PISTOIA. Dopo due colpi da brividi (Santana e Sting), la Tafuro dinasty abbassa un po’ il tiro e, per il prossimo Festival Blues, convoca una starletta anglosassone, Mike Rosenberg, che con un sola incisione, Let her go, ha mandato in brodo di giuggiole sia il pubblico che i discografici, scalando, fino alla vetta, le classifiche di mezzo mondo.
Trent’anni compiuti nel maggio scorso, il cantautore inglese del sud-est, a due bracciate dalla Francia, memore e consapevole che parte del suo successo lo debba princialmente al gruppo con il quale ha esordito nel 2007, Passenger, così continua a farsi chiamare, per buona pace anche dei suoi colleghi e compagni di viaggio musicale che si sono persi chissà dove nel 2009, quando la formazione, dopo la prima e unica incisione della carriera, decise di sciogliersi.
E’ un ragazzo a modo, Mike, come direbbero di lui i genitori di chiunque ragazza lo presentasse ai suoi come il suo fidanzato, anche quando canta: voce per nulla invadente, ma che riesce ad arrivare diritta fino al cuore per stringersi forte sulle pareti delle emozioni e regalare felicità.
La sua apparizione sul palco di piazza del Duomo è già stata fissata per il 15 luglio, una settimana scarsa prima di quella di Carlos (21 luglio), divinità sudamericana e nove giorni prima della chiusura del Festival, che si preannuncia come uno degli epiloghi più memorabili della storia del Blues’In, con la performance di Sting, inglese come Passenger.