PISTOIA. «Io, dalla morte di quel tedesco, tutte le notti faccio lo tesso sogno: rivedo quella cantina nera, con la botola semiaperta, e so che il tedesco la solleverà per sgozzarmi. Mi dibatto, sono il più forte, uccido il tedesco; poi, quando è morto, lo prendo fra le mie braccia, lo spoglio e lo corico sul letto di mamma, il grande letto rosa dove ti avevo messo dopo la scarlattina, quando eri piccolo; poi mi chino, guardo e non so più chi sto vedendo: se te o lui..».
L’orrore della guerra manifesta il dramma più antico: quando si uccide qualcuno al fronte, senza saperlo si uccide un fratello. Irène Némirovsky lo descrive limpidamente in un breve racconto pubblicato da EDB dal titolo “Lo Sconociuto” (Lo sconosciuto, collana ‘Lampi d’autore’, EDB, Bologna 2018). Il racconto sarà presentato martedì 24 aprile, alle ore 21 presso la saletta conferenze del Museo Diocesano Palazzo Rospigliosi, in Ripa del Sale.
Saranno presenti Roberto Alessandrini, direttore editoriale Marietti1820 e Caporedattore EDB e Giovanni Ibba che ha curato la traduzione italiana. Gli interventi saranno accompagnati dalla lettura di alcuni brani del racconto. Al termine della presentazione sarà possibile effettuare una visita guidata gratuita presso le sale del Museo Diocesano – Palazzo Rospigliosi. L’appuntamento del 24 aprile è anche l’occasione per apprezzare e far conoscere le opere esposte nelle sale del museo diocesano.
Roberto Alessandrini, docente di Antropologia all’Istituto superiore universitario di scienze psicopedagogiche e sociali affiliato all’Università pontificia salesiana di Roma ha al suo attivo numerosi titoli di storia e cultura delle religioni.
Giovanni Ibba è docente di religione presso le scuole superiori di Pistoia, insegnante di ebraico presso la Facoltà Teologica di Firenze e di discipline bibliche presso l’istituto superiore di Scienze Religiose della Toscana.
“Lo Sconosciuto” è parte di un più ampio romanzo dal titolo “Suite Francese” dedicato all’invasione tedesca in Francia del 1940 che era rimasto dimenticato in una valigia per oltre cinquant’anni. Il manoscritto, riscoperto fortuitamente dalle figlie della scrittrice e pubblicato postumo ha consegnato nuova e giustificata fama all’autrice. Irène Némirovsky (1903-1942), nata in Ucraina, di religione ebraica, convertita al cristianesimo nel 1939, è morta ad Auschwitz nel 1942.
Il racconto di Irène Némirovsky è seguito, nell’edizione EDB, da una nota di lettura di Jean-Louis Ska, gesuita belga, professore del Pontificio Istituto Biblico di Roma e considerato tra i maggiori esegeti contemporanei. Lo studioso conduce il lettore dentro la struttura letteraria del racconto ma si apre anche a considerazioni più ampie sul dramma della guerra: «in ogni battaglia, in ogni combattimento, un Caino uccide suo fratello Abele. Gli uomini sono fratelli e sono le circostanze o i discorsi ideologici che li trasformano in nemici».
Un’occasione per riflettere e ricordare alla vigilia del 25 aprile.