amici allo spiedo. “CHI NON HA TESTA, ABBIA GAMBE”, DICE UN PROVERBIO ARETINO

«Sugli arresti della Turelli, poi, voglio chiudere il discorso con una ciliegina sulla torta. Hanno fatto bene ad arrestarla e a tenerla chiusa un anno»


Tutti dentro! C’era anche il film di Alberto Sordi


ANOMALIE, DISCRASIE, SCHIZOFRENIE

NELLA “DEGNA TANA” DI VANNI


 

La ricordate questa locandina? Pensava forse a Pistoia?

 

E proprio in onore di questo proverbio, in uso comune in Valdichiana, il duo Leonardo De Gaudio-Luisa Serranti, ha stabilito di ascoltare la comandante Lara Turelli il 24 gennaio prossimo. A tamburo battente.

Impossibile non riflettere su ciò che anche Andrea Bocelli riuscirebbe a vedere, e che qui mi sento di segnalare ex art. 21 della Cost., quella cosa plerumque (traducete per l’avvocata Elena Giunti) ignota alla procura di Pistoia:

  1. la notizia era, stamattina 18, su Il Tirreno e su Report;
  2. la notizia non era, stamattina 18, su La Nazione.

Sarà stato un caso? O, andreottianamente, possiamo anche pensare che certe testate godono di una corsia preferenziale per l’erogazione di notizie da parte della procura?

Se non lo ricordate, il problema si pose anche al momento in cui fu tenuta, dai CC., la conferenza stampa in cui si riversò, addosso a chi scrive, un’ondata di cacca come l’onda di impatto della diga del Vajont.

E il Pm capo Coletta si incazzò di brutto – anche se poco dopo fu di nuovo preso di sottogamba dai suoi sostituti subordinati che riservarono (le prove sono documentali) più attenzione al Donati del Tirreno che alla Nazione.

Dopo – si direbbe in caserma – i cazziatoni consequenziali alle inaccettabili procedure usate ai danni della Turelli, la data del nuovo interrogatorio di garanzia per la comandante arrestata, è stata fissata “a spron battuto”. Soli 7 giorni 7 di stacco dalla decisione del collegio alla fissazione della nuova data: dal 17 al 24 gennaio.

Qui, però, si apre un nuovo capitolo che riguarda l’incerta e contraddittoria condotta della procura di Pistoia, dove alcuni attendono giorni, mesi e anni, prima di ricevere una risposta; mentre altri avanzano al ritmo di un battito di ciglia.

Così gli appena tre o quattro mesi perché Curreli concludesse e rinviasse a giudizio Linea Libera e i suoi giornalisti; e un intero anno perché, sempre Curreli, chiedesse i tabulati telefonici per una cittadina stalkerizzata, mentre per una analoga richiesta della dirigenza Hitachi di Pistoia, a una richiesta identica inoltrata il venerdì, la risposta del terraperturista-scout fu di solo due giorni, dato che il sostituto provvide al volo il lunedì successivo.

Non diversamente una denuncia, con tanto di relazione dei vigili urbani di Quarrata (atto inaccessibile e negato alla parte offesa: che poi sarei sempre io), il sostituto Giuseppe Grieco se la sta trattenendo, se non erro, dall’aprile dello scorso anno.

Lasciatemi parlare in metafora di una specie di uovo di struzzo già confezionato e pronto per schiudersi che, tuttavia, è come riposto e custodito non in incubazione, ma in frigorifero. In circa 9 mesi nasce un bambino: ma nella stessa durata di tempo l’uovo di struzzo non si è ancora aperto. Vi sembra normale?

Tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge? Se volete, credetelo voi. A noi non risulta proprio. A me personalmente, men che meno. Dunque, estrapolando un’analisi semplice, la procura di Pistoia non si comporta nello stesso modo con tutti i suoi soggetti. Ergo: non mostra di essere né terzaimparziale.

E che ciò sia vero lo si evidenzia anche dal fatto che alcuni cittadini ricevono attenzioni diverse e particolari.

Pensate, ad esempio, che – stando a quanto si sente in giro – il furto (presunto) di una chiave da parte della Turelli sarebbe costato, a quest’oggi, già una cifra tra i 250 e i 300 mila € di intercettazioni. E per ascoltare cos’altro, se non una serie infinita di puttanate, pettegolezzi, invidiòle, maldicenze, blasfemie e cose simili? Bella cifra, se si ripensa in termini di lire, no? 500-600 milioni tutti a carico di Pantalone.

Non voglio affondare il coltello nella piaga, ma quando Massimo Donati scrisse, sulla decisione del tribunale del riesame che riguardava gli arresti afflittivi infèrtimi dalla Gip Martucci, particolari che potevamo conoscere solo noi direttamente interessati: da chi aveva potuto avere quei certi particolari se non da gente della procura?

La situazione è preoccupante, la riflessione è seria

E ora? Con cuor leggero si accusa la Turelli di rivelazione di segreti d’ufficio o di peculato? Ma i magistrati che adoperano, per loro personali scopi, mezzi e strumenti della pubblica amministrazione? A loro nessuno dice niente?

Sugli arresti della Turelli, poi, voglio chiudere il discorso con una ciliegina sulla torta. Hanno fatto bene ad arrestarla e a tenerla chiusa un anno. C’era, infatti, il rischio gravissimo e concreto che reiterasse il suo disegno criminoso.

In altri termini era certo che la Turelli, se la avessero lasciata libera, avrebbe senz’altro potuto rubare le chiavi della macchina del sindaco Bibì calunniosamente epigastràlgico; del Ciottoli-Agnellone Bibò; della segretaria generale Aveta e, magari, anche del mai-comandante Andrea Alessandro Nesti…

Quando le «autorità costituite» operano così, è un dovere civile e civico non idolatrare le loro schizofrenie.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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