Ascoltate, fratelli, la parola zucchellinana. Dice – e si sente bene – che con certa gente (e parla di Cacaiola) lui non ci andrà mai. Mai dire banzai
GÒDI AGLIANA, CHE IL TUO DESTINO
È ORA IN MANO A CHI SA FAR CASINO
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A casa di Massimo Zucchelli si mangia bene e l’osteria delle Querci è spesso piena. Massimo, noto anche con il soprannome di Pretone (chissà come s’incazzerà il sostituto Giuseppe Grieco che odia i nomignoli), pizze e calzoni li fa perfetti. Taglia e cuce con maestria, su misura.
C’ho cenato anch’io e quindi parlo con cognizione di causa, non come la procura di Pistoia che solitamente – e nonostante le controfirme del Coletta – procede a vanvera e poi manda i suoi pubblici ministeri-Vpo a intimidire i giudici in aula per far condannare gli sdentati come noi, direbbero i francesini di sinistra con la puzzetta sotto il naso e le caccole al culo.
Ma i nomignoli – e qui vorrei ricordare a Grieco che i soprannomi sono l’esito di un’analisi realistica dei requisiti personali da parte del popolo – sono, come pensava Aristotele, la conseguenza delle verità ontologicamente (direbbe Coletta) verificate.
E se Benesperi detiene la maglia rosa con un bel Cacaiola, il motivo è evidente e innegabile di per sé. Se il Ciottoli viene appellato Segatura, qualcosa significherà per quella sua testa che non sembra tra le più irrorate e rese produttive dal flusso sanguigno con l’apporto di nutrienti per le sinapsi neurali.
Per il Pretone, alias M. Zucchelli, vale la stessa regola (quelle della lingua di solito sono univoche e democraticamente autoapplicantesi: non come le decisioni di certi Pm e sostituti pistoiesi che, a seconda dei cognomi, assolvono i delinquenti e fanno condannare gli innocenti.
Per il Pretone, dicevo, aldilà degli elogi per i cibi che serve nella sua foresteria, si può anche pensare, in un certo qual modo, alle sue innate capacità di fare qualche scherzo da prete. In questo caso da Pretone.
Ascoltate, fratelli, la parola zucchellinana. Dice – e si sente bene – che con certa gente (e parla di Cacaiola) lui non ci andrà mai.
Mai dire mai, come mai dire banzai.
Edoardo Bianchini
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