PISTOIA. L’argomento “gestione rifiuti” è da sempre messo in secondo piano a Pistoia e la città è stata fatta oggetto di alcune critiche e appunti da parte di Aldo Fedi, già segretario locale di Sel e direttore del Dipartimento Prevenzione dell’Usl che ne ha recentemente stigmatizzato, insieme all’ex Sindaco Renzo Berti, la mancanza di un moderno sistema di raccolta differenziata “porta a porta”.
Pistoia ignora di fatto i moderni processi di differenziazione dei rifiuti, sempre più evoluti, per la modalità circolare con il recupero di risorse, alternativa a quella “lineare” della termodistruzione come sempre è stato preferito all’interno dell’Ato Toscana Centro con l’incenerimento.
Dopo le allusioni espresse nel recente seminario pistoiese delle Fornaci da Aldo Fedi e Renzo Berti (attuale capo del Dipartimento Prevenzione dell’Usl), anche il Sindaco Samuele Bertinelli avrebbe iniziato a prsi delle domande di riflessione:
- Perché Pistoia non ha ancora un moderno sistema di raccolta differenziata dei rifiuti come invece è – per paradosso già attivo – nei comuni proprietari dell’impianto di incenerimento?
- Come ridurre il pericoloso inquinamento da polveri fini?
- Quali criticità ambientali sono connesse a una discarica come quella del Cassero o il detestato impianto di incenerimento di Montale?
- Come limitare l’uso indiscriminato dei pericolosi pesticidi?
- Quali lungimiranti azioni provvedere per la riduzione del “rischio salute” dei cittadini?
Il Sindaco non ha però nozione della dura relazione dei Medici per l’ambiente di Isde che il 3 dicembre scorso hanno realizzato un illuminante convegno promosso dall’Ordine dei medici.
Sembra che Bertinelli sia recentemente salito in viale Giacomo Matteotti al Dipartimento prevenzione di Usl Centro per avere notizie sulle criticità ambientali che s’addensano all’orizzonte.
I rifiuti di Pistoia – Capitale della Cultura – vengono trattati nella maniera più anacronistica: cioè inceneriti o seppelliti. Quanto di peggio, dunque, ci si possa aspettare.
[Alessandro Romiti]