MONT-ANA. Quando si dice che nella pubblica amministrazione c’è qualcosa che non quadra…
Abbiamo assistito, qualche giorno fa, al rito funebre del servizio associato di polizia municipale dei Comuni di Agliana e Montale.
Fra i fumi d’incenso e gli schizzi di acquasanta intorno al feretro, dopo la recita del De profundis, il Sindaco Betti e la comandante Nanni hanno cantato anche il Magnificat dei primi tempi, quando il servizio associato fu varato con la benedizione del vescovo-sovietkomissar Rino Fragai.
Erano tutte rose e fiori: sembrava di vivere nel paradiso terrestre di testimoni di Geova; fiori di pesco e leoni che riposavano sul manto verde dei prati accanto a candidi agnelli.
Poi, da quando Mangoni gettò la maschera e la spugna, solo difficoltà: il comandante Nanni affermò che Montale dovette sopperire alle difficoltà di Agliana.
Ma poteva essere diversamente, dato che Montale aveva più uomini di Agliana? Il principio di mutuazione e solidarietà doveva forse essere eluso?
In più la comandante tolse la catena all’agente Vuono e la lasciò andare via verso – se non sbagliamo – la Valdelsa o che altro. E senza scambio, causando la perdita di una unità. Intanto, mentre la comandante sosteneva di avere una pattuglia in giro ogni giorno, si sono gonfiate le assenze per ferie e motivi familiari. E ferie anche aggiuntive in corso d’opera per chi era già fuori ed ha avuto, in più, un’altra settimana di mare.
Programmazione ineccepibile. Accidenti che organizzazione, comandante Nanni! Come si fa ad avere ogni giorno una pattuglia in giro se ci si sega il ramo su cui siamo seduti?
E ancora in più: come mai da fine marzo ad oggi – 17 luglio – la comandante non ha ancora trovato il modo di rispondere a due interrogazioni di Benesperi e Baroncelli, all’epoca ancora all’opposizione?
Leggetele:
Sarà anche questa una ipotesi, forse, di omissione in atti d’ufficio?
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Si fa presto a dire:
il difficile è fare…