alluvione emilia romagna. IMPRENDITORE PRATESE NOMINATO COORDINATORE DELLE ATTIVITÀ DEGLI SPURGO

“Siamo a servizio di Comune e famiglie. Ma situazione critica: serve l’aiuto di più aziende”. Massimo Durgoni sta coordinando a Faenza per conto della protezione civile l’attività di ripulitura dal fango di case e strade. “Ora stiamo lavorando sulle zone rosse. Serviranno almeno due mesi per ripristinare un pò di normalità”

Massimo Durgoni con i cittadini di Faenza

PRATO. Tonnellate di fango da spalare, mezzi in funzione per ore e ore continuativamente per cercare di liberare dagli allagamenti scantinati, appartamenti, garage e strade, ma soprattutto una collaborazione all’insegna della condivisione, del desiderio di aiutare chi è in difficoltà e di provare al più presto a riportare un po’ di normalità nelle famiglie romagnole.

L’emergenza alluvione in Emilia Romagna è ben lontana dall’essere in via di risoluzione, ma per fortuna non smettono di arrivare testimonianze di impegno e passione di coloro che cercano di aiutare le famiglie colpite dal terribile mix di acqua e fango. Fra queste c’è la storia di un imprenditore toscano, Massimo Durgoni, titolare della storica azienda di spurgo ‘Durgoni Peppino e Figli’ di Prato, che a seguito dell’impegno per ripulire case e strade della Romagna fin dai giorni immediatamente successivi all’alluvione del 16 e 17 maggio, è stato messo alla guida del coordinamento degli spurgo su scala nazionale per conto della protezione civile sul territorio di Faenza.
“Il 20 maggio su chiamata della Faenza Spurghi siamo partiti assieme all’Autospurgo 90 di Firenze per intervenire sul territorio di Castel Bolognese – racconta Durgoni —.

Ci siamo ritrovati di fronte a uno scenario tremendo, con fango ovunque, e la vita di intere famiglie completamente stravolta. Siamo rimasti lì per quattro giorni, venendo travolti dall’entusiasmo di centinaia di volontari pronti a dare una mano. Poi è arrivata la chiamata del Comune di Faenza, che mi ha chiesto di strutturare un’attività organizzata con gli spurgo assieme a Francesco Benelli della Faenza Spurghi.

Alla fine ci è stato affidato il ruolo di coordinamento di tutti gli spurgo a livello nazionale per conto della protezione civile. Di fatto ogni sera bisogna mettere d’accordo associazioni, volontari, angeli del fango, Emergency e spurghisti, per poi partire la mattina dopo con una macchina organizzativa perfettamente rodata. Coordinamento che chiaramente avviene col supporto del Comune di Faenza”.

Una riunione-organizzativa-spurgo-faenza.

Per il momento il gruppo di spurgo coordinato da Durgoni sta lavorando sulle zone rosse, cioè quelle maggiormente colpite dall’alluvione. La priorità viene data alle abitazioni, poi si passerà alla viabilità principale. A rispondere alla chiamata d’aiuto di Durgoni ci sono stati spurgo da tutta Italia.

Come Ambiente Spurgo e Spurgo 2001 di Prato, Lo Spurgo di Firenze e Palumbo Spurghi sempre di Firenze, la Taddei Roberto nell’Empolese, la Visani Spurgo e la Mugello Spurgo dal territorio mugellano, l’Arno Spurghi dal Valdarno, e poi tante altre realtà da Mantova (come il Gruppo Martini Roberto), Roma, centro Italia e dalla Puglia. “Ancora oggi siamo alla ricerca di nuove aziende disposte a venire a dare un aiuto in Emilia Romagna – prosegue Durgoni —. Il lavoro è decisamente impegnativo, ma anche molto gratificante. Sentirsi dire grazie da tutte queste famiglie ripaga di ogni sforzo.

Durgoni con alcuni volontari

All’inizio coordinare tutti gli attori in campo non è stato semplice, ma adesso il meccanismo funziona benissimo. E anzi devo ringraziare le istituzioni per la fiducia che mi è stata concessa.

La sensazione è che serviranno ancora due mesi di lavoro per riuscire a ripulire dal fango case e viabilità principale. Quindi ogni aiuto è davvero ben accetto”.
L’attività degli spurghisti a servizio della cittadinanza non si fermerà alla sola emergenza in Emilia Romagna.

Anche in Toscana, infatti, c’è un dialogo avviato fra Anci e spurghisti, per mettere le aziende di spurgo a disposizione sistematica della protezione civile in caso di necessità. Un accordo su cui stanno lavorando ormai da mesi lo stesso Durgoni in qualità di vicepresidente del Consorzio Spurghisti Associati, il presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni, e il delegato Anci Toscana alla protezione civile, Paolo Masetti.

“Noi ci siamo e ci saremo sempre per i territori, pronti a fare al meglio la nostra parte” conclude Durgoni.

[stefano di biase]

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