AL BANO, UN CUOCO INSUPERABILE

Al Bano con Alberto Lapenna
Al Bano con Alberto Lapenna

MONTECATINI. Tra pugliesi, si intendono. Benissimo. Del resto, per Alberto Lapenna, coordinatore provinciale pistoiese del Pdl e Al Bano, Montecatini è una seconda dimora. Non a caso, all’indomani del concerto al Teatro Verdi di Montecatini, dove l’ugola del sud ha inanellato l’ennesimo tutto esaurito, a Villa Maria, lungo la via Maona, che porta a Montecatini alto, tra vecchi appassionati e giovani curiosi si è consumato il secondo appuntamento termale di uno dei più longevi cantanti italiani.

Nel giardino retrostante il prestigioso albergo infatti, nel pomeriggio di domenica 12 aprile, Al Bano e il suo vecchio amico conterraneo hanno allegramente dato vita alla presentazione del suo nuovo libro, La cucina del sole, un vero e proprio ricettario edito da Mondadori (euro 16,90) e a cura di Roberto Allegri, dove l’ultimo della dinastia dei Carrisi ha voluto rendere omaggio all’arte culinaria della vecchia mamma, Jolanda Carrisi, dalla quale ha assimilato, fino a diventarne un maestro, tutti i segreti della cucina.

“Non so quanto valga come cantante – ha scherzosamente esordito Al Bano nel giardino di Villa Maria –, come cuoco non sono secondo a nessuno, a parte lo chef di questo prestigioso albergo (Franco Mazzei – n.d.r.)”.

A moderare il pomeriggio, il collega Corrado Benzio, che ha preso parte alla ludica presentazione, alla presenza di molti presenti, ancora ammaliati dal concerto della sera precedente e con il ricettario del loro beniamino tra le mani, in attesa, tra la fine della presentazione e l’aperitivo, di farselo autografare.

“Quando ho smesso di ammirare mia madre ai fornelli – ha aggiunto Al Bano – ho dovuto immediatamente farne tesoro, perché nel 1961, quando mi sono trasferito a Milano cercando di coronare il mio sogno autentico, fare il cantante, ho iniziato a lavorare come aiuto cuoco in un ristornate milanese, che ora non c’è più; al suo posto, un fast food!”

Nel libro, una sfilza di leccornie, tutte rigorosamente appartenenti alla cucina pugliese: friselle, sugo di polpette, le immancabili orecchiette, il purè di fave, gli spiedini di pomodorini, i filetti di branzino al limone e ancora tante altre ricette con le quali, siamo pronti a scommettere, nelle proprie abitazioni e davanti ai loro fornelli, parecchi appassionati lettori proveranno a cimentarsi.

Il pomeriggio è scivolato via tra sorrisi e cordialità, fino all’aperitivo, che ha chiuso la due giorni di Al Bano, un 71enne che porta con invidiabile leggerezza i suoi anni, una longevità che tra i segreti che custodisce un posto, di prestigio, sarà certamente occupato dalla cucina, quella di Jolanda Carrisi, che il figlio Al Bano ha prima gustato e poi riprodotto. Con tanto di libro al seguito.

Print Friendly, PDF & Email