CUTIGLIANO-ABETONE. A “bocce ferme” e terminati i festeggiamenti per il vincitore Danti e le recriminazioni dei sostenitori di Braccesi, il Grillo Parlante interviene – stimolato anche da alcune ingenerose tirate di orecchie di Felice de Matteis – per sottoporre al giudizio dei lettori quelle che sono le sue considerazioni su questa vicenda.
In prima battuta voglio tranquillizzare l’amico Felice sullo stato della mia memoria che – pur albergata in una stagionata persona – funziona al meglio e sul fatto che tutto quanto contenuto nel testo “Chi sceglieranno gli elettori chiamati a votare per il sindaco di Abetone-Cutigliano?” uscito su Linea Libera-Pistoia è totalmente farina del mio sacco. Come del resto ho ben spiegato a Felice. Ci tengo a farlo sapere sia perché – pur valutando i consigli di amici e, qualche volta, accettandoli – ho sempre disprezzato i “consigliori” siano essi barbuti o barboni.
Per quanto attiene la vittoria di Diego Petrucci ritengo che essa sia attribuibile:
- – alla enunciata proclamazione del nuovo e del diverso;
- – al massiccio apporto del voto giovanile;
- – ad una ben condotta gestione degli accordi preelettorali sostenuta ed appoggiata da quei “camerati” che hanno saggiamente scelto di rimanere nell’ombra;
- – alla mobilitazione di gran parte dell’elettorato abetonese (spesso ballerino e “giustiziere” di Sindaci) che – fatto stranissimo – prima ha combattuto per il mantenimento della autonomia del suo Comune e poi, senza saperlo, si è affiancato a chi voleva (e vuole tuttora come Valerio Sichi) precipitarlo in quell’enorme pentolone del Comune Dynamone ora targato Social Walley, ricettacolo di ex dirigenti del Pd sanmarcellino e dei loro consanguinei.
Di contro la sconfitta di Tommaso Braccesi fa fatta risalire:
- – alla mancata presentazione di candidature da parte del Movimento 5 Stelle;
- – all’appartenenza ad una formazione politica (il Pd) cui – a ragione – si fa risalire il colpevole degrado della nostra montagna ed, in primis, la chiusura dell’ospedale di San Marcello pistoiese; la pessima gestione del territorio; l’aver determinato la scellerata soppressione della Comunità Montana; il naufragio dei tanti avveniristici progetti finiti nella spazzatura reindustrializzazione di Campotizzoro; potenziamento della linea ferrata Pistoia-Pacchia-Bologna; trenino Pracchia-Abetone; inceneritore di Lizzano; collegamento funiviario Doganaccia-Croce; spostamento delle attività di input cervelloticamente accentrate nei capoluoghi di Provincia e della Regione da chi per anni vantava di essere promulgatore della sussidiarietà;
- – alla scarsa memoria di chi ha dimenticato che le tante realizzazioni pubbliche tuttora in essere in Abetone e in Cutigliano sono state attivate dai governi a guida Mussolini e successivamente Dc;
- – al fatto evidente che quel grosso Partito Comunista che per anni ha fatto sognare milioni di militanti (“ha da venì Baffone”) si è via via trasformato fino ad essere quel coacervo rissoso che attualmente è.
Confido dunque che Felice registri la mia trascorsa appartenenza alla Democrazia Cristiana ed il mio stato attuale del tutto agnostico; che fatti e vicende cose da me riferite non sono né inesatte né frutto di sciatteria in quanto più volte uscite su diverse pubblicazioni, su Quarrata Blog e credo, apprezzate dal direttore Bianchini; che non ho alcun barbone o barbuto consigliere (so a chi si riferisce il Felice Fustigatore di cui quasi sempre apprezzo gli strali). Non sono né sono stato un fanatico partigiano di chicchessia; disprezzo le mezzecalzette siano esse fuori o in galera; odio i violenti, i facinorosi e gli azzeccagarbugli. Credo in alcuni valori, ora desueti, appresi sui banchi di scuola ai tempi di quel passato Regime che in Italia riuscì ad operare grandi trasformazioni; rispetto gli anziani, le donne e sono in genere rispettato dai giovani.
Non mi ritengo uno storico ma cerco di riferire fatti ed avvenimenti come li ho vissuti o conosciuti nel lungo percorso delle mia vita. Rispetto chiunque sacrificò la sua vita in nome di ideologie giuste o sbagliate. Non ho mai considerato “mio padrone” alcun sindaco sia esso stato o meno da me votato.
Ne rispetto la carica istituzionale ma sono pronto a contestarne pubblicamente eventuali azioni deviate. Non ho “famiglia” né figli o parenti da sistemare e quindi posso autocertificarmi un uomo libero ed, anche, sbagliare senza ricorrere – fin che la mente mi assiste – ad alcun consigliore.
A proposito delle intese Dc-Msi confermo che l’input partì dalla segreteria Dc di Cutigliano che impose questa scelta sia al titubante Braccesi che alla segreteria di Pistoia; di essere stato io stesso presente alla firma del protocollo mentre non credo di essere stato presente in occasione della verifica sottoposta all’approvazione delle rispettive Segreterie Provinciali e nel corso della quale Felice De Matteis fu uno dei sottoscrittori.
Ad maiora.
Il Grillo Parlante