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agrumia & coerenza. DA PERSEGUITATI A PERSECUTORI: COME CAMBIANO ALLA SVELTA GLI USI E COSTUMI (DA BAGNO) DEI POLITICI CHE INCOLLANO IL POPÒ SUL SEGGIOLONE COMODO
agrumia & coerenza. DA PERSEGUITATI A PERSECUTORI: COME CAMBIANO ALLA SVELTA GLI USI E COSTUMI (DA BAGNO) DEI POLITICI CHE INCOLLANO IL POPÒ SUL SEGGIOLONE COMODO
Quindicimila euri una tantum all’Agisport perché è in miseria a causa del Covid. Ma una pocum varie cose non tornano nella delibera di giunta se si confronta con il regolamento dell’erogazione dei contributi. La comunità dei fedeli di don Tofani sa perfettamente perdonare: i gestori degli impianti sportivi si erano impegnati a costruire un impianto di illuminazione allo stadio. Non solo non lo hanno mai realizzato, ma, come nella parabola del figliol prodigo, sono tornati a casa senza quattrini e il padre ha fatto ammazzare per loro il vitello più grasso…
Fate i figlioli prodighi e avrete di più dei figlioli perbene. E quando tornerete a casa con le toppe al culo e scalzi, i cani scodinzoleranno felici e il vitello più grasso sarà il più sfortunato e finirà in bistecche
CHI FA IL BUONO E NON L’INTENDE
PUR DI BISCHERO SI PRENDE
Regolamento erogazione contributi. 1
IL FATTO è presto detto. È chiaro che a Agliana la giunta fa come crede e a seconda di come le torna comodo. Dove il vento spira, la barca si fa spingere. Decidono in due (Ciottoli/BeneSpari), ma con il suggerimento e l’avallo della segretaria generale, anche – e non di rado – ispiratrice politica.
La parte Lega, che dovrebbe essere più appropriatamente definita parte Lesa, sta a guardare alla finestra perché il Buono è troppo buono e – lo diceva la réclame di Biscolussi – questi sono tempi duri per i troppo buoni.
Per 15 anni, all’opposizione il duo Ciottoli/BeneSpari ha sparato sulla sinistra. E uno di loro (mi sembra il Ciottoli) dovrebbe perfino aver presentato un’istanza alla Corte dei Conti per la gestione degli impianti sportivi tenuta dall’Agisport. La stessa che è prosperata sulle sue attività e che aveva sottoscritto con il Comune un accordo in cui si prevedeva – a spese agisportiane – la realizzazione dell’impianto di illuminazione dello stadio: ma tutto ha fatto la fine della cassa integrazione per il Covid-19, nessuno l’ha visto.
Nella delibera di giunta, oltre a una proroga della gestione degli impianti sportivi accordata all’Agisport, c’è la notizia di un misterioso documento contabile depositato in atti (di che si tratta? Della conta dei pippi di rosario, sgranati per senso di colpa dalla Monaca di Monza dopo che aveva trombato con Egidio…?) in cui l’Agisport si comporta da frate accattone e bussa a quattrini: fate la carità e che dio ve ne renda merito e salute a tutti!
La causa? Il Covid-19 ci ha rovinato e non sappiamo come pagare i debiti. Su questo non ci piove, sia chiaro. Ma il bello viene subito dopo.
L’amministrazione, ancor più della Caritas di don Tofani e della Misericordia dell’Artioli, intende mettere a disposizione del gestore un contributo economico straordinario “una tantum”, «nel rispetto del Regolamento per la concessione di patrocini e contributi approvato con deliberazione C.C. n. 58/2011, modificato con deliberazione C.C. n. 19/2014» (potete scaricarla da qui).
Si sa che Agliana è il regno del bene (nonostante le opinioni contrarie e terrificanti della Blimunda) e che tutto è fatto a regola d’arte e sul binario della legalità: e per giunta supervisionato al microscopio elettronico dalla dottoressa Aveta, segretaria e responsabile dell’anticorruzione.
La deliberazione della giunta. 1
E allora, poiché si tratta di un contributo di 15mila euri, abbiamo spulciato il regolamento e – come non ci convincevano operazioni tipo quella Morabito-Pellegrineschi dei 6mila euro a don Tofani – abbiamo rilevato alcune piccole anomalie che ci pregiamo di sottoporre ai tre nasi al timone, Aveta-Ciottoli-BeneSpari:
il cospicuo contributo viene BeneSparato sul parere del responsabile geometra Giampaolo Pacini a cui la trinità conferisce il mandato di dare esecuzione all’erogazione liberale dei 15mila all’Agisport
peccato che nel regolamento, a cui la giunta si riferisce, ci sia scritto che a procedere in tal senso debba essere non il geometra Pacini, ma – almeno a una prima lettura – «il Responsabile dei servizi socioeducativi-culturali all’interno del quale sono definiti i criteri e le finalità specifiche» di certe mosse da Ninì Tirabusciò. E costui sarebbe Paolo Pierucci, il sostenitore della Lucilla Di Renzo
peccato anche che le erogazioni liberali di questo genere debbano passare non da un semplice documento contabile, ma da bandi pubblici (perfino il Mazzanti, mister opacità, a Quarrata fa così…) espletati i quali, in via residuale, ciò che avanza può anche essere dato ai poveri secondo il Vangelo di don TofaniMa, attenzione: non a babbo morto così, ma solo (leggete l’art. 12) a questi patti: «In caso di particolari iniziative occasionali o singoli progetti che abbiano particolare rilevanza e interesse per la collettività che sopravvengano dopo l’espletamento delle procedure previste dall’articolo precedente, può essere presentata richiesta di contributo, di norma, almeno 45 giorni prima dalla data d’inizio dell’attività proposta».
Ma, nel nostro caso, le iniziative o i progetti dove sono? Ci pare che si chieda solo aiuto perché non si tiene dinero. E le procedure di cui all’art. 11 ci sono state? E come? E quando? E con che esito? E, infine, la richiesta del contributo è stata presentata «almeno 45 giorni prima dalla data d’inizio dell’attività proposta» o no? Precisiamo ancora che l’unica attività proposta è stata: SOS, salvateci o s’affoga!
La deliberazione della giunta. 2
Per concludere: con che stomaco la triade imperante ha avuto il coraggio di scrivere, nero su bianco, che tutto il procedimento del regalo da 15mila euro è avvenuto «nel rispetto del Regolamento per la concessione di patrocini e contributi approvato con deliberazione C.C. n. 58/2011, modificato con deliberazione C.C. n. 19/2014».
Eppure in giunta ci sono tre laureati in legge di cui due avvocati (Poveri clienti! esclamò una volta il professor Paolo Cappellini durante un esame). Ma volete per forza che ci auto-dichiariamo imbecilli solo perché a voi fa comodo così? Troppa grazia, San Gennaro!
Questa giunta ha problemi interni ed esterni. E a questo punto ha già perso il Comune: se si capisce bene, altrimenti è lo stesso così
NON BASTA nemmeno il prefetto a far cambiare certe idee, storte più dei chiodi, all’amministrazione comunale di Agliana. Un’amministrazione che fino allo allo scorso anno, quando era schiava del Pd, era più feroce di Kim il razzaiolo della Corea del Nord; ma che, da un anno a questa parte, è piegata tutta a sinistra, completamente abbiaccàta: avete presente, agrumiesi, cosa succede alle canne dell’Ombrone dopo una piena? Tutti a terra, gli uomini del cambiamento. E senza nemmeno il tappetino da preghiera, coi ginocchi sui ceci.
Il prefetto gli ha detto, a queste menti iperuranie, tre o quattro volte, di darmi un documento che mi riguarda e mi spetta: ma la democrazia dei destrofili non è per niente diversa da quella dei sovietici: tutti parimenti degni di essere accarezzati sul collo da Madama Ghigliottina (è una citazione: nota per querelatori e pubblici ministeri) – forse l’unico linguaggio utile e comprensibile da parte di questi campioni di buona amministrazione.
Veniamo a noi. Intanto l’amministrazione di Agliana è una anomala trinità in cui al posto di dio c’è la Dia (una segretaria generale che scrive e sottoscrive plateali menzogne, ma le fa controfirmare sempre da altri, in cordata); poi c’è San Giuseppe-Ciottoli, padre putativo del sindaco; e, infine, c’è Lui, Gesubbambino-Luca, che nei Vangeli ortodossi è il difensore della fede; ma in quelli apocrifi gioca a fare uccellini di mota da fiumi mellettosi (parola pregiata-preziosa e assai cara alla Blimunda) di Agrumia e poi li pestìccia se perde la pazienza (vivamente consigliata, a questo proposito, la lettura dei Vangeli Apocrifi dell’Utet, ma spiegati da Benedetto e non dal pro-papa Paolo VII).
Ha pestato i piedini per terra, Luca, per più di dieci anni. Scalpitava fino da quando montava il suo cavallino a dondolo. È voluto sedersi alla scrivania delle boccette (biberon compreso) e ora ci ha preso gusto: ha rotto (con il padre putativo Giuseppe-Ciottoli) i coglioni alla Sinistra Integrale Balilla di prima; ha denunciato in consiglio il fu-comandante Andrea Alessandro Nesti facendo mettere all’ordine del giorno una “famosa” quanto famigerata lettera d’inciucio amorevolmente lasciata in giro per [nau]Fragai: e poi è stato denunciato dal Nesti e, rinviato a giudizio. Così è. anche se non ve l’ha detto.
A questo punto, però, segue un buco nero nel tessuto narrativo, perché – si sente dire: e pare non senza un qualche fondamento – che il Benesperi/BeneSpari o si è accordato, per il ritiro della querela, con Andrea Alessandro Nesti (aspirante comandante dei vigili a Montemurlo, ma con davvero scarse possibilità, stando a ciò che circola) o ha trovato una soluzione con il giudice (avrà fatto un accordo? Un patteggiamento? O che altro diavolo?). Ce lo dirà mai?
Giacomo Mangoni. Dài! Rifatti sotto!
Così la barca dell’amministrazione di Agliana avanza faticosamente come er barcarolo che va controcorente (così dice la canzone), e rischia di impantanarsi, da un momento all’altro, nell’acqua marcia in cui – anche secondo l’autorevole Blimunda – quel covo di grandi cinghiali, di maschi alfa e di maiali stercorari e subinfeudati vive e vegeta come i “bottacciòli” che le rane della melletta (ben diverse da quelle dei Madrigali dell’estate di D’Annunzio) cacano a destra e a manca e magari ibridati da rospi ululoni…
Povera Agliana! Giacomo Mangoni, pensa sul serio a ritornare ad Agliana. La tua mancanza comincia a farsi sentire fin troppo. Metti su una bella ed efficiente lista civica e spazza dappertutto. C’è troppa polvere di morto a Agliana!
Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.it] Art. 21 e diritto di cronaca, critica, satira e linguine alla bottarga
Agnellone di dio che togli le castagne dal fuoco
Anche a Pasqua 2021 il Ciottoli, assessore agnellone, potrà stare tranquillo.
Con il Covid, con cui i comunisti ci sopprimeranno, nessuno, tranne Bergoglio & Pregiudizio, ammazzerà e mangerà carne di agnello o di castrato…
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