AGLIANA. Le recenti notizie provenienti dalla costellazione della Misericordia (vedi la Guerra dei Roses pratese) hanno risvegliato la curiosità del consigliere di opposizione Maurizio Ciottoli, che ha ottenuto un confronto interlocutorio con un personaggio molto vicino alla Confraternita aglianese per fare chiarezza sulle varie zone d’ombra.
Ciottoli, ritiene grave – se dimostrata – l’apparente sostituzione illegittima del governatore Artioli avvenuta nel dicembre 2014 (venne scelta l’avvocata Signori, ma senza la convocazione dell’assemblea) e le recenti contestazioni emerse su servizi funerari, tenuti quasi in monopolio dalla lucrativa Unimise srl, che, combinate alle costanti perdite economiche del gruppo (prossime, sembra, a superare il milione di euro in quattro anni – n.d.r.), non possono rimanere escluse da una comprensione autentica e pubblica e consentire le opportune considerazioni politiche di merito.
La Confraternita appartiene alla comunità aglianese e, dopo oltre un secolo di attività, non potrà essere esposta a minaccie di default per incomprensibili criticità gestionali, anche considerando la lunga latitanza del Correttore morale, pubblicamente dichiaratosi indifferente a quella importante funzione da quasi due lustri.
La cosa che preoccupa – prosegue il capogruppo di Fdi-An – è la reticenza e l’omertà con le quali sono trattate, anzi ignorate, le recenti domande poste da iFogli e da Linee Future.
Nella questione della Misericordia di Agliana restano ancora troppi lati scuri sui quali Ciottoli ritiene indispensabile fare chiarezza valendo, anche per la Confraternita, il principio secondo cui male non fare, paura non avere: qualcuno dovrà, insomma, dare delle risposte con la massima chiarezza e trasparenza, vista l’esigenza di pubblicizzazione da assicurare costantemente agli affari di pubblico interesse.
Ciottoli, osserva infine che la Confraternita di Agliana è carente nella comunicazione esterna. E ciò è ben visibile dal sito web che manca – per l’intero organigramma del gruppo – di ogni attuazione della direttiva alla “trasparenza” resa obbligatoria (sul piano etico, prima che formale) dal versamento, sia pure sotto forma di dono e sostegno, di contributi dei cittadini, ma anche dalle contribuzioni in denaro pubblico da parte della Regione Toscana.
La trasparenza è una condizione fondamentale, come dimostrato, ad esempio, dall’Ordine dei Medici di Pistoia che, peraltro, si autofinanzia interamente, ma la attua da ben cinque anni.
[Alessandro Romiti]