È stupefacente che il primo cittadino di Quarrata tessa l’elogio della scuola, lui che nella sua propaganda elettorale fa di tutto per farci credere di aver frequentato il Pacinotti a Pistoia…
A cosa mai vorrà alludere il Romitino con quel gesto lì…?
QUANTO MARCIO C’È A QUARRATA
GRAN CITTÀ DESTRUTTURATA
AD ALCUN TUTTO SI DÀ
MENTRE AD ALTRI IN CUL SI VA
La battutaccia, stasera, tocca al beneamato sindaco Gabriele Romiti di Quarrata.
Viene suscitata dalla sua filosofia di vita: ci chiama tutti a con-governare con lui e a con-amministrare la città di tutti (loro), ma tutti d’amore e d’accordo.
Nella storia i più grandi filosofi che si ricordino sono senz’altro stati quelli che hanno predicato il verbum caro fatti alle finestre (citazione quasi da Boccaccio) senza avere mai fatto un bel niente di quello di cui parlavano, ma se mai tutto il contrario. Chi sa fa, chi non sa dirige.
E siccome mi sono rotto i coglioni di ascoltare i discorsi a coglione (tanti ne ho sentiti fare in 75 anni di vita quarratina, ma mai come da quando arrivarono le amministrazioni margheritin-piddine ed oltre: anche le mazzantiche e la romitica, da poco iniziata), mi permetto di dire quello che mi è concesso dalla mia indipendenza e libertà mental-culturale.
Caro Romiti sindaco di te stesso,
è buffo sentir dire, da uno che ha lasciato la scuola a metà (ma che si vergogna a dirlo e svicola sulla sua propaganda elettorale), che il Comune non ha chiuso le scuole perché l’istruzione fa bene alla salute dei figli del popolo;
• è buffo sentir tessere l’elogio del sapere da chi – chiedo scusa se sbaglio – non è obiettivamente in grado di capire quello che fa quando fa qualcosa come assessore ai lavori pubblici. Mi riferisco, ad esempio, a quello che hai regalato all’Agriturismo degli Arancini: un impianto di illuminazione pubblico su strada vicinale-privata;
• è buffo che tu ci inviti a con-governare con te la vita pubblica quarratina quando da più di due anni sputo sangue per richiamarvi all’ordine e al rispetto dei regolamenti comunali imperniati su leggi dello stato e tu (e voi: perché a Quarrata c’è un sindaco di diritto, tu; e uno di fatto, il Mazzanti che ti para le spalle) continui e continuate a non capire un cazzo perché non sapete leggere, scrivere e fare di conto e dovete fidarvi dei vostri dipendenti – come lo Iuri Gelli e il Bai – falsi come Giuda e falsari da Napoli in cartolina;
• è osceno, infine, che, aldilà delle vostre stercoree chiacchiere, non abbiate le palle di citarmi in giudizio affidandomi alle cure amorose – come fece il vostro luogotenente Salvatore Maricchiolo – di una procura che in questi due anni ha fatto più acqua di quella che è venuta dalle cateratte del cielo in questi ultimi giorni.
Caro sindaco, come Pd la vostra immagine è incenerita dai vostri compagni ladri di Bruxelles e del Qatar: e non lo dico io. Come amministratori siete degli analfabeti. Come persone siete quelli che, per l’ignoranza che ottura tutti i pori della vostra pelle, avete lasciato – dalla stizzosa Sabrina e fino a te – che io finissi cucinato in arresti domiciliari solo perché vi ho detto (e qui lo ripeto) che avete favorito e state favorendo il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, per il quale dovete ringraziare, oltre alla vostra asinità cognitiva delle leggi e dei regolamenti, in primis il geometra Franco Fabbri; in secundis l’architetta Nadia Bellomo; in tertiis i Gelli, i Casseri, i Bai, i Gori che hanno firmato carte false.
Mettiti in testa una cosa, sindaco. Che 104 giorni di arresti domiciliari, per far godere il sostituto Claudio Curreli pronto a difendere voi e i vostri protetti, qualcuno, prima della fine, dovrà pure pagarli.
Ma soprattutto tornate tutti a scuola. Con il Mazzanti, anche: così smette di giocare a carte, di leggere i romanzi di avventure e di sparar cazzate. Siete tutti diffidati dal favorire chi vi è simpatico e dal negare anche l’evidenza delle leggi e dei regolamenti. Tanto io il calzino non lo tiro prima di aver fatto piazza pulita di tutta la corruzione sfacciata che galleggia come il liquame del tubone nella vostra buona amministrazione partecipata.
Mi sono spiegato o ti devo fare uno schizzo?
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
O “trottolini amorosi” del Minghi, fate riaprire le vicinali sbarrate dal Perrozzi non perché lo chiedo io, ma perché lo vuole Dio: che per un laico come me significa legge, regolamenti e norme anche alla faccia di sostituti della procura e giudici svogliati e distratti del tribunale di Pistoia!