
AGLIANA. Chi ha conosciuto Suor Regina non potrà che ricordarne la sua misericordiosa conoscenza del mondo e dell’uomo e il servizio che ha svolto con grande umiltà e umanità quale reggente della Casa famiglia presso l’Istituto delle Suore Mantellate di Agliana che ha ospitato oltre 50 adolescenti in oltre trenta anni di attività.
Per onorare la sua memoria è stata indetta una sottoscrizione – da integrare con i fondi della comunità parrocchiale di san Piero – per la costruzione del sepolcro nel cimitero di San Piero. Chi vorrà contribuire, con una libera donazione, potrà farlo rivolgendosi alle Suore Mantellate o alla Parrocchia di San Piero.
Alcuni parrocchiani promuovono una minore e diversa raccolta da destinarsi a dei bambini in Africa, sempre nella memoria dell’amata Suora di Correggio.
Anch’io l’ho conosciuta e sono felice che sia reso onore alla sua memoria ma, come parrocchiano intendo esprimere, andando come solito controvento, una critica alla inusuale decisione di provvedere al pagamento del costo della lapide con un fondo misto tra sottoscrizione e cassa parrocchiale.
Per la Commemorazione dei defunti, dopo la liturgia nel cimitero di San Piero, venne fatto un delicato momento di preghiera con canti liturgici partecipati in affetto nel suo ricordo, espresso dai ragazzi della parrocchia riuniti intorno al sepolcro. Con i miei famigliari, mi sono accostato alle celebrazioni in sua memoria qual è stata quella della intitolazione di una sala presso la più importante associazione cittadina.
È consueto e comprensibile che i personaggi molto amati, siano usati quali testimonial per coltivare e rinnovare, appunto la loro testimonianza nel tempo. Tutto bene fin qui, ma c’è qualcosa che stona e non quadra.
Nella visione convenzionale del mondo, siamo tutti portati a vedere e cercare delle categorie di merito che trovano soddisfazione in pulsioni emotive popolari (o meglio sarebbe dire populiste) ma che, non sempre sono ispirate a veri e genuini principi evangelici, come ha ribadito Papa Francesco, proprio ieri all’assemblea dei Vescovi.
I criteri graditi a Cristo, sono caratterizzati e distinguibili in altre e diverse categorie di merito, ma non è questo il luogo per richiamarle. È da proporre una riflessione che si fonda sull’implicito aspetto inevitabilmente correlato alla vicenda, con la scriminazione tra Suor Regina e le altre religiose che non hanno avuto una così speciale considerazione.
Molte altre consorelle hanno comunque prestato o presteranno il loro servizio alla comunità in modo altrettanto indefesso ma meno percepito a l’intuito sentimentalista della comunità e delle persone dabbene.
Uscendo dal nostro orticello e cambiando registro, quanti altri missionari/rie sono in giro per il mondo a sacrificare la loro esistenza, vilipési da criminali spinti da l’odio del fanatismo, come è stato per le quattro suore sterminate nello Yemen lo scorso 7 marzo? E a proposito di bontà, umanità e donazione agli altri, che dire della storia di Padre Alfredo Paladini attuale cappellano del carcere di Pistoia che è intrisa di emozioni anche forti (come i pugni che si prende da qualche carcerato): non meriterebbe anche lui una luce spot, sempre accesa sulla sua testimonianza?
Concludo la mia esternazione con una semplice domanda: che cosa direbbe Suor regina di questa pubblica sottoscrizione, sicuramente ispirata da criteri di genuina riconoscenza (da rendersi in forma minimale e modesta), ma inevitabilmente destinata a un effetto elettivo della sua figura? Sarebbe contenta? Forse Lei verrebbe a ricordarci – con il suo inconfondibile accento emiliano – qualche passo del Vangelo e mi permetto di usare Luca 1, 51-53: Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di bene gli affamati.
E per finire, tutto questo non è davvero molto, troppo, politically correct per essere sostenibile in Sua memoria?
PS: Ho parlato in famiglia della sottoscrizione e abbiamo deciso di devolvere, in sua memoria, l’ingente somma (per l’Eritrea) di 20 € a una coppia di sorelline orfane che vivono in una bidonville di Asmara e neanche la conoscevano.
Ci perdonerà, Lei?
Alessandro Romiti
in veste di parrocchiano
Bravo Alessandro!
Ho letto con molto interesse, condivido in pieno la tua posizione ed anch’io penso che suor Regina (che non ho mai conosciuto e di cui fin qui neppure avevo sentito parlare), potrebbe avere delle perplessità su quanto si sta cercando di fare, in perfetta buonafede peraltro, in suo onore.
Piero