agliana. MISERICORDIA! ARTIOLI SMENTITO DALL’AVVOCATA SIGNORI E DAL SEGRETARIO BENESPERI: I QUATTRINI CALARONO PER LA CRISI DEL 2008 E NON CERTO PER L’INCHIESTA DI QUARRATA/NEWS DEL 2013

AGLIANA. Corrado Artioli quando in tribunale venne interrogato dal nostro legale sulle elargizioni di denaro pubblico alla Misericordia, rispose stranamente che “non sapeva” se c’erano altri rimborsi oltre a quelli del 118.

Poi nel 2017 è entrata in vigore la trasparenza e il comma 125 della legge 124/2017 che obbligherà (e finalmente, aggiungiamo noi) tutte le associazioni a mettere in vetrina le elargizioni ricevute di denaro pubblico.

Artioli non poteva certo rispondere per i successivi anni, ma è chiaro che la Misericordia aveva le elargizioni anche di altri enti pubblici oltre all’Ausl Toscana Centro: Agenzia Entrate (il 5 per mille è da tempo che vige) e la Regione Toscana.

Il Segretario Franco Benesperi, esperto board-man è di garanzia per la conservazione

Nel 2017, tali elargizioni, sono state oltre 300mila euro, mentre nel 2019 sono scese a 200mila: ebbene, ci credete voi che il presidentissimo sapeva solo di ricevere contributi dal 118? Così disse e confermò trovandosi sotto giuramento come teste, ma non ci ha però stupìto, negando una questione tanto chiara e nota a tutti, evidentemente da tacere in una aula di Giustizia. Ma perché? 

Nel processo penale, uscirono fuori molte mezze verità, anche grazie alla reticenza di alcuni testimoni, incluso il precedente governatore Attilio Barontini, prima pubblicamente ripudiato (nell’assemblea del 25 gennaio venne accusato di responsabilità dirette per la lite con i professionisti progettisti della Misericordia) e poi “riservatamente” godé della riconciliazione. Barontini, fu poi costretto dalla giudice Floris, a leggere direttamente – a denti stretti e voce bassa – una bella missiva riservata, della quale torneremo a parlare.

Anche su un altro argomento il presidentissimo avrebbe detto una “non verità” (falsità non si può scrivere: altrimenti ci querela subito con l’Avv. Bertei che ha il modulo precompilato): la questione della riduzione delle elargizioni dei cittadini passata oggi, ad appena 25mila euro annui per colpa – disse Lui – della nostra inchiesta giornalistica sul “buco” fatto con le cause perse dei professionisti Mangoni e Turelli.

Sul sito della Misericordia appare – finalmente – il riepilogo delle elargizioni pubbliche. Ma, state tranquilli, non è voglia di trasparenza, ma obbligo di legge, pena la restituzione delle somme (L124 -2017)

Niente di tutto ciò ha spiegato, poi sulla stampa organica, l’Ilaria Signori con il segretario Franco Benesperi: “Il numero dei servizi aumenta nonostante il calo delle offerte dei cittadini, il rimborso spese non basta a coprire i costi sostenuti”.

Ben diversamente, dunque, la riduzione delle elargizioni dei cittadini è stata registrata nel 2008, un lustro prima della nostra inchiesta del gennaio 2013; e ha coinciso con l’arrivo della crisi economica, com’era intuibile e universalmente noto e non certo con l’inchiesta sul “buco senza menta” della Confraternita.

Il maldestro tentativo di perseguitare due giornalisti non-attovagliati, è andato a gambe all’aria grazie alle stesse dichiarazioni auto-confessorie dei dirigenti della Misericordia medesima: quando si dice che la mano destra non sa cosa fa la sinistra.

Quì però Artioli l’ha pestata ancora più grossa e puzzolente: non solo ha detto un’altra totale “non verità” (se preferite chiamarla con il suo nome corretto, usate falsità) ma, chiamato subito a specificare meglio e più esattamente, ha ribadito di avere anche i bilanci e di essere certo dell’avvio dell’inchiesta nel 2012 (sbagliando un anno prima). Leggétevi gli estratti dai verbali del processo che un giorno avrete per intero e che vi anticipiamo parzialmente.

Artioli, non seppe dire al giudice che riceveva altri contributi di soldi pubblici: un caso insolito di smemoratezza (ma Agliana era famosa anche per… la Fata Smemorina)

I contributi della cittadinanza, sono calati anche del 60%, ma non per l’inchiesta giornalistica sulla lite con i Mangoni e il Turelli: ben altro (direbbe Veltroni)!

Il segretario Franco Benesperi (un board-man di garanzia) ha spiegato meglio che il periodo di riduzione delle donazioni popolari è avviato nel 2008, così confermando che non ha alcuna riconducibilità all’inchiesta giornalistica svolta da Quarrata/news.

Benesperi ha ragione, ma ha trovato un ulteriore motivo di impopolarità per la Confraternita,  precedente alla “penosa vicenda” (Artioli dixit il 25.1.13). La vicenda della lite Mangoni/Turelli è, di fatto, stata pubblicamente denunciata solo dalle pagine del primitivo Quarrata/news che non è mai stato attovagliato in misericordiose cene o banchetti a base di bistecche, care a molti artiolo-dipendenti.

Al tavolo delle autorità  non mancano i colleghi. Seconda a destra, Piera Salvi de La Nazione

Ma non sarà che le sofferenze della Misericordia di Agliana sono da ricondurre ai risentimenti di molti volontari – primo il Dott. Ferdinando Santini, la famiglia di Paolo Vagnozzi e molti altri – che hanno sofferto la gestione padronale e autoritaria della Confraternita abbandonata dal correttore don Tofani, parroco (evidentemente) di poca fede, nelle mani delle famiglie Artioli e Morosi?

Insomma ricorre il brocardo chi la fa, l’aspetti, e il paradosso è che l’articolo che evidenzia queste clamorose incongruenze documentali è firmato proprio da Tommaso Artioli, figlio di Sua Maestà, ma uscito in modo genuino (e incontrollato) su Il Tirreno del 20 luglio scorso.

Edoardo Bianchini – Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


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