MONTEMURLO. La rassegna letteraria “Di venerdì: autori in biblioteca”, promossa dall’assessorato alla cultura del Comune di Montemurlo, giunge al termine. L’ultimo appuntamento in programma è per venerdì 5 giugno alle ore 21 alla biblioteca comunale “Bartolomeo Della Fonte” (piazza Don Milani, 1) con la presentazione del libro di Mauro Fondi “Angiolino si doveva chiamare Benedetti”.
L’autore, alla sua prima opera narrativa, rievoca in questo romanzo la storia del nonno Angiolino e del modo in cui questo solo all’età di trentacinque anni si ricongiunge alla famiglia di origine. Una storia, costellata di avventure e coincidenze, dove sono piantate le radici di una famiglia il cui cognome ha segnato la storia di Prato prima nell’antifascismo e poi, nel dopoguerra, nel movimento operaio.
La zia Anna, figlia di Angiolino, il protagonista del romanzo, è stata sindacalista e assessore, e a lei si deve la costruzione, negli anni Cinquanta e Sessanta, dei servizi sociali nel Comune di Prato. Rimasto orfano a soli due mesi, Angiolino viene affidato al baliatico di Pistoia e separato dai fratelli più grandi che invece vengono presi da altri istituti nella provincia di Firenze. Adottato da una coppia di Castel Casio sull’Appennino bolognese, dopo varie traversie torna a Prato, città in cui è nato, qui si sposa e grazie all’incontro con un anziano mendicante riesce a scoprire le sue origini e a incontrare finalmente i fratelli che aveva cercato per tanto tempo.
Insieme all’autore, parlerà del romanzo, pubblicato da Ibiskos Editrice Risolo, Chiara Recchia, presidente dell’associazione culturale “Il Castello” di Prato. L’ingresso alla serata è libero e gratuito.
Mauro Fondi è nato a Prato nel 1958 da un operaio e da una bidella delle scuole materne. Appartiene a una famiglia che nel corso di tutto il Novecento si è distinta nella storia pratese per il suo impegno civile e sociale, prima nell’antifascismo e poi, nel dopoguerra, nel movimento operaio.
[masi – comune montemurlo]