AGLIANA SI ILLUMINA DI GIALLO PER L’ENDOMETRIOSI

Fino al 28 marzo il palazzo comunale resterà illuminato di giallo per sensibilizzare la popolazione all’endometriosi

Il palazzo comunale illuminato di giallo

AGLIANA. [a.b.] Da oggi lunedì 22 marzo fino al prossimo 28 marzo il Palazzo Comunale di Agliana sarà illuminato di giallo. L’amministrazione comunale su proposta del presidente del consiglio comunale Milva Pacini ha aderito infatti al mese della consapevolezza dell’endometriosi dando seguito ad altre iniziative di sensibilizzazione come la distribuzione di materiale informativo e locandine a farmacie e studi medici locali.

Sul sito del Comune sarà anche possibile consultare un video sull’argomento in cui la dottoressa Annamaria Celesti, ginecologa e presidente della Sds pistoiese, spiegherà i sintomi e la possibile prevenzione di una malattia così dolorosa ed invalidante di cui però spesso si parla poco.

In Italia ci sono un sacco di persone malate di varie patologie , ad essi sono state concesse tutta una serie di esenzioni per effettuare analisi e controlli periodici, sono nati centri per la diagnosi e la cura di queste patologie; giustissimo che chi è malato debba avere la possibilità di curarsi anche perché nel nostro paese la sanità è un servizio pubblico.

La locandina

Al momento le donne affette da endometriosi non possono godere degli stessi privilegi.

L´endometriosi è una malattia benigna, ma cronica, spesso progressiva e complessa, originata dalla presenza anomala del tessuto che riveste la parete interna dell´utero, endometrio, in altri organi quali ovaie, tube, peritoneo e vagina provocando sanguinamenti interni, infiammazioni croniche e tessuto cicatriziale, aderenze ed infertilità.

L´endometriosi è spesso dolorosa (60% dei casi) fino ad essere invalidante, con sintomi molto caratteristici: dolore pelvico cronico, soprattutto durante il ciclo mestruale (o in coincidenza con lo stesso), dolore ovarico intermestruale, dolore all´evacuazione.

In Italia sono oltre 3 milioni (casi accertati) le donne che hanno dovuto rinunciare ad una vita normale a causa di questa malattia che non è mortale, ma di certo obbliga a condurre una vita invalidante, a causa delle tante complicazioni che porta.

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