al pettine. «NON NOMIMA SED COGNOMINA SUNT CONSEQUENTIA RERUM», PERCHÉ LA PROCURA TI ASCOLTI DEVI CHIAMARTI TURCO O AVETA?

Per quale motivo non mi è mai stata data la lettera anonima del giugno 2020 in cui uno squallido individuo, camorrista anonimo, aveva minacciato la segretaria generale del Comune di Agliana? Temono tutti che dal testo si riesca a risalire all’autore dello spargimento del concime agrumiènse?


Nella tragedia greca sia la sostituta Gambassi che la segretaria Aveta avrebbero recitato la parte dei «pròsopa kofà» o personaggi muti


O NORDIO IN MEZZO ALLA IUSTITIA IMMERSO,

ABBI PIETÀ DEL NOSTRO MAL PERVERSO!

[Parodiando il Padre Dante]


 

Visto cosa sta succedendo in procura, non sarà forse il tempo di aprire le finestre tel terzo piano per fare entrare un po’ d’aria nuova…?

 

Ecco come funziona la procura di Pistoia, l’istituzione che, non di rado, si dimentica il proprio ineludibile dovere di garantire il diritto della difesa dei (più che indagati, colpevoli) perseguitati dalle pelose, capziose, maliziose, gelose, sospettose, permalose accuse di zelanti sostituti, i quali sembrano mirare – con certe posizioni assurde che assumono – a voler raddrizzare, come scrive Manzoni, le gambe ai cani.

L’11 giugno del 2020, visto che uno squallido impiegato di cacca del Comune di Agliana (o un suo stretto collaboratore) aveva violato il sistema postale interno urbi et orbi (meglio: urbi e torbi…) e aveva inoltrato alla signora Paola Aveta, segretaria generale, una minacciosa lettera anonima che spargeva concime di qualità anche su chi scrive, chiesi, in nome della legge sulla trasparenza, di avere copia della sifilitica missiva per azionare una difesa in sede legale.

È inutile che vi ripeta una storia che già conoscete. La signora Aveta, in questi anni distìntasi anche come mater et magistra del signor mai-comandante dei vigili Andrea Alessandro Nesti, non mi ha mai dato il documento e così ha leso – ma per la procura pistoiese è un fatto normale – il mio diritto di difesa.

Sono ricorso alla procura contestando l’omissione della signora Aveta protettrice del Nesti e, per giunta, etero-sindaca di Agliana. Il fascicolo è andato nelle mani della signora sostituta Linda Gambassi: e costei ne ha chiesta l’archiviazione col dire che io – che la stavo chiedendo a lei – non le avevo fornito la lettera che mi spettava di diritto, ma di cui non ero in possesso.

Non solo questo aveva detto: ma anche altre numerose illogicità manifeste che mi fanno dubitare circa la capacità razionale della sostituta stessa. E perché? Perché i fatti, bene o male, questo dicono. E parlano da soli.

La signora Gambassi chiese l’archiviazione della mia richiesta in data 28 luglio 2020 a una velocità davvero da Speedy Gonzales. In data 21 agosto 2020 io proposi opposizione alla richiesta di archiviazione. Ma non mi limitai solo a quello.

Niente è per sempre e nulla è quello che appare agli occhi di chi è accecato dalla arrogante superficialità del potere

Presentai anche esposto-denuncia alla procura di Genova, competente per gli errori dei magistrati di Pistoia.

Ad oggi, 18 dicembre 2022 (cioè dopo 920 giorni; 131,43 settimane; 30,23 mesi; 2,52 anni), non sono ancora in possesso della lettera da usare per soddisfare il mio diritto alla difesa.

E non la ho perché sia i due bipolari confusi Benesperi & Ciottoli, che la signora Aveta, che ha protetto e protegge il signor dottor Andrea Alessandro Nesti, se ne fregano dei diritti dei cittadini; fanno come vogliono e, nonostante tutto, sono a loro volta ben protetti dalla procura della repubblica di Pistoia e, presumibilmente, dam quella di Genova che dovrebbe vigilare su quella di Pistoia.

Mi viene una battutaccia pessimissima. Ma a Pistoia, per avere ragione anche quando si ha torto, occorre portare un cognome tipo Turco e, ora, anche Aveta oppure, viste le schizofrenie dei sostituti e dei giudici penali, oltre che in pellegrinaggio alla Madonna di Loreto occorrerà che andiamo a bussare con forza alla porta del palazzo di Carlo Nordio?

Absit iniuria verbis e in virtù della libera espressione delle proprie opinioni: siamo messi proprio malino o sbaglio?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Nicola Arigliano cantava È solo questione di tempo. Ed è vero, perché con il brillante rinvio a giudizio delle vigilesse Claudia Vilucchi e Lara Turelli, verranno alla luce anche tutti i famosi “rotoli del Mar Morto” così gelosamente protetti da Comune e procura


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