QUARRATA. [a.b.] “Aiutateci a combattere contro l’amianto , non per un momento, ma con un’azione efficace e costante”. È l’appello lanciato da Daniele Manetti (esposto all’amianto e con malattia professionale asbesto correlata e con riconoscimento Inail).
“È dal 1999 – scrive – che combatto contro l’amianto, quante battaglie e quante volte sono rimasto solo! I miei compagni di lavoro sono morti quasi tutti ( lavoravamo nei capannoni della Breda) e quelli rimasti in vita hanno seri problemi di salute. Il sottoscritto non era un operaio, era un chimico, ma l’amianto è molto democratico e non fa giustamente distinzioni ed entra nei polmoni di tutti. Quindi mi sono beccato 3000 fibre d’amianto nei miei polmoni e relativa malattia professionale… Ad oggi i medici non sanno come faccio ad essere ancora vivo e pieno d’energia , dicono che sono un tipo , molto molto positivo, ma… a letto la notte è terribile. Sarà per questo che dormo pochissimo”.
“Oggi tutti s’indignano per le sentenze di Casale Monferrato – continua Manetti – , Spero che questi signori ci continueranno ad aiutare anche quando tutto il clamore sarà passato, altrimenti gli andrò a ricercare ad uno ad uno. Quante volte immerso in battaglie ambientali o al capezzale di uno dei miei compagni di lavoro, morente e privo d’aria in un letto d’ospedale, mi sono trovato attaccato e privo di difese , sono momenti terribili! Cerco di far capire alla gente queste situazioni delicatissime e come mia abitudine, non chiedo simpatia. Quando si spiega i fatti reali e veri, in Italia siamo dei rompicoglioni per tutti… però i miei vecchi compagni di lavoro , che non smetterò mai di ringraziare, pieni di dignità mi hanno insegnato a comportarmi in questo modo , sia per le battaglie sulla salute sia per le battaglie sull’ambiente e penso che non li tradirò mai… Loro continuano ad aiutarmi , come possono, da qualche altro mondo”.
Una bella lettera che ci fa scoprire un Manetti per certi versi “inedito” ma sempre disponibile, sempre in prima fila. “Contattatemi con facebook al mio nome oppure con mail all’indirizzo danititta@aliceposta.it e telefono 3382253884 e sarò ancora più chiaro per delucidazioni e spiegazioni specifiche”.
Daniele Manetti ha raccontato la propria storia di lavoratore e la dolorosa esperienza della malattia professionale in un racconto inviato alla XIV edizione del premio letterario Racconti nella Rete 2015, esperienza da dove ha tratto la convinzione di non poter delegare le scelte che riguardano la salute sul lavoro.
Vedi: http://www.raccontinellarete.it/?p=19398