ANCHE LA SINISTRA DI QUARRATA HA LA SUA FESTA

Il volantino
Il volantino

QUARRATA. [a.b.] Da ieri sera, giovedì 28, e fino a domenica 31, nel giardino della Casa del Popolo (In via Enrico Fermi) a Quarrata si svolgerà la prima festa de La Sinistra. Tutte le sere (con inizio alle ore 21,15) è in programma un dibattito di approfondimento “per parlare del futuro, della Sinistra in Europa, Italia, Quarrata e oltre..”.

Hanno aperto il ciclo di incontri Marco Furfaro “L’Altra Europa con Tsipras” e Cristiano Ripoli (Movimento 5 Stelle) – entrambi sono stati candidati all’europarlamento – parlando di “Europa e precariato”.

Furfaro, 34 anni, laureato in Economia, è originario di Agliana e fa parte della segreteria nazionale di Sel Giovane determinato e capace di fare in questi anni molte importanti battaglie per il lavoro e contro la precarietà Marco Furfaro si confronterà con Cristiano Ripoli, esponente del M5S, esperto in tematiche europee avendo lavorato presso la Commissione Europea dal 2006 in poi come ricercatore sul riciclaggio di denaro in Europa (in Europol) e come esperto nazionale, area legale di Cooperazione Giudiziaria Europea; come membro del Team Antiterrorismo e membro del Gruppo di studio sul crimine finanziario ed economico europeo a L’Aia.

Stasera venerdì 29 agosto sarà presentato il libro “Ellada”, la crisi della Grecia raccontata dai suoi cittadini scritto dal quarratino Andrea Turi e Andrea Pannocchia.

Sabato 30 agosto, una serata in allegria con le musiche ed i balli popolari proposti dal gruppo “gli Zipoli”. Infine per domenica 31 agosto è in programma una intervista a Francesco Gesualdi, su “Debito e Lavoro”. Gesualdi, già allievo di don Lorenzo Milani a Barbiana dal 1985 coordina il Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano http://cnms.it/. Attivista e saggista italiano Gesualdi ha pubblicato vari libri e articoli riguardanti la negazione dei diritti umani, lo sfruttamento del lavoro minorile, il potere delle multinazionali, la crisi dell’occupazione, l’impoverimento a livello globale, il problema energetico, il debito del Terzo Mondo, l’inquinamento e la distruzione dell’ecosistema.

Promuove da tempo l’uso di strumenti come il consumo critico, la “non-collaborazione”, il boicottaggio, il commercio alternativo, l’obiezione fiscale, la finanza sostenibile, le reti locali, la banca del tempo, lo sviluppo sostenibile, cercando in questo modo di favorire una rivoluzione degli stili di vita, della produzione e dell’economia. Negli ultimi anni ha incentrato la sua attività sulla questione del debito, cui ha dedicato nel 2013 il saggio “Le catene del debito – e come possiamo spezzarle” (Feltrinelli).” dove indica le vie di uscita dal debito pubblico dalla parte dei cittadini.

La copertina del libro
La copertina del libro

“Il debito pubblico italiano è enorme. L’intera Europa – si legge nella presentazione del libro – teme il collasso degli stati più fragili. Nessuna delle democrazie occidentali sembra avere più le risorse necessarie per reggere sui mercati finanziari. Ma da dove viene questo debito incombente e inestinguibile? E davvero l’unica cosa che si può fare è stringere la cinghia, obbedire ai diktat della finanza internazionale, e pagare, pagare, pagare?

Francesco Gesualdi ricostruisce anzitutto la storia del fenomeno, mostrando come il debito non nasca da una serie di sfortunate circostanze e di errori di pianificazione, ma da una precisa e per lungo tempo condivisa strategia, orientata a contenere il conflitto sociale e a rafforzare la posizione di rendita di un apparato bancario e finanziario dall’appetito insaziabile. Alla lunga quella strategia ha mostrato la corda, com’era prevedibile e previsto.

A quel punto le forze della finanza globale l’hanno denunciata come la disinvolta iniziativa di governi inclini allo sperpero. E soprattutto l’hanno duramente sanzionata, imponendo il ricorso a misure di austerity destinate a impoverire ulteriormente larghi strati della popolazione. Se le cose stanno così, che senso ha chiedere alla gente di onorare questo debito? Non si tratta di un ricatto che il più forte impone al più debole, dopo averlo costretto a indebitarsi in nome delle proprie ragioni e dei propri interessi? Non sarebbe ora di ristrutturare, anziché onorare ciecamente, il debito degli stati sovrani?”.

Durante la festa sarà in funzione anche uno stand gastronomico con la pizzeria ed altro.

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