agrùmia & magìa. LA CURIOSITÀ È FEMMINA, MA NON MANCA NEPPURE A CERTI “AGNELLONI PASQUALI” CHE NON SANNO STARE AL LORO POSTO FINO A CADERE NEL RIDICOLO…

L’assessore Ciottoli, pure essendo nipote del mio carissimo proposto di Quarrata, don Aldo, si sbattezza perché vorrebbe sapere chi è che racconta le cose del Comune di Agrùmia al di fuori del Comune stesso; chi è che racconta le cose di Serravalle al di fuori di Serravalle; e lo stesso fa per Quarrata, Montale e, magari, Forlimpòpoli o Predappio…


Il centrodestra vinse le elezioni facendo una campagna elettorale spietata contro la mafia del silenzio, il patto degli inciùci, la distribuzione del pane e dei pesci, la divisione della torta, il favoreggiamento dei propri affiliati e simili. Benesperi e Ciottoli lottavano da almeno 10 anni per l’assoluta trasparenza degli atti, ma arrivati al potere hanno seguito le orme dei loro predecessori e come Giotto hanno superato il loro Cimabue. Bravi, no?

 

LOTTAVANO PER ESSERE MIGLIORI:

VINSERO ED ORA SONO AFFOSSATORI

 


 

Il compleanno di Pedrito 2020 in piena pandemìa. Fu festeggiato insieme dai triumviri agrùmici e l’Agnellon de Dieu ci inviò la photo à prise de cul

 

LA SCRISTIANIZZAZIONE ha fatto male a tutti, compresi quei tre che guidano le sorti di Agrùmia e che continuano a chiedersi – con grande, ma anche sciocca insistenza – come possa il nostro umilissimo giornale (che hanno chiesto di far chiudere mostrando quanto rispetto abbiano per la democrazia, la trasparenza e l’informazione – vero Agnellone…?); come possa, Linea Libera, sapere ciò che sa e che, alla fine, scrive.

La riposta può essere ottenuta per due vie:

La via razionale: alla quale la Trinità d’Agrùmia non accede non essendone sufficientemente provvista; e che consiste nel solo pensare che se scappano i segreti alla Russia, all’America e alla Cina, figuriamoci se certe cose non possono trapélare (eh, assessor Trapélo…) dalle bocche aperte di un Comune agrùmico di pettegole e di violatori di segreti d’ufficio, di sistemi informatici e di corrispondenza privata – salvo se altro…

La via irrazionale: alla quale è consigliabile indirizzare la Trinità di Agrùmia e in special modo l’assessor Panettone. Si tratta di rivolgersi al Mago Anubi, un pisano doc in grado di svelare perfettamente qualsiasi mistero. Per intenderci, Anubi era il mago famoso che, qualche decennio fa, invitava i suoi seguaci a non chiedergli numeri del superenalotto «perché – diceva – se li conoscessi, o che verrei a dirli a voi?», con ciò mostrando la sua assoluta lealtà, onestà e buonafede.

L’assessore Ciottoli, pure essendo nipote del mio carissimo proposto di Quarrata, don Aldo, si sbattezza perché vorrebbe sapere chi è che racconta le cose del Comune di Agrùmia al di fuori del Comune stesso; chi è che racconta le cose di Serravalle al di fuori di Serravalle; e lo stesso fa per Quarrata, Montale e, magari, Forlimpòpoli o Predappio.

A Natale credette di comperare tutti i sinistresi del Comune di Agliana con il dono di un panettone…

Una pretesa come questa – Maurizio non se ne rende conto perché spesso non ci arriva e piglia fischi per fiaschi – è simile alla fisima del piccolo chimico che mette un vetrino di vibrioni del colera sotto il microscopio, pensando di poter beccare le immagini porno di due batteri che scopano. Non sa che le cose non stanno proprio così…

Personalmente, per questo suo incontrollato impulso psicotico, gli raccomanderei caldamente di preoccuparsi d’altro ben più importante: come ad esempio individuare chi, più che raccontare le cose di Agliana fuori dell’edificio, entrò oltre un anno fa nel sistema informatico del Comune; lo violò tranquillamente con estrema disinvoltura; violò i segreti d’ufficio e di corrispondenza privata di alcune persone; e scrisse una bella lettera anonima, minacciosa e ricattatoria, alla gentile dottoressa Aveta.

La quale, col suo fedele Paggio Fernando Ciottolo, si recò a corsa alla caserma della Guardia di Finanza di Pistoia ma, invece di denunciare l’anonimo ricattatore mafioso, puntò il dito contro una delle vittime della violazione della corrispondenza privata, cedendo bellamente alla camorra agrumiènse, perché Donna Aveta fece proprio quello che il delinquente del ricatto le chiedeva di fare.

Sembra che abbiano fatto di tutto per non giungere a nessuna conclusione. È un reato domandarsi perché si sono comportati in maniera così palesemente negligente?

Consigliabile, alla Trinità, di farsi rivelare da Anubi, oltre alle altre cose, anche il nome del mafioso ricattatore violatore del sistema informatico di Agliana: a meno che tale nome non sia già noto fin dal primo momento del ricatto stesso…

Questo sospetto ce lo stuzzica, caro vicesceriffo di Pedrito, il fatto che invece di bloccare immediatamente il sistema e ottenerne il sequestro, la divina intelligenza della Triade Agrùmica fece di tutto per far passare il tempo e con esso la possibilità di randellare a dovere il/i ricattatore/i certamente imbrancato tra i dipendenti interni, non ti pare?

Magari un giorno ve ne racconteremo la storia per filo e per segno, perché anche noi, di solito, per sapere le puttanate dei Comuni ci rivolgiamo ad Anubi.

Così Trapélo la finirà di aprir la ciabatta senza saper cosa dice…

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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