Come dirigente politico e amministratore è stato un esempio per molti. Per quindici anni ha guidato l’associazione nazionale partigiani di Prato. Vasto cordoglio in città
PRATO. Un altro lutto per la città, il mondo della sinistra di Prato e l’Anpi (associazione nazionale partigiani). Nella serata di oggi è scomparso a 80 anni Ennio Saccenti.
Figlio del primo sindaco di Prato Dino Saccenti, Ennio era nato a Parigi nel 1940, quando il padre e la madre si trovavano in clandestinità. Funzionario della Cgil e poi del Pci ha dedicato la sua vita alla politica e all’Anpi. Guidò la circoscrizione nord tra il 1990 e i primi anni del 2000. Iscritto prima al Pci ha seguito il partito nei suoi cambiamenti. Dal 2001 ha guidato l’Anpi di Prato fino al 2016 quando è avvenuto il passaggio di testimone con Angela Riviello occupandosi attivamente del mantenimento della memoria e dei valori della guerra di liberazione e della Resistenza. Ha anche guidato per alcuni anni il comitato regionale dell’associazione dei partigiani.
Tante le attestazioni di condoglianza stanno arrivando in queste ore ai famigliari. Ennio era molto conosciuto anche nel mondo della scuola dove ha portato varie volte la propria testimonianza ai giovani.
Presidente emerito di Anpi viene ricordato dal direttivo e da tutta l’Anpi pratese in un comunicato dove si legge:
“Una vita intera spesa nel sindacato, nelle istituzioni e nell’associazionismo, ha portato all’Anpi, in un particolare momento storico, la sua esperienza politica, favorendo l’iscrizione all’associazione di moltissimi antifascisti di diverse generazioni, con il compito di custodire e tramandare i valori della resistenza e della lotta di liberazione.
Notevole l’impegno profuso nei confronti delle istituzioni scolastiche pratesi, in collaborazione con gli ultimi partigiani ancora in vita coadiuvati da storici in grado di ’spiegare” la lotta di liberazione e i principi della democrazia e della pace.
Ricorderemo sempre il grande impegno che ha dimostrato nel praticare i valori democratici della pace e dell’antifascismo che sono alla base della nostra comunità”.
“Apprendo con grande tristezza – scrive Giancarlo Calamai — la notizia della morte del caro compagno e amico Ennio Saccenti con il quale nei lunghi anni di militanza nel Partito e nell’attività della politica e della Città, abbiamo condiviso molte battaglie di giustizia e di libertà.
È stato appassionato e sincero il suo attaccamento al Partito Comunista Italiano e successivamente la sua lunga, sincera e convinta attività nelle varie mutazioni nei partiti della sinistra.
È stato Segretario provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia; esprimeva con orgoglio il suo essere figlio del Compagno Dino Saccenti, primo Sindaco di Prato dopo la Liberazione, nominato dal CLN. Un caro saluto Compagno Ennio Saccenti, riposta in pace”.
“Esprimiamo il nostro profondo cordoglio per questa enorme perdita. Se ne stanno andando… Ora spetta a noi mantenere viva la memoria e continuare la lotta per difendere tutto ciò che è stato conquistato” così interviene l’assemblea pratese di Toscana a sinistra
“ Che enorme tristezza porta per tutti noi la notizia della morte di Ennio Saccenti del quale si ricorda la lunga militanza nel Partito e nell’attività politica in città” scrive invece Gabriele Alberti che aggiunge: “Una persona eccezionale non solo per il suo attaccamento al Partito Comunista Italiano e successivamente nei vari cambiamenti nei partiti della sinistra di cui è stato uno dei principali protagonisti. È stato Segretario provinciale dell’Anpi per tanti anni ; esprimeva con grande orgoglio il suo essere figlio di Dino Saccenti, primo Sindaco di Prato dopo la Liberazione, nominato dal Comitato di Liberazione Nazionale .
Sempre educato e gentile ma con una fierezza degna di altri tempi , un esempio per tutti noi .
Un ricordo in particolare di lui la nostra lunga chiacchierata nella sede dell’Anpi durante un congresso per me molto importante . Quello era il periodo del congresso con l’altro Gabriele e porterò gelosamente nel cuore i suoi consigli, i suoi rimproveri … quel meraviglioso confronto”.