramite la destinazione di uno specifico investimento)?
Tutte queste domande le faremo nella commissione consiliare richiesta dal nostro gruppo perché non solo pensiamo che sia grave il trasferimento della biblioteca in locali insufficienti, ma che lo sia ancor di piú il silenzio e l’incapacità dell’attuale amministrazione nell’affrontare tale situazione.
Quando sarà il Pd a convocare una commissione per discutere di scelte determinanti per il nostro Comune?
Gruppo Consiliare “Agliana in Comune”
CHISSÀ COSA AVREBBE DETTO…
C’ERA ANCHE LEI, Angela Marcesini, quando in tanti, in quell’inizio anni 70, cominciammo a frequentare il corso per bibliotecari di enti pubblici dietro le decisioni prese dalla Regione e dai Comuni.
Era simpatica, intelligente e vivace. Piena di iniziative. Chissà cosa avrebbe detto se avesse solo potuto pensare, per assurdo, che la biblioteca che stava per dirigere sarebbe diventata la sua biblioteca personale, con il suo nome.
Ma chissà soprattutto cosa avrebbe pensato di un’amministrazione (e parlo di tutte quelle dagli anni 70 ad oggi) che mette in piedi un servizio come quello della biblioteca cittadina, ma non si preoccupa, in 40 anni e passa, di dare a quel servizio una sede stabile e propria, ma si affida al buon cuore di un partito che disfà ciò che funziona – le Province – pur di non mollare quel che non funziona e genera solo debiti a non finire (285 miliardi all’anno, le Regioni!) e che taglia la sanità: a morte.
Lo sanno anche i somari del Monte Amiata che spostare una biblioteca ultraquarantennale non è una questione di noccioline o di addormeta-suocere. Se poi si prevedono due trasferimenti – come pare – la cosa è ancor più grave. In termini di costi, di servizi e di disagi. Un esempio di buona amministrazione, non c’è che dire.
Non è quella di Mangoni, però, l’amministrazione che non è andata e/o che non sappia andare: lo sono state tutte quelle che non hanno visto e previsto, in una cittadina piena di arroganza di sé e di autosupervalutazione solo per il fatto di essere un monoblocco immutabile di sinistra.
Cerchi, perciò, di capirlo anche “Agliana in Comune”. E cerchi di comportarsi di conseguenza: chiagnere e fottere – secondo quanto dice un campione del Pd come Bertinelli, rivolgendolo ai commercianti pistoiesi – non risolve il problema a monte, quello per cui a Agliana nessuno vuole vedere ciò che non va e nessuno, in buona sostanza, vuole cambiare una sola virgola della mappa del potere per com’è distribuito.
Più facile, come sempre, “discutere in teoria” piuttosto che adottare soluzioni pratiche, radicali, definitive e, soprattutto, efficaci: non vi pare?
e.b.