AGLIANA. Territorio defragaizzato questo è diventato il Comune di Agliana. Dopo la liberazione dal nazifascismo, dobbiamo aggiungere una nuova data nel calendario della Provincia di Pistoia, quella del 4 Febbraio: la liberazione dal despotismo dem, una data da portare nell’antologia aglianese del ventunesimo secolo con il fuori tutti i poteri forti e quelli connessi: il capo dei capi, torna a casa.
Pare che da oggi il commissario Fragai si sia dimesso – così leggerete domani sui quotidiani locali – preferendo questo a un umiliante ritiro di deleghe dal Sindaco della dignità, quel Giacomo Mangoni che abbiamo più volte criticato per essere stato l’alfiere del puparo Magna-nensi. Mangoni gli aveva già ritirato la delega all’ambiente, imposta da quei poteri forti che devono scomparire per sempre da Agliana.
Anche l’amico Luigi Scardigli – ospite a cena di chi scrive – è allibito alla notizia e si chiede se Pistoia, saprà metabolizzare questa incredibile catarsi dello strapotere Pci-Pds-Pd: un’espulsione che era stata già ampiamente annunciata, lo scorso 1 Febbraio e che tutti sapevano inevitabile.
Dopo le notte dei coltelli e la scissione vannucciniana era solo questione di tempo e il tempo, si sa, è galantuomo.
Una giunta di incompetenti che ha dato dimostrazione di operare da eminenti cialtroni (si rivedano le interrogazioni degli ultimi cinque consigli comunali) con una superficialità e approssimazione attestata da numerose evidenze, non ultima quella della Valentina Noligni (che sembra cadere sempre dal pero): violazioni allo Statuto, sperperi di denaro pubblico, regolamenti illegittimi e antisindacali (spacciati per meritocratici, ma con meritocrazia inversa, contro tutti e tutto), denunce di rilevanza penale di dirigenti, abbandoni e fughe di altri.
Tutte questioni di gravità strutturale, portate a galla dalle appassionate battaglie di un solo terzo dell’opposizione coraggiosa e competente (gli altri due terzi, sono stati remissivi e prudenti, galleggiando nell’ordinaria amministrazione).
Adesso, in Comune si respira un’altra aria e molti amici di cordata (il Nesti e la Caramelli, per esempio, soliti incontrarsi con Ryno al bar per chissà quali negoziazioni) si trovano adesso scoperti e privi di tutela già garantita dall’emerito mayor di Candeglia, che domani mattina avrà da avviare le manovre per il riposizionamento in qualche poltronificio del compagno di partito e sindacalista di ferro (ma Assessore di stagno, denojantri).
Adesso Agliana si prepara a una nuova primavera e qualcuno ci ha detto di reggersi forte: le purghe non sono ancora finite, sono appena cominciate.
Come disse Lenin nel ’17: Meglio meno, ma meglio.
[Alessandro Romiti]
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