Preoccupazione per le strutture di Cia Toscana Centro: la speranza nelle riaperture di primavera. Orlandini, presidente Cia Toscana Centro: “Strutture agrituristiche in grado di garantire distanziamenti e sicurezza”
PISTOIA — PRATO. Con la seconda Pasqua consecutiva a porte chiuse e senza gite fuori porta, gli agriturismi fiorentini, pistoiesi e pratesi si precludono un’altra importante fonte di reddito. Con l’auspicio che quanto prima possano riaprire le attività ed i servizi legati all’ospitalità e alla ristorazione. Inoltre si spera che possano arrivare anche i sostegni – in forte ritardo – che spettano alle aziende agrituristiche.
A sottolinearlo è la Cia Toscana Centro alla vigilia delle festività pasquali, che, come per lo scorso anno, cadono ancora in piena emergenza Covid.
«Nonostante gli agriturismi siano in grado di offrire la garanzia di sicurezza e di distanziamento, essendo dotati di aree all’aperto con grandi spazi — sottolinea Sandro Orlandini, presidente Cia Toscana Centro – devono restare chiusi, mentre l’apertura almeno del ristorazione avrebbe permesso perlomeno qualche entrata economica dopo oltre un anno in questa situazione. Risulta paradossale invece, che si possa andare in vacanza all’estero e non a pranzo in agriturismo».
Inoltre – evidenzia Cia Toscana Centro – si stanno aspettando i sostegni economici da parte della Regione Toscana, aiuti temporanei molti importanti per le aziende del territorio.
«Dall’altra parte, invece – aggiunge Franco Masotti, che conduce un agriturismo nella campagna fiorentina e vicepresidente turismo Verde Cia Toscana – gli agriturismi hanno continuato a pagare per 12 mesi, il canone Rai e Tari, solo per fare due esempi; seppur lavorando solo 3-4 mesi in un anno, come successo nel 2020. Si spera nella seconda parte della primavera, in riaperture in tempi brevi per il mese di aprile, altrimenti molte strutture non riapriranno più».
Il settore agrituristico è stato fra i più penalizzati nell’anno della pandemia, ha bisogno di sostegni e di misure ad hoc che permettano di poter arrivare fino alla prossima primavera-estate, quando si auspica che la situazione generale Covid sia migliorata.
Inoltre, a livello territoriale: «Sarebbe importante – conclude Masotti – che i comuni promuovessero maggiormente il turismo agrituristico utilizzando la tassa di soggiorno, che dovrebbe servire proprio per fare promozione».
[impress]