agliana in ottave. ANOMALIE FILOSOVIETICHE: MINACCE A CHI CHIEDE TRASPARENZA E TARALLUCCI E VINO A CHI FA DANNO. ECCO IL “NEW DEAL” DI AGRUMIA

Fatevi sotto, signori del potere democratico di giunta, di struttura e di segreteria. Voi fate il vostro e noi faremo il nostro e così sia: ma sia chiaro che qui non siamo a Scampia

COL SORRISO E LE PACCHE SULLE SPALLE

ANCHE LE CIME ECCELSE VANNO A VALLE


 

MA AD AGLIANA
NON TIRA ‘BONARIA’

L’anno milleottocennovantasei
del giorno ventisette di quel mese
che i ciuchi vanno in culo e portan sei,
l’egregio Tribunal Babilonese,
con l’avvocato Rumme in presidenza,
messa la mano al cul, apre l’udienza…

 

Compleanno del sindaco Luca Benesperi 2020. La Troika aglianese festeggia; ma non basta la barba scompigliata per fare un filosofo, dice Seneca. Ovviamente ci mandano la foto a sfottò senza rendersi conto che si stanno prendendo in giro allo specchio (comunque il Pd non goda troppo, GdF…!)

 

FIN QUI le meritate ottave a presa di culo. Ora qualche considerazione più seria.

La giunta Benesperi, quella che avrebbe dovuto essere una giunta di cambiamento, è stata la giunta che ha cambiato le classiche «noci in coccole»: fu molto più di cambiamento la giunta Mangoni 2, quando il sindaco ruppe e mandò a quel paese Rino[ceronte] nau[Fragai] e il suo compare occulto Paolo Magnanensi.

Da osservatori esterni, come siamo e come siamo intenzionati a rimanere, notiamo, però, che c’è troppa confidenza fra struttura politica e struttura amministrativa: per estrema chiarezza, è bene sottolineare (ed è un’opinione, quindi insindacabile) che a nostro avviso la signora Aveta ha un ascendente fin troppo marcato e dominante sulla politica e sulle scelte della giunta (o meglio del sindaco Benesperi e dell’assessore Ciottoli – un tempo lupo ed oggi agnellotto pronto per fare la fine del famoso «agnellone senza gemellini».

Ad Agliana si respira l’aria se non dell’inciucio, sicuramente della concertazione: e non è questo lo spirito della corretta amministrazione di 18mila cittadini.

Del fatto che poi la giunta aglianese ritenga che Linea Libera sia una rottura di coglioni, se ne faccia una ragione: perché questa è la funzione della stampa; non certo l’altra di arrotarsi la lingua alla mola per leccare le crespe del culo di assessori, impiegati e segretari comunali.

Dalla paura mi tremano le mutande. Quando Mario Vanni il postino minacciò il procuratore Paolo Canessa in aula, la risposta fu questa.

C’è anche la voce – più che certa, peraltro – che ci viene spedita per diverse vie, con cui ci giunge l’avviso (non altrimenti classificabile che mafioso), ripetuto e costante, che ‘saremo rovinati, denunciati e fatti chiudere’.

Fatevi sotto, signori del potere democratico di giunta, di struttura e di segreteria. Voi fate il vostro e noi faremo il nostro e così sia: ma sia chiaro che qui non siamo a Scampia.

Buona giornata a tutti: e siate consapevoli che la vostra è una giunta non con i giorni contati, ma con le ore a orologeria. Gli antifascisti rossi di Agliana, che non si distinguono in ninete dalla vostra spocchiosa arroganza, stanno già mettendo le opportune cariche di dinamite sotto le vostre belle poltrone.

Buoni compleanni a tre, buoni pranzi, buoni e buone cene in pizzeria.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
La verità non la tieni in nessun modo: scappa fòra!

Senza parole

Il motto di Linea Libera è: «O ci eliminate fisicamente o ci sarà sempre una Linea Libera che vi scopre il culetto».
E se ci succede qualcosa, sarete stati voi di sicuro. Come pensate di farci chiudere? Dimostrando che facciamo parte di una pericolosissima centrale terroristica?
Ciucciatevi il calzino e fate meno i bauloppi ché siete tutti grandi e vaccinati (male)!


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