agliana. M5S: 50 LITRI DI ACQUA POTABILE GRATIS AL GIORNO

acqua50litri_FotorAGLIANA. Il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle di Agliana ha presentato una mozione al Sindaco Mangoni per chiedere che l’acqua pubblica sia gratuita per i primi 50 litri giornalieri per ogni cittadino e che si  arrivi poi alla attivazione della modalità di tariffazione basata sul consumo pro-capite, mediante il calcolo dei componenti il nucleo familiare.

Questo il testo della mozione:

OGGETTO: “Acqua pubblica gratuita per i primi 50 litri ad ogni cittadino” + tariffa Pro-Capite

Premesso che

Il 28 luglio 2010 a New York l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che riconosce l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari tra i Diritti Fondamentali dell’Essere Umano e per questo considerati Diritti Universali.

Dopo circa 15 anni di dibattiti, su 163 paesi presenti all’Assemblea, 122 paesi hanno votato a favore, 41 paesi si sono astenuti, nessun paese ha votato contro. L’Italia ha votato a favore della risoluzione.

La Commissione e il Contratto Mondiale per l’Acqua indicano in circa di 50 litri la quantità minima giornaliera di acqua necessaria a soddisfare i bisogni essenziali di un essere umano, indispensabili per garantire il livello minimo dei servizi igienico-sanitari di base. Servizi che ancora oggi sono preclusi ad oltre2,5 miliardi di persone nel mondo.

Considerato che

 L’acqua potabile è un bene comune:

  • indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo;
  • presente in natura in quantità limitata e con concentrazioni territoriali disomogenee. È dunque un bene prezioso;
  • entrato a far parte ufficialmente della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

La carenza idrica è un fenomeno preoccupante. Si presenta con sempre maggiore frequenza e riguarda almeno il 17 % del territorio dell’Ue.

I Consiglieri M5S  Lafranceschina e Bartoli
I Consiglieri M5S Lafranceschina e Bartoli

In Europa, nonostante la media si attesti intorno agli 85 metri cubi annui, circa due milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari. A questo si aggiunge la minaccia dell’interruzione del servizio per migliaia di persone a basso reddito che non sono in grado di far fronte ai costi della fornitura idrica.

Anche nel nostro Comune, in cui la gestione dell’acqua da parte di Publiacqua SpA ha portato a spiacevoli episodi di interruzione della fornitura di acqua potabile ad alcuni utenti. Interruzione giustificata dal principio “niente soldi, niente acqua”.

Principio amorale, socialmente ingiusto tale da ingenerare una pericolosa spirale tale per cui il profitto della risorsa comune può intaccare i diritti umani sanciti dall’ONU.

Visto che

In Italia un cittadino su tre non ha accesso regolare e sufficiente all’acqua potabile.

Sono 8 milioni i cittadini italiani che non ne hanno accesso e 18 milioni quelli che bevono acqua depurata, mentre il 15% della popolazione totale ogni estate è sotto la soglia minima del fabbisogno idrico (fonte Dossier Acqua 2010 di Solidarietà e cooperazione Cipsi), che si attesta intorno ai 50 litri giornalieri pro-capite (diritto di acqua avallato dall’ONU).

È stata formulata una legge di iniziativa popolare concernente i principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque che, all’art. 9 comma 3, prevede il diritto umano non revocabile e nemmeno sospendibile di vedersi garantito un quantitativo minimo vitale gratuito pari a 50 litri giornalieri per persona, ripartendo la mancata fatturazione sui consumi che i cittadini evidenzieranno dalla contabilizzazione volumetrica individuale della risorsa posta a valle di ciascuna utenza.

Publiacqua SpA cura l’approvvigionamento, il trattamento, la distribuzione, il trasporto e la vendita dell’acqua nel comune di Agliana che è uno dei suoi azionisti.

Preso atto che

Per tutte le suddette ragioni l’acqua potabile, almeno per il quantitativo necessario alla sopravvivenza, non può essere considerata una merce assoggettabile a logiche di libero mercato, come una qualsiasi altra merce, e pertanto deve essere necessariamente gestita fuori dalle regole di profitto.

La mancata fatturazione per la gratuità dei primi 50 litri di acqua potabile può essere facilmente ripartita, col criterio della progressività, diluendola sulle eccedenze erogate.

La tariffa deve perseguire il principio comunitario “chi inquina paga”, principio evocato altresì dal Presidente per l’Autorità per l’Energia Elettrica e per il Gas, Guido Bortoni, nella Conferenza Nazionale dei servizi Idrici tenutasi a Milano il 3 dicembre 2012.

Impegna il Sindaco e la Giunta Comunale

  • –  a intraprendere, entro 3 mesi dall’approvazione, ogni iniziativa di propria competenza affinché Publiacqua SpA adotti una politica tariffaria che consenta ad ogni cittadino residente la gratuità giornaliera dei primi 50 litri di acqua potabile, senza nessun costo od onere aggiuntivo, per solo uso domestico, necessari per garantire i bisogni essenziali, tra i quali i servizi igienico-sanitari, ed il pieno godimento dei diritti umani sanciti dall’ONU.
  • – ad adoperarsi, nelle sedi competenti, affinché si arrivi ad applicare, la modalità di tariffazione basate sul consumo pro-capite, mediante il calcolo dei componenti il nucleo familiare.

[m5s agliana]

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