AGLIANA. La questione Nesti-Goduto è stata più volte trattata sul nostro quotidiano; meno sui giornali cartacei. Ma certo ha offuscato parecchio la credibilità dell’amministrazione aglianese: la prima che bandì e fece espletare il concorso e provoco, per inerzia e neghittosità, l’azione del dottor Goduto; l’altra, la derivata Ciampolini, per aver quasi mantenuto un atteggiamento di dileggio nei confronti di chi – a prescindere da qualsiasi altra considerazione – poteva contare sulla decisione di un Tribunale dello Stato, verso il quale qualsiasi amministrazione pubblica è (e non solo sarebbe) tenuta al rigoroso rispetto. Ma il senso della legalità è come la paternità: o c’è o non c’è.
I Consigli Comunali di Agliana, che si sono espressi sulla vicenda, sono stati schiacciati dal voto di maggioranze che, a questo punto, si rivelano eminentemente ideologiche, e sempre e solo costrette a interessarsi del problema solo perché sollevato da minoranze indignate.
Negli anni successivi alla nomina del comandante Nesti, la polizia municipale di Agliana ha presentato un forte rinnovo di personale e quindi un organico sempre in movimento, ma alcune volte sembra non aver trovato il necessario gradimento da parte di agenti disposti a lavorare in zona: non venivano neppure acquisite domande di mobilità nei vari bandi, con ciò creando la grottesca situazione che nessuno voleva essere assunto nella cittadina della legalità e democrazia partecipata.
Questa circostanza è rilevabile per atti e lascia stupefatti se confrontata con altri Comuni in cui il posto di vigile urbano risulta assai ambìto. Un indice, forse, di un senso di malessere organizzativo che suscitava perplessità da parte di potenziali aspiranti-vigile?
Sembra addirittura che, in un paio di casi, siano state bloccate le progressioni di carriera di due agenti: si sente dire per non aver “elevato abbastanza sanzioni”; situazioni che hanno finito col provocare due contenziosi, uno dei quali ancora in corso, mentre l’altro (ai danni dell’agente Campanelli) già perduto dal Comune dinanzi al Giudice del Lavoro, con l’obbligo, per l’amministrazione di Agliana, del risarcimento dei danni economici e relative spese legali.
Clamorosa, poi, la vicenda della condanna del Comune di Agliana per la pubblicazione on-line di dati sensibili di tutti gli agenti in servizio richiamati in un decreto dirigenziale.
Ma non basta: è emerso ancora che, all’esito di un bando per l’assegnazione di licenze di trasporto con conducente, sono sorti nuovi ricorsi al Tar, durati anni, che hanno comportato l’ennesima soccombenza del Comune di Agliana con risarcimento dei danni e relative spese legali.
Inutile dire che, sull’argomento, incombe l’assoluto silenzio di funzionari e personale del Comune implicato nelle questioni – a onore e gloria del principio spesso osannato della trasparenza e della corretta amministrazione di Agliana: tutto tace e nessuno sa o sapeva.
Interessante sarebbe stata, infine, un’intervista alla Segretaria dr.ssa Madrussan, presidente di commissione del caso Nesti-Goduto: ma non è escluso che gliela chiediamo (anche se, forse, non sarà molto disposta ad ascoltarci…).
E mentre il commissario Fragai ha progettato il protocollo di unione dei servizi per i Comuni di Agliana e Montale, pare che l’uomo dei termovalorizzatori abbia dimenticato di considerare l’ipotesi di un servizio congiunto di Polizia Municipale: semplice dimenticanza o cos’altro?
Vedi anche: Agliana, riepilogando il caso Nesti/Goduto. 1
Alessandro Romiti
SE LA DEMOCRAZIA È A SPREGIO DEI SANTI E DEI FANTI
A AGLIANA sono tutti intelligenti e bravi. Democratici di fede e perciò salvi. Sono invecchiati nel caratello del Pci e quindi, per attrazione, son diventati, nel passaggio al post-comunismo, vero vinsanto Doc (o anche D[o]C).
Solo che non hanno tenuto conto di un fatto: che per fare il vinsanto, ci vuole il vino dei colli, perché quello di pianura non è bbòno.
Non basta scrivere Talco Felce Azzurra di Paglieri su una busta di cocaina, per dire che è borotalco. Una cosa è quello che è: e ad Agliana molte cose sono diverse da quello che dicono di essere. Ma basta aspettare: poi le pere cadono da sé dall’albero. E il tempo porta alla luce la verità. Se lo mettano in testa. Tutti.
Per attenerci alla vicenda Nesti-Goduto e per mostrare, a chi non vuole sentirselo dire, che le cose, il più delle volte, non sono quelle che sembrano, pur a fianco del dottor Goduto che ha ragione e deve essere soddisfatto e rimborsato da un Comune che ha fatto pena, ora siamo in prima linea (vi parrà strano, ma è così) e a fianco anche del dottor Alessandro Nesti, il comandante attuale della polizia municipale.
Non vogliamo sapere nient’altro né ascoltare chiacchiere da parte di nessuno: il Comune lo ha tenuto lì a forza. E gli ha fatto credere che quello che stava facendo era suo e di nessun altro: il Comune ha, dunque, non solo il torto di aver preso in giro Goduto, ma pur quello, in aggiunta e non si sa quanto in buonafede, di avere illuso e turlupinato lo stesso Nesti. E questo non si fa con la gente che ha moglie e figli. Non si fa.
Il Comune meriterebbe (Comune inteso come Sindaci e Giunte, Assessori e politici di maggioranza) non solo un sacco di legnate legali da Goduto (come sicuramente farà), ma anche una soma di bastonate legali da parte di Nesti: che, a prescindere, non meritava (non ce n’era ragione) di essere mantenuto nell’errore e portato fino a questo punto per eccesso di spocchiosa arroganza.
Parola di un idoneo alla dirigenza negli enti locali del 1975 – non delle fabbriche della politica dei tornaconti di bottega di oggi!
Edoardo Bianchini
One thought on “AGLIANA, RIEPILOGANDO IL CASO NESTI/GODUTO. 2”
Comments are closed.