allegoria & derisione. COMUNI IN MANO ALLE DESTRE, PREPARATEVI: AL PROSSIMO TURNO SARETE TRAVOLTI DALL’ONDA ROSSA

L’assessore Ilaria Gargini

 

CASALGUIDI. Devo obiettivamente dire che Piero Lunardi mi sta simpatico. Mi sta simpatico a pelle, col suo bel viso aperto e sorridente e la sua istintiva comunicatività.

Ma devo anche dire che questo non basta a garantirgli una lunga vita: per durare a lungo bisogna di solito essere un re cattivo come Enrico VIII; ammazzare un sacco di mogli e fare un sacco di figlioli che, a loro volta, ammazzano i fratelli e restano soli come Elisabetta la Grande, che non esitò a fare accordi con Francis Drake, il corsaro, per levarsi di culo la Spagna rompipalle in nome di dio.

Quel cristianissimo (?) regno, facendo i dovuti parallelismi e le appropriate analogie, sarebbe oggi incarnato dai globalisti-accoglienti alla Soros: il buon ungherese che ama i poveri morti di fame perché, fra quello che spende per farli venire in Europa con la Carola, e quello che guadagna usandoli per abbassare il costo del lavoro, ha un margine di lucro alto almeno quanto un Everest. E lui gode più che fottere.

Quella specie di cartapecora rifiutata da Orbán, il fascista caro a Salvini e Meloni, che pensa di essere immortale e che, invece, tra poco, schianterà come tutti noi (ma applaudito e rimpianto dal Pd mononeuronico e dai buoni bergogliani) sepolto sotto tutta la carta-moneta-igienica conservata nel suo deposito di zio Paperone, è per questo che paga volentieri anche le «sardine», pesce piuttosto grasso e un po’ puzzoso, che alla fine spulcia fra le crespe del culo di Benetton insieme a quella finissima cernia boccalarga di Oliviero Toscani, l’intellettuale del click e spargi-letame in nome dell’antifascismo.

Leardo Corsini

Piero è sotto attacco da parte dei nemici esterni capeggiati in superficie da Leardo Corsini e sott’acqua da Renzo Mochi il quale, con sovietica fede, continua a trascinare la moglie, in evidenti non buone condizioni di salute, in consiglio comunale (ma per i comunisti viene prima il partito e poi tutto il resto); ma Piero è anche vittima di una giunta civica “incivile”, fatta di gente che odora di ambizione, poltronismo e voglia di visibilità.

Mancano due anni al rinnovo dei “vetturini”, quei «cosi» che guidano le carrozze tirate dai cavalli e che tengono la squerza (= sferza), come si diceva una volta, in mano. E il Comune è come la carrozza con il fiaccheraio-vetturino che incarna l’amministrazione. Mentre tra le stanghe ci sono i culi belli tondi dei cavalli, che rappresentano l’opposizione.

Vi chiedete dove stia il popolo? Quello sta sempre sotto le ruote della carrozza perché, nel quasi 100% dei casi, non conta un cazzo (marchese del Grillo) e non sta a cuore a nessuno: o le amministrazioni amministrerebbero in maniera diversa o altrimenti prenderebbero delle forconate.

Mancano due anni all’interscambio dei ruoli fiaccheraio/chiappe di cavallo e la giunta Lunardi (7 voti di stacco con i leardo-renziani) va in fibrillazione perché l’Elena Bardelli molla un bel posto retribuito al Comune di Pistoia per tornarsene a casa. Ora, nell’immaginario collettivo, chi è quel bischero che molla il dindo a favore del nulla? Che ci sarà mai sotto?

Renzo Mochi

Così la giunta Lunardi entra in crisi e c’è perfino chi pensa, come l’assessore Ilaria Gargini, di “mettere le mani avanti”. E poiché la lingua è femmina, l’assessore del nulla (così è conosciuta la Gargini a Serravalle) vèntila l’ipotesi di ricandidarsi e ne parla pure in giro.

Con lei anche gli altri, pur se sanno tacere meglio e di più, con più discrezione. Perciò, secondo la legge fisica per la quale in uno stesso spazio non possono stare più corpi contemporaneamente (per capirsi: non è che il Mochi possa infilare 2 pistoni 2 nello stesso cilindro!), se tutti si ricandidano, la Bardelli è «out» sin da subito: quindi becca e bastonata.

Ma la giunta dell’amico Lunardi non ha capito una cosa fondamentale: che come Elisabetta la Grande fece fuori la Spagna alleandosi con i corsari di Francis Drake, anche la destra non riuscirà a sopravvivere all’onda rossa del prossimo turno. E questo vale anche per Agliana e Pistoia, purtroppo.

I leardo-renziani (e altrove gli altri Pd) faranno come in Emilia prima e in Toscana fra poco: porteranno personalmente, perfino sul groppone, a votare anche i morti resuscitati ad hoc dal Pd; e i 7 voti di distacco diventeranno, allora, 70, 700 o 7mila. Per cui sarà meglio che la Gargini ci pensi bene prima di chiedere il part-time a scuola: e che pensi a insegnar bene, piuttosto che a voler governare male come sembra abbia fatto finora.

La destra che non impara la storia (la sinistra, al contrario, la ignora proprio) dovrebbe invece osservare il sistema di comando comunista e adottarlo alla lettera.

Piero Lunardi

In altre parole, invece di stare lì a grattarsi i coglioni nel politicamente corretto, facendo riprendere le forze al Pd, dovrebbe spalancare gli armadi e gettare dalla finestra sulla pubblica via tutti i faldoni della merda democratica, quella che tutti sanno che c’è facendo finta di ignorarlo. Senza pietà.

Come diceva De André? Sparagli Piero, sparagli ora | E dopo un colpo sparagli ancora… Perché loro, quando torneranno, non vedranno l’ora di aprirli, gli armadi. Senza sconti per nessuno.

Quanto al fatto che noi siamo giornalisti senza il merito di poterlo essere e che, pertanto, non dovremmo scrivere, la Gargini si preoccupi di sé e per sé pensando al canonico Gargini che ci ha sempre insegnato a non guardare la pagliuzza nell’occhio dell’altro, ma al manico di scopa nel proprio culo…

Pace e bene!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Delitto di cronaca, critica e profezia di catastrofi

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