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PRATO. La realizzazione di una nuova palazzina all’interno del nuovo ospedale di Prato è certamente un fatto positivo perché va nella direzione di sanare l’insufficienza di posti letto attuale e quindi serve a riadeguare l’ospedale alle reali necessità del territorio pratese.
Come è noto l’attuale ospedale rientra nell’ambito di un Project Financing che ha interessato a livello regionale 4 strutture e la gestione delle attività non sanitarie è stata affidata al concessionario per ripagare il costo delle opere. Su questa tecnica di finanziamento delle opere pubbliche è intervenuta recentemente la Corte dei Conti che ha chiaramente scritto che “l’operazione di finanziamento appare di non facile motivazione se non in termini di esternalizzazione del debito” e ha rimarcato che l’impegno finanziario della Regione è stato dell’80%.
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Quello messo in atto dalla Regione Toscana evidentemente non è un vero project financing poiché non sussistono i presupposti di un’operazione di partenariato pubblico – privato (scrive la Corte dei Conti: “si riscontra una spiccata convenienza per il concessionario” facendo ricadere la gran parte dei rischi sul concedente, cioè la Regione Toscana). Inoltre il project financing aumenta l indebitamento, per gli anni a venire, delle casse regionali.
Evidenziamo questi aspetti perché pensiamo che vadano chiariti alcuni aspetti, non marginali, rispetto alla realizzazione di una nuova palazzina ospedaliera all’interno di una struttura costruita sulla base di un preciso accordo pubblico – privato.
In particolare non è chiaro come la nuova struttura si inserirà nell’ambito dell’attuale gestione del nuovo ospedale e come verranno gestite le attività non sanitarie.
Dal nostro punto di vista è cioè necessario ridiscutere i termini del project financing e andare nella direzione della ripubblicizzazione dell’ospedale pratese.
Sinistra Italiana Prato