FIRENZE. “Non c’è nessun massacro pasquale. Gli agnelli che arrivano sulle nostre tavole crescono liberi negli allevamenti toscani, concentrati soprattutto in Maremma.
Venite a visitare i nostri allevamenti, vi accorgerete che la produzione non è assolutamente intensiva, la pecora nasce brada e tale rimane, pascola all’aperto e in libertà, e rientra in stalla soltanto per l’ora della mungitura e per trascorrere la notte”.
Sono le parole di Angela Saba, presidente della Sezione di Prodotto Ovicaprino di Confagricoltura Toscana, in risposta al dibattito sugli agnelli pasquali.
“Rispettiamo la libera scelta dei vegetariani o dei vegani, ma dobbiamo evitare facili strumentalizzazioni sulla questione perché non siamo di fronte ad alcun massacro, almeno in Toscana, come invece qualcuno vuol farci credere”.
Saba assicura: “L’agnello che arriva sulle nostre tavole non ha subìto sofferenze o accanimenti. Nei nostri pascoli crescono liberi, poi il commerciante li ritira vivi. Vengono storditi come previsto dalla legislazione in materia e l’animale non si accorge praticamente di nulla, poi a quel punto viene macellato”.
[lorenzo galli torrini]