AGLIANA. Ve la ricordate la vicenda del cantiere di Agliana, che era stato progettato dall’ex-Assessore al personale del Comune, geom. Marco Pacini?
In tale articolo parlavamo di alcune anomalie e, per questo lo stesso Assessore ci replicò con una lettera di irritata protesta che finiva come questa riflessione: “… si pensi il dato non risiede nella constatazione che qualcuno vede ’anche ciò che sarebbe più facile e più comodo non vedere’ ma contrariamente che qualcuno ‘interpreta a proprio comodo ciò che ha visto…’ allo scopo di poter suscitare facili sospetti e sferrare qualunquistici attacchi politici”.
Ci dispiace tanto per il geometra incazzato, ma, oggi, dopo un lungo e faticoso percorso di “accesso agli atti” presso l’Usl 3, il Ccoordinatore del Setting ing. Massimo Selmi, riesce, alla seconda nostra richiesta e specificazione di fatti, luoghi e tempi, a “rinvenire il fascicolo”, che era non meglio identificabile e quasi disperso come un italiano in Russia.
Un fascicolo che, però, nel frattempo è diventato indisponibile perché “coperto da segreto istruttorio” dato che gli atti sono “… stati trasmessi all’Autorità Giudiziaria competente”.
Alla luce di questo, sembra proprio che le rimostranze esternate (all’epoca) dall’irreprensibile Assessore della Giunta Ciampolini, fossero tutt’altro che ingiustificate, e che sia in corso un’ipotesi di azione giudiziaria per le anomalie che il nostro giornale portò alla luce: altro che “qualunquistici attacchi”!
Parlerebbero le carte, dunque. E – a quanto pare – si sarebbe, ancora un volta, in presenza di un’altra delle sin troppe verità che ad Agliana sono pane quotidiano in una cultura del silenzio, della negazione e dello scarso (assai) rispetto della piena trasparenza e della legalità.
Una nuova prova che, forse, gli scemi del villaggio non siamo affatto noi? Chissà…