AGLIANA. La nuova Giunta è quasi fatta e le liturgie dei partiti prendono corpo nell’afa estiva.
Nella ritualità dell’enunciazione dei programmi dei partiti non poteva sfuggire il retorico appello del leader della lista civica “Agliana in Comune”, Alberto Guercini, un politico che ha – comunque – ricevuto anche le nostre congratulazioni il 26 mattina, all’esterno del seggio di via Livorno, ma che si è fumato tutto il prestigio, come si fuma una nazionale (senza filtro): sprecata la nostra stima, con l’abbraccio venefico effettuato alla coalizione di Vannuccini con un “apparentamento travestito” di eufemismo.
Non ci vengano oggi a dire che, formalmente, non c’è stato nessun apparentamento con il Pd dell’assenteista Massimo Vannuccini, farcito di una squadra di “vecchi che avanzavano”.
Guercini non ha saputo concludere – questo è il nostro pensiero – il percorso condotto in cinque anni di faticosa opposizione e accumulo di “distinguo” fondati su pregevoli predicazioni farcite di questioni moralmente rilevanti, poi cancellate da un patto per un piatto di lenticchie.
Un amore malato quello tra la lista Agliana in Comune e il “Partito Dei pupari”, dove Guercini, non ha fatto alcun matrimonio, ma ha però scelto di farsi concubino del Vannuccini & C.
Il comunicato stampa del quotidiani cartacei ci fa ripiombare nel fritto e rifritto della novella del “volemose bene e ricominciamo la tresca”, in un ridicolo Gioco dell’oca, dove l’esponente del sinistra più etica (possiamo dirlo che la lista civica è più etica del Pd?), ritorna alla casella di partenza.
Ogni lustro si torna alla casella di partenza per poi ricominciare a fare le più sanguinose battaglie in sede di commissioni e consigli comunali.
Insomma, lo struggimento è forte e le promesse di apparentamento non hanno funzionato, come non ha funzionato la proposta di inversione fatta dal Guercini al Vannuccini, prima della tornata del 26 maggio: non è che la gente incomincia a essere stufa di queste manfrine?
La gente è smaliziata e non crede più alle ridicole proposte di apparentamento che ricordano la storiella dei ladri di Pisa, che di giorno litigavano e la notte andavano a rubare insieme.
Alessandro Romiti
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