ALDILÀ DEL MURO A SASSI
C’È SOLTANTO DA SEGNASSI
Dando alle persone il potere della condivisione, stiamo rendendo il mondo più trasparente – By giving people the power to share, we’re making the world more transparent.
Mark Zuckerberg [non ha capito nulla]
L’arma migliore di una dittatura è la segretezza, l’arma migliore di una democrazia è la trasparenza.
Edward Teller [ha capito tutto]
AGLIANA. Al grido di “deus vult” partivano le crociate e tutti tiravano su armi e bagagli per conquistare il santo sepolcro. I risultati li vediamo e li viviamo oggi.
Al grido di “s’è sempre fatto così” il Comune di Agliana è andato avanti per anni 75 senza che nessuno abbia mai fatto pio.
Ed è per questo che qualche tempo fa c’è stato uno scossone che ha buttato al fiume tutta la classe dirigente della politica di un paese very muddy (= tuttofango) che una letterata pistoiese rappresenta, nei suoi scritti cerativi, come Agrùmia, terra “paludica” di minus habentes (= imbecilli, incapaci di intendere e di volere, decerebrati) e di suini di varia natura e sottospecie – dai cignali ai maiali.
Per curiosità, questa località tanto spregiata dalle letterate, gode anche di due opposizioni al centrodestra:
una, storica, fatta dagli ex-assessori della giunta ribelle che, con il sindaco Mangoni, mandò quel paese il sovietkomissar Fragai e il Pd
l’altra, fatta, da due ex-assessori della giunta Mangoni organica Pd (Tonioni e Vannuccini) più il consigliere Romiti (sempre Pd), più il concubino Guercini (convivente del Pd) e il 5 Stelle Bartoli, un tempo caro anche all’autrice di Agrùmia
Queste due “fazioni” attualmente cercano di cozzare l’una contro l’altra, come le rocce delle Simplegadi, per chiappare, tra incudine e martello, la giusta e legittima giunta di Luca Benesperi, considerato un quasi usurpatore.
Cos’è cambiato a Agliana? Tutto, perché dai comunisti si è passati ai fascioleghisti di Enrico Rossi; e nulla, perché la struttura comunale era in mano a un cosiddetto «mandorlato burocratico di sinistra», che tale è rimasto e che, nell’èra dei Frecciarossa 1000 che deragliano, va ancora lento e sicuro secondo l’ottica e la logica della macchina a vapore, rispettando fedelmente il protocollo del copia-incolla.
Provate ad andare su amministrazione trasparente nel sito ufficiale del Comune, e non ci troverete niente di che: neppure una nocciolina avanzata o un nocciolo di ciliegia o un paio di pistacchi.
Le cose le trovano solo quelli che, della trasparenza, dovrebbero essere i garanti, ma che, al contrario, nascondono tutto. Non ha fatto per niente bene, a questo Comune, la presenza – scusate tanto – della dottoressa Donatella D’Amico, strenua difensorA della privacy: una dirigente che ha sempre secretato il nascondibile e il non-nascondibile e che, stando ai documenti che ci stanno per piovere in mano, non ha neppur vigilato come sembra che fosse il suo dovere.
Dov’è la trasparenza quando, per esempio, cercando sul sito «Medici del lavoro» o «Medicina del lavoro» non viene fuori un bel nulla?
E allora ci chiediamo: il Comune ce l’ha un medico del lavoro? E dove è infrascato, se c’è? E chi è, se c’è? E come è stato scelto, se è stato scelto? E che compiti svolge, se li svolge? E chi deve occuparsene, se qualcuno deve occuparsene? E perché nessuno se n’è occupato, se non se n’è occupato?
Infine domanda biforcuta delle domande: se le cose sono andate così finora
che responsabilità avrebbe la dottoressa Donatella D’Amico (50-60mila euro l’anno per vigilare)?
che cosa dovrebbe fare la dottoressa Paola Aveta, che s’è presa il basto lasciato da Lady Privacy?
Non parliamo a vanvera, perché non siamo politici. Siamo, purtroppo, giornalisti che nessuno può vedere perché rispettano solo la propria coscienza.
Questo articolo lo inviamo per Pec a chi di dovere – anche se non risponderà, perché è questa la cultura della democrazia e della trasparenza con la sinistra al comando forzato.
È ovvio che ci torneremo sopra e – secondo il nostro costume – con i documenti alla mano. Allora chi vivrà, vedrà.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Delitto di cronaca, critica, satira, scassamient’ d’ ’a uàllera
Se usi troppo il copia-e-incolla
alla fin qualcun ti bolla…
Quando di capi ce n’è un gruppo vasto,
la colpa tocca all’asino che ha il basto!