
ROMA-PISTOIA. È stato approvato ieri in commissione agricoltura l’emendamento, a prima firma Cenni, per estendere le risorse stanziate dal decreto legge 51 anche alle imprese colpite da avversità atmosferiche definite “tempesta violenta”. Il decreto presentato ad aprile dal governo, infatti, conteneva misure per l’accesso al Fondo di solidarietà nazionale per le sole imprese agricole che avevano subito danni a causa delle piogge alluvionali.
L’emendamento approvato ieri, invece allarga la platea dei beneficiari anche alle aziende che hanno subito danni dovuti “al fenomeno meteorologico del vento impetuoso forte”: una misura che va incontro alle richieste delle realtà pistoiesi messe in ginocchio dalle raffiche dello scorso marzo. Una vittoria dei deputati Bini e Fanucci, che hanno sottoscritto la proposta di modifica e si sono battuti, insieme ai Sindaci e alle associazioni del territorio, per garantire alle attività della nostra provincia una misura che non le escludesse dai finanziamenti.
“Insieme a Caterina Bini – spiega Fanucci – abbiamo condotto una battaglia molto forte su questo punto. In commissione bilancio, sono stato relatore del provvedimento e ho confermato in modo molto netto l’importanza e la centralità della proposta per il territorio di Pistoia”. “La tempesta di vento che si è abbattuta sui nostri territori nel marzo scorso non ha fatto meno danni di tante alluvioni – conferma Bini – per questo abbiamo chiesto che fossero inserite anche le aziende danneggiate da altre avversità atmosferiche, come quella che ha colpito i nostri territori.”
Dopo la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del governo, arriva un altro intervento che va a sostenere concretamente le aziende agricole del nostro territorio, così duramente colpite. “Escludere Pistoia dal decreto sarebbe stata un’ingiustizia – concludono Bini e Fanucci – siamo soddisfatti. Andiamo avanti, mantenendo alta la guardia per completare l’iter del decreto in Aula senza ulteriori modifiche nel merito del provvedimento”.
[on. bini]