AGLIANA. Mentre stiamo scrivendo questo lancio, la Luisa Tonioni è in giro per le aule scolastiche a salutare il personale delle scuole. Le nostre telefonate al suo cellulare xxxxxx8951 sono inutili: nessuna risposta a numeri ignoti: la comprendiamo è la conseguenza dell’effetto domino dell’emersione della malagestio del Pd.
Le dimissioni di oggi sono un atto dovuto esprimendo un duplice effetto: un gesto di solidarietà al Rynocommissario e una chiara espressione di protesta e punizione al Sindaco Mangoni, ritenuto fedifrago e dimissionario dal partito che lo aveva coccolato per quattro sofferti anni, ma che ha avuto la colpa di non cedere alle pressioni delle lobby del cemento.
Insieme alla Lu(y)sa Tonioni, ci risulta che abbia mollato anche (Y)talo Fontana e la Valent(y)na Noligni, tutti acccomunati da una dote inaspettata: il silenzio, quello tombale, giusto a ricordare un sepolcro imbiancato.
Adesso in Giunta resta il moderato (in senso politico perchè allieneato a tutti e nessuno) e più neutro (non si sente mai) neo Assessore Alfredo Buscioni che aveva appena iniziato a prendere confidenza con il suo nuovo incarico amministrativo a tappamento del Vannuccini.
Mangoni ha oggi scoperto di avere avuto in questi anni una giunta controllata da un despota capo dei capi e tre Assessori che saprebbero bene e meglio fare gli esercizi ascetici buddisti, quelli nella più silenzioa contemplazione (dei loro misfatti).
Infatti, viene da chiedersi chi e come avrebbe potuto sostenere la risposta alla interrogazione pendente sui 27.000 euro, indirizzati sul binario morto (per i cittadini, ma vivo per nojantri) di una srl posta in stato di liquidazione volontaria e controllata da amici di amici.
Agliana, deve sapere tutto di tutti e noi non mancheremo di fare il nostro lavoro di servizio in rispetto della libertà di stampa per l’esercizio autentico e fattivo di una democrazia matura e sconosciuta (ahìnoi).
[Alessandro Romiti]