ammin(e)stratori in crisi. CHE SUCCEDE AL COMUNE D’AGRÙMIA? [parte quinta]


Consiglio comunale con investitura (tardiva) di Stampella-Nerozzi nella Commissione IV (LL.PP.), resa disponibile grazie alle dimissioni imposte al consigliere Tommaso Allori. Un atto vessatorio che puzza di fascistica violenza privata?


Incapace di programmare le commissioni, il Sindaco paga pareri legali errati con i soldi dei cittadini. Il presidente “marchettaro” non vede e non capisce. Tutto come ai tempi della Milva Pacini. Che tempi!

 

Per rimettere Agliana sui binari la dottoressa Paola Aveta dovrà chiamare i Vigili del Fuoco?

AGLIANA. Grande assente è stata la pompiera Paola Aveta, che probabilmente, dopo (anche) le ridicole trame con l’avvocato pratese Erica Rossi, non gradiva, forse, presentarsi per udire ancora la penosa vicenda dell’affaire Nerozzi/Commissioni della quale è la prima responsabile giuridica e, quale “sindaco ombra”, politica.

Una vicenda che non ha uguali a livello nazionale e che è stata portata anche all’attenzione del prefetto Messina, che però non sembra che intenda “riprendere il cammino” sulla questione, nonostante le citazioni di Josè Saramago per augurare un buon 2025 a tutti in prefettura.

La nomina di commissario all’ambiguo stampella-Nerozzi – che ha salvato la consiliatura del Bimbominkia e poi s’è trovato accoltellato e ora non sa più dove mettersi –, è stata assegnata grazie a un atto di “violenza privata” (in ipotesi: così direbbero i Pm del Terzo Piano) che però, calata nel consiglio comunale, diventa “violenza pubblica”, cioè un ossìmoro. Un’altra delle numerose contraddizioni del sindaco falsamente e calunniosamente ruminante, noto per i suoi comportamenti isterici e bislacchi – come diceva anche il Ciottoli in una bella registrazione in copia forense fatta fare dal Giudice Gaspari sul cellulare del direttore.

Il “quasi Assessore” Tommaso Allori (a sx)  è stato rimosso con dimissioni pilotate

È chiaro che le dimissioni del consigliere Tommaso Allori, sono state pilotate e disposte in giunta per la necessaria evacuazione (in tutti i sensi…) del posto e il reintegro del discriminato Nerozzi. Insomma un disegno criminoso – direbbe Curreli – per l’azione coercitiva espressa sul giovane e remissivo delegato allo sport. Roba che però non sarà sicuramente osservata dagli uomini di Tom Col, soliti lavorare a lume di naso.

Chissà se in procura hanno preso qualche provvedimento sulla falsa dichiarazione e millantato credito – si fa per dire – del Sindaco che, nel consiglio comunale del 23 ottobre 24, dichiarò di essere “avvocato” senza esserlo, mentendo a consiglio e cittadini. Sappiamo bene tutti che la procura pistoiese è particolarmente feroce – ma solo quando vuole – contro chi esercita le professioni abusivamente (guardate ancora una volta il nostro direttore) e soprattutto “chi rende false dichiarazioni a pubblici ufficiali”, vero effeèffe Grieco? Ma questa è un’altra storia…

Il con[s]iglio comunale ha visto anche una nutrita serie di dichiarazioni dell’Agnellone che ha dovuto – quale cianchettatore, tubista e assessore ai LL.PP. – rispondere a una serie di interrogazioni sulla disastrata situazione viaria e ora, finalmente in via di ripristino: un vero evento relazionale, sostenuto, questa volta, da lui stesso senza l’ausilio dei tecnici Pacini o Macaluso, solitamente chiamati in soccorso a sopperire alla sua solida incompetenza. Il Ferrucciano è stato diffidato dalla giunta a parlare, già dal marzo 2021, quando fece ridicole dichiarazioni, del tenore che gli compete vista la sua indole sbruffonica, contro il nostro giornale. E di fatto è meglio che un rozzo cotale taccia.

Anche il vicesindaco Baroncelli ha risposto all’interrogazione sulla ridicola ordinanza del 30 dicembre, quella per la proibizione dei botti solo in una ventina di strade della cittadina, ma non nell’intero territorio d’Agrùmia. L’ordinanza è stata fatta a sentimento sulle vie più a rischio – ha spiegato –, e però non c’erano pattuglie a presidiare tali luoghi così nevralgici riconosciuti per “Regio Decreto”. Soprattutto, lo abbiamo verificato noi aglianesi, l’ordinanza è stata diffusamente violata. Insomma un’ulteriore minkiata da Bimbominkia come lo appellava la vigilA Claudia Vilucchi nei mesaggi scambiati con il capogruppo della Lega Buono.

Chissà che cosa ha pensato il segretario Guerrera di questo Pasticciaccio di via Merulana che è Agliana… Anche se lui viene da Quarrata: una vera sentina di corruzione, fuffa, falsi, truffe e vendeite di pratiche edilizie

Il Nerozzi ha poi accettato l’incarico di commissario ai LL.PP. con la vice-presidenza,  dunque ha replicato alle accuse dell’opposizione che l’hanno rimproverato di avere fatto il “martire” per le sue troppe assenze per ripicca ai consiglio comunali.

L’opposizione però si è dimenticata della sua responsabilità politica, per avere anch’essa votato e approvato la maledetta (poi vedremo perché) delibera 33 del 15 luglio che ha umiliato Stampella-Nerozzi; e per averlo fatto discriminare a fronte delle preferenze riportate: una beffa alla faccia degli elettori, sostenuta grazie alla maldestra conduzione della segretario al babà (responsabile morale della malefatta): la Paola Aveta, una incompetente alla terza potenza.

Ha ragione, dunque, la Silvia Pieri a dire che il Nerozzi è un “martire”: noi che seguiamo le cronache consiliari, sappiamo benissimo delle persecuzioni patrocinate e dirette dal Nesti, con tutta la sinistra e, oggi, gli inciucisti della giunta fascio-anpigiana, allineati e coperti non solo contro di lui, ma soprattutto contro la comandante Turelli, quella della “chiava arrubbata” su cui Coletta ha fatto spendere al contribuente aglianese 18 mila pagine di intercettazioni telefoniche e ambientali per una cifra di circa 300 mila euro. Ma certi sognori magistrati che non intercettano Lucia Turco per motivi più gravi, fanno rapine di questa portata nei portafogli del “popolo bue” di Agrùmia.

Un Comune, quello di Agliana, da commissariare. Che oggi si trova a fronteggiare delle ridicole “mini-crisi” legate a fattori interni, ovvero all’inesperienza dei consiglieri e all’incompetenza della giunta che, ha ben cinque giuristi nella propria pancia. Una giunta che poi, va dall’avv. Erica Rossi (e così fanno 6 o 7 supereroi) a iniziare contenziosi maccheronicamente errati: tanto paga Pantalone!

Camillo Benso è l’umarèll della politica aglianese: lancia messaggi imbonitori, ma non risponde alla stampa. Non ci siamo…

Ultimo, ma non per importanza, un avviso per Camillo Benso Saracinelli che manda i messaggi trasversali alla redazione, dicendo che lui si impegna per i cittadini. Atterri, per favore, almeno con i piedi. La faccia finita di usare la poltrona per passatampo. Se deve fare l’umarell della politica, si dimetta e liberi un posto.

La rappresentanza e l’attività degli elettori e dei cittadini, per il Bene Comune, la si può affermare solo con i fatti, non con le chiacchere autoreferenzianti in con(s)iglio, farcite di allusioni trasversali.

Cominciamo da qui: la facciamo quella intervista al Presidente della Commissione V?

[prosegue parte sesta]

 

A.R.
[
alessandroromiti@linealibera.info]


BASTONI & MANGANELLI:

CAMBIA IL TIPO MA SON BELLI

 

 

Osservate bene come funziona la grande magistratura terza, imparziale e indipendente, del Terzo Piano di Pistoia.

Ai politici (?) come questi, o il Mazzanti, o il Baby-Romy; agli amici come il Nesti non-comandante, e il Perrozzi non-dottore; ad altre «prossimità sociali» (e mi viene in mente il commendator Mauro Gualtierotti, paggio-accompagnatore di Renzo Dell’Anno a funghi nelle terre della Dynamo), indulgenza plenaria e risparmio-pene da Giubileo, mentre Claudio Curreli svolge indisturbato le sue attività di scout-karaoker-terrapertista-piantumatore di gelsi-moro di Caponnetto, e di protetto da Csm-Anm & procura genovese. La fonte delle notizie-scout sta nelle carte dell’ex-presidente Maurizio Barbarisi, per chi lo avesse dimenticato.

Ai giornalisti d’inchiesta come noi, che pestiamo i piedi al potere tutti i giorni tutto il giorno, decine e, tra poco, centinaia di querele (forse perfino coltivate, pilotate e innaffiate a dovere con “materia grave, piena avvertenza e deliberato consenso”). Da lì rinvii a giudizio a raffica.

Il tutto per permettere a chi ha il potere – e lo esercita a spregio del popolo sovrano – di far vedere che lo ha e se lo tiene facendone quello che vuole.

E per convincere i dissidenti a randellate fasciste, che “si appellano” – direbbe un maestro geniale del diritto come il giudice Luca Gaspari – «obbligatorietà dell’azione penale».

e.b.
[direttore@linealibera.info]


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