ALLA FINE TUTTO TORNA…

La notizia sul Tirreno [ma lo avevamo detto il 10 dicembre 2012!]
La notizia sul Tirreno [ma lo avevamo detto il 10 dicembre 2012!]
DIREBBE qualche collega illuminato dalla radiosa fiaccola della pura notizia.

Ma poco fa Il Tirreno, sul suo sito, ha pubblicato quello che segue: 

Ex sindaco a giudizio per il furto di una macchinina

Renzo Berti accusato di aver rubato un modellino in un supermercato e di esserselo infilato in tasca prima di presentarsi alla cassa

A giudizio per il furto di una macchinina in un centro commerciale l’ex sindaco di Pistoia Renzo Berti. L’ex primo cittadino è accusato di aver rubato, il 2 dicembre 2012, un modellino di auto e di esserselo infilato in una tasca, per poi rimettere al suo posto su uno scaffale la confezione che conteneva altre tre macchinine: costo complessivo, 9 euro e 90 centesimi. Il furto gli era stato contestato dal personale del supermercato quando si era presentato alla cassa per pagare. Berti, che era a fare la spesa assieme a tutta la famiglia, aveva spiegato che probabilmente era stato uno dei figlioletti a infilargli il modellino nella tasca a sua insaputa. Fatto sta che, al termine delle indagini, la procura lo ha citato in giudizio: l’udienza è fissata per il prossimo 9 luglio davanti al giudice monocratico.

11 marzo 2014

L'immagine che accompagnava il post di "Quarrata/news"
L’immagine che accompagnava il post di “Quarrata/news”

Avete letto? Avete meditato? Ecco: se lo avete fatto, ora ripassate ben bene la lezione con questi due post che erano stati pubblicati su Quarrata/news:

I due post fecero un po’ il giro della città. Ma siccome Pistoia è una città “a misura d’uomo”, qualcuno ci ‘coglionò’  – come si dice – sostenendo che si trattava della solita bufala, della solita leggenda metropolitana, della solita esagerazione: come se un politico che ruba una macchinina fosse un ‘abominevole uomo delle nevi’ o il classico  Bigfoot – magari della Brana.

Per l’esattezza a coglionarci fu Luciano Pallini, sul suo Facebook. Fu lui ad adombrare questa ipotesi: e dobbiamo dire che ci prese la voglia di rispondere che, se bufale ce n’erano a Pistoia, erano molto probabilmente quelle (e solo quelle) dei suoi politici. Suoi di Pistoia. Ma forse Pallini aveva parlato solo… per carità di casta.

Ma per carità! Come vedete, Luciano non ci aveva picchiato per niente. Alla fine tutto torna e la verità viene a galla. Anche per quelli che vivono in una “città a misura d’uomo” – e che troppo spesso ragionano con un cervello a misura di provincia…

Complimenti al Tirreno, però – che, volendo, potrebbe fare, a sua volta, i complimenti a noi per aver dato la notizia a una settimana appena dall’evento…

direttore@linealibera.it

Print Friendly, PDF & Email

6 thoughts on “ALLA FINE TUTTO TORNA…

  1. Una notizia, caro direttore, ha nome e cognome (ricorda la prima delle “W” anglosassoni?) altrimenti è una chiacchiera da bar. Per questo non ha trovato i complimenti a quarrata news. Anche noi avevamo raccolto quella chiacchiera (fra l’altro imprecisa in un paio di punti chiave, come imprecisa è il vostro articolo di dicembre), ci abbiamo lavorato sopra e quando abbiamo avuto gli elementi necessari, siamo usciti. Solo allora, non prima,,, altrimenti è troppo facile.
    Fabio Calamati
    giornalista Il Tirreno Pistoia

    1. Grazie, Fabio. Un suggerimento, però.
      Quando passerete anche voi qualcosa senza nome e congnome – e non è che lo facciate o lo abbiate fatto una sola volta – se me lo consentirai, te lo e ve lo segnalerò.
      Per par condicio, se non altro.
      Sei d’accordo?

      1. D’accordissimo. Comunque non mi ricordo di notizie pubblicate da noi senza nomi e cognomi (a meno che non sia fatto per tutelare gli interessati, tipo minorenni, reati sessuali, persone soltanto denunciate, suicidi e così via). In ogni caso non mi ricordo di articoli anonimi che riguardassero soggetti assimilabili a un “notissimo politico pistoiese”. Se è notissimo, scrivere il suo nome è diritto di cronaca. Sempre che si sia sicuri di quel che si scrive.
        O no?

        1. D’accordo, non dubiti. La vita è lunga… vedrà…
          Comunque, Calamati, di una cosa Le devo chiedere scusa: inavvertitamente Le ho dato del TU senza accorgermi che Lei, nonostante che abbiamo lavorato qualche anno insieme al Tirreno, ha alzato subito una bella barricata in mezzo con un distaccatissimo LEI.
          Chiedo venia e mi cospargo la testa di cenere – più o meno siamo in tempo e in periodo…
          Ce la fa a perdonarmi…?

  2. Il mio “distaccatissimo Lei” è semplicemente un “lei” (minuscolo) che, da giornalista semplice qual sono, mi piace rivolgere ai direttori. Tutti, compreso il mio…
    Comunque è solo un vezzo, non ho problemi a passare al “tu” o al “voi”. Mi fa più problema chiamare “notizia” una cosa che “notizia” non è.
    Comunque perdonato, ci mancherebbe…

Comments are closed.